martedì 30 maggio 2023

Pensieri

Vanno i pensieri, sono nuvole 

libere  nel silenzioso

pomeriggio di maggio,

pensieri positivi rompono

gli argini della memoria,

senza ritegno mostrano

desideri, passioni, emozioni.


Libera la parola  rivendica

i diritti negati, il lavoro offeso,

la giustizia senza finzioni:

è un sogno la pace tra gli uomini

la solidarietà per i deboli

il rispetto per il creato.



E  trionfa la vita, esce 

dai rifugi dell'indifferenza

attraversa cieli e montagne

si scioglie come pioggia

sulle città, sulle strade.


La  luna guardo ondeggiare 

tra rami appena rivestiti

da tenere foglie primaverili,

ogni tanto le nuvole

ti nascondono ai miei occhi

ti vestono di grigio mistero.


Vanno i pensieri come nuvole

li inseguo nel rosso della sera 

che giunge,ho voglia di luce.


Copyright @Angela Baldi


sabato 27 maggio 2023

Per vivere non voglio (Pedro Salinas)

 

"Per vivere non voglio

isole, palazzi, torri.

Che grandissima allegria:

vivere nei pronomi!

Ora togliti i vestiti,

i connotati, i ritratti;

io non ti voglio così,

travestita da altra,

figlia sempre di qualcosa.

Ti voglio pura, libera,

irriducibile: tu.

So che quando ti chiamerò

in mezzo a tutte le genti

del mondo,

solo tu sarai tu.

E quando mi chiederai

chi è colui che ti chiama,

colui che ti vuole sua,

seppellirò i nomi,

le etichette, la storia.

Strapperò tutto ciò

che mi gettarono addosso

prima ancora che io nascessi.

Poi, tornando all’eterno

anonimo del nudo,

della pietra, del mondo,

ti dirò:

“Io ti voglio, sono io”."



giovedì 25 maggio 2023

Il mio libro


Ecco!

ecco il mio libro

il mio libro non stampato

non scritto

il mio libro senza capitoli

senza note

senza pagine numerate

ecco il mio libro

che puoi leggere

copiare

sgualcire

stracciare

ecco il mio libro

lo senti?

Ascolta

ansima

come il mio cane

al sole d'agosto

dopo una lunga corsa.

Ecco il mio libro

che tace

muto

innanzi a te

taciturna

pallida

opaca

nella nube

tarlata

dalle illusioni.

Ecco il mio libro

dalle pagine sparse

calpestate

bagnate

scaldate

dal sole di maggio

dalla brezza

di sale e zagara.

Ecco il mio libro

senza copertina

il mio libro

che piange

che ride

senza prefazione

senza postfazione

senza premio alcuno

impolverato

sul fondo

di un vecchio scaffale

il mio libro

sulla bancarella

solo

non sbirciato

non sfogliato

frastornato

dal vociare.

Ecco il mio libro

dalle pagine immacolate

il mio libro

dalle pagine ingiallite

dai caratteri sbiaditi

il mio libro

che sente

che ascolta

che tace

il mio libro

che non ha fiato

per urlare.

C.P.

Poesia pubblicata 10 anni fa da una cara amica Libera Graziosi che trovo stupenda ❤




martedì 23 maggio 2023

Quando il bambino era bambino - Poesia di Peter Handke

Quando il bambino era bambino,

se ne andava a braccia appese.

Voleva che il ruscello fosse un fiume,

il fiume un torrente;

e questa pozza, il mare.

Quando il bambino era bambino,

non sapeva d'essere un bambino.

Per lui tutto aveva un'anima, e tutte le anime erano tutt'uno.

Quando il bambino era bambino,

su niente aveva un'opinione.

Non aveva abitudini.

Sedeva spesso a gambe incrociate,

e di colpo sgusciava via.

Aveva un vortice tra i capelli,

e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,

era l'epoca di queste domande.

Perché io sono io, e perché non sei tu?

Perché sono qui, e perché non sono lí?

Quando é cominciato il tempo, e dove finisce lo spazio?

La vita sotto il sole, é forse solo un sogno?

Non é solo l'apparenza di un mondo davanti a un mondo,

quello che vedo, sento e odoro?

C'é veramente il male e gente veramente cattiva?

Come puó essere che io, che sono io, non c'ero prima di diventare?

E che un giorno io, che sono io, non saró piú quello che sono?

Quando il bambino era bambino,

per nutrirsi gli bastavano pane e mela,

ed é ancora cosí.

Quando il bambino era bambino,

le bacche gli cadevano in mano,

come solo le bacche sanno cadere. ed é ancora cosí.

Le noci fresche gli raspavano la lingua, ed é ancora cosí.

A ogni monte, sentiva nostalgia di una montagna ancora piú alta,

e in ogni cittá, sentiva nostalgia di una cittá ancora piú grande.

E questo, é ancora cosí.

Sulla cima di un albero,

prendeva le ciliegie tutto euforico, com'é ancora oggi.

Aveva timore davanti ad ogni estraneo, e continua ad averne.

Aspettava la prima neve, e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,

lanciava contro l'albero un bastone, come fosse una lancia.

E ancora continua a vibrare.




sabato 20 maggio 2023

Dolore

 

Una luce sulfurea

cade con il temporale

tinge con un balenio rossastro

il cielo e rievoca

istanti che credevo dimenticati.

Che inutilità la vanità

di ogni lamento!

La realtà mi viene restituita

in ciò che ha di imperituro:

non riesce l’essenza

a cancellare il passato.

Come un colpo di vento

spazza le foglie morte

e rivela la forma di un albero,

così io metto in luce quello

che era rimasto in ombra.

Sento con dolore il tempo

che passa, mi abbandono

con commozione a ciò che

non rivedrò più.

Sento l’anima che si apre

su un abisso, una voce

un profumo alza il sipario

sui ricordi…

ciò che più non avrò

quelli che più non vedrò.

Fragile nella notte 

il silenzio mi sovrasta

la volta scintillante di stelle

inesorabile mi schiaccia.

Angela



martedì 16 maggio 2023

“Sarà come non fossimo mai stati”

Un giorno moriremo entrambi,

l’uno lontano dall’altra,

e nessuno si ricorderà più di noi.

Nessuno.

Nessuno si ricorderà

del nostro tempo insieme,

così breve, così eternamente breve,

da sembrare una vita.

Un giorno, non ci saremo più,

e chi si ricorderà di noi?

dei nostri primi giorni,

di te, di com’eri fragile e bianca,

e di me, che non parlarne è meglio?

Nessuno.

Un giorno, questo è certo,

non ci saremo più,

e chi potrà ricordarsi

del nostro piccolo mondo insieme?

così caldo, eppure così freddo,

così leggero, eppure così difficile

da levarsi di dosso?

Nessuno.

Solo io e te, ora, possiamo ricordare,

dopo di noi, nessuno. E sarà

come se non fossimo mai stati.

Pablo Neruda



sabato 13 maggio 2023

HO VISTO UN UOMO MORIRE

Stanotte ho visto
un uomo morire.
A poco a poco
stanotte, ho visto
un uomo morire.
Il suo cuore, il suo infinito,
soffocati nelle ortiche
di un mondo che non era il suo,
ansia senza origine, lacerante
memoria che non è ricordo, 
vento che spazza, istante
dopo istante, la coscienza
sofferta di una immodificabile
struttura.
Stanotte ho visto
un uomo morire.
In un altro luogo,
stanotte,la luna ha preso
il suo volto, gioca, si tuffa,
penetra in una finestra dischiusa,
rischiara un corpo di donna,
avvolta in un pigiama, ma nuda,
nuda nei suoi pensieri,
attende, con pianto forzato,
il coraggio di annullare,
cancellare, bruciare,
l'ammasso di una pietà
per una nuova primavera.
Stanotte ho visto
un uomo morire.
La luna illumina il suo volto
e mi accorgo che non è un uomo,
ma una macchina, un robot, un automa.
Stanotte non mi sono vestita di nero
ma di bianco, solo di bianco,
per andare incontro
alla nuova primavera,
ritrovando me stessa,
il mondo, e il vento non spazzerà più,
istante dopo istante, la mia anima
e questo giorno
non sarà che un giorno come gli altri.
Angela

 

martedì 9 maggio 2023

PAURA

 Squarci

repentini

dolorosi

si sprigionano

dalla memoria

mi sommergono

come un’onda

anomala.

Riemergo

 a fatica

il respiro mozzato

dalla sofferenza 

acqua su acqua

scivolo

seguendo il fiume

nella corrente.

Smarrita

ascolto suoni 

sconosciuti 

riaffioro 

sulla superficie

del silenzio

sterminato 

specchio

dove annega

la mia paura.


Angela


martedì 2 maggio 2023

Dialoghi

 Ho posato l'orecchio sopra il cuore

della terra.

Parlava d'amore, del suo amore

per la pioggia,

la terra.


Ho posato l'orecchio sul liquido cuore

dell'acqua.

il mio amore, l'amore mio

è la sorgente, cantava

l'acqua.


L'ho posato sul cuore dell'albero.

Della sua folta chioma,

- l'amore suo- diceva,

l'albero


Ma quando accostai l'orecchio

all'amore stesso,

che non ha nome,

era di libertà che parlava,

l'amore.

§ Sherko Beka.