giovedì 30 marzo 2023

PABLO NERUDA

Nella notte entreremo

a rubare

un ramo fiorito.

Passeremo il muro,

nelle tenebre del giardino altrui,

due ombre nell’ombra.

Ancora non se n’è andato l’inverno,

e il melo appare

trasformato d’improvviso

in cascata di stelle odorose.

Nella notte entreremo

fino al suo tremulo firmamento,

e le tue piccole mani e le mie

ruberanno le stelle.

E cautamente,

nella nostra casa,

nella notte e nell’ombra,

entrerà con i tuoi passi

il silenzioso passo del profumo

e con i piedi stellati

il corpo chiaro della Primavera


martedì 28 marzo 2023

PRIMAVERA

 Gioca un tiepido vento

a cacciare

le chiare nuvole

le arruffa

le scompiglia

le lacera

le disperde lontano.

Tintinna contro i vetri

spalanca

qualche finestra.

Si punteggiano

le siepi

di candidi boccioli

odorano i tronchi

odorano le foglie

odorano i pendii

gialli di primule.

Si affaccia

sorridente il sole

cerca i nidi

 sotto le grondaie

 i fringuelli

 studiano versi d’amore.

Questo lungo

inverno è passato !

(Angela )


lunedì 27 marzo 2023

LIBERTA'

 Sui miei quaderni di scolaro 

sulla mia  cattedra e sugli alberi 

sulla sabbia sulla neve 

scrivo il tuo nome 

  

 Su tutte le pagine lette 

su tutte le pagine bianche 

pietra sangue carta o cenere 

scrivo il tuo nome 

  

Sulle immagini dorate 

sulle armi dei guerrieri 

sulle corone dei re 

scrivo il tuo nome 

  

Sulla giungla e sul deserto 

sui nidi e sui cespugli 

sull'eco della mia infanzia 

scrivo il tuo nome 

  

Sulla meraviglia delle notti 

sul pane bianco dei giorni 

sulle stagioni fidanzate 

scrivo il tuo nome 

  

Sulla spuma delle nuvole 

sui sudori della tempesta 

sulla pioggia spessa e scipita 

scrivo il tuo nome 

  

Sui sentieri risvegliati 

sulle strade dispiegate 

sulle piazze che trasbordano 

scrivo il tuo nome 

  

Sul lume che s'accende 

sul lume che si spegne 

sulle mie ragioni riunite 

scrivo il tuo nome 

  

Sul mio cane goloso e tenero 

sulle sue orecchie drizzate 

sulla sua zampa maldestra 

scrivo il tuo nome 

  

Sulla pedana della mia porta 

sugli oggetti familiari 

sul flusso benigno del fuoco 

scrivo il tuo nome 

  

Su ogni carne accordata 

sulla fronte dei miei amici 

su ogni mano che si tende 

scrivo il tuo nome 

  

Sul vetro della sorpresa 

sulle labbra intenerite 

ben al di sopra del silenzio 

scrivo il tuo nome 

  

Sul campo sull'orizzonte 

sulle ali degli uccelli 

e sul mulino delle ombre 

scrivo il tuo nome 

  

Su ogni sbuffo d'aurora 

sul mare sulle barche 

sulla montagna demente 

scrivo il tuo nome 

  

Sulle forme scintillanti 

sulle campane dei colori 

sulla verità fisica 

scrivo il tuo nome 

  

Sui miei rifugi distrutti 

sui miei fari crollati 

sui muri della mia noia 

scrivo il tuo nome 

  

Sulla salute ritornata 

sul rischio scomparso 

sulla speranza senza ricordo 

scrivo il tuo nome 

  

E per il potere d'una parola 

ricomincio la mia vita 

sono nato per conoscerti 

per nominarti 


Libertà  

(Paul Eluard 1942)


sabato 25 marzo 2023

Non sono straniero

Non mi chiamare straniero

perché sono nato lontano

o perché  ha un nome diverso la terra da dove vengo.

Non mi chiamare straniero

perché un altro seno o linguaggio dei racconti

accudì la mia infanzia.

Non mi chiamare straniero

se nell'amore di una madre abbiamo sperimentato

la stessa luce nel canto e nel bacio

con cui sognano allo stesso modo le madri contro il loro petto.

Non mi chiamare straniero

e non pensare da dove vengo,

meglio sapere dove andiamo, 

dove ci porta il tempo.

Non mi chiamare straniero

perché il tuo pane e il tuo fuoco calmano la mia fame e il mio freddo

e mi ripara il tuo tetto.

Non mi chiamare straniero,

il tuo grano è come il mio grano, 

la tua mano come la mia,

il tuo fuoco come il mio fuoco,

e la fame non avvisa mai, 

vive cambiando padrone.

E mi chiami straniero

perché  mi ha portato qui un viaggio,

perché sono nato in un altro paese,

perché conosco altri mari 

e salpai un giorno da un altro porto,

ma sempre sono uguali 

al momento dell'addio

i fazzoletti e le pupille confuse di chi lasciamo lontano,

gli amici che ci chiamano per nome,

e sono le stesse preghiere e l'amore

di colei che sogna il giorno del ritorno.

Non mi chiamare straniero,

portiamo lo stesso grido,

la stessa vecchia stanchezza

che viene trascinando l'uomo dall'inizio dei tempi,

quando non esistevano frontiere,

prima che venissero loro,

quelli che mentono, 

che vendono i nostri sogni,

quelli che inventarono un giorno questa parola: straniero.

Non mi chiamare straniero che è una parola triste,

è una parola gelata, 

ha il puzzo dell'oblio 

e dell'esilio.

Non mi chiamare straniero,

guarda tuo figlio e il mio come corrono mano nella mano

fino alla fine del sentiero!

Non mi chiamare straniero,

non conosco la lingua, 

i limiti, 

le bandiere;

guardali, 

vanno verso il cielo con un sorriso,

colomba che li unisce nel volo.

Non mi chiamare straniero,

pensa a tuo fratello e al mio,

il corpo pieno di pallottole che bacia di morte il suolo.

Non erano stranieri, 

si conoscevano da sempre,

per la libertà eterna, 

ugualmente liberi morirono.

Non mi chiamare straniero,

guardami bene negli occhi

molto più in là dell'odio, 

dell'egoismo 

e della paura.

E vedrai che sono un uomo.

Non posso essere straniero!



martedì 21 marzo 2023

La poesia


Pessoa nel suo “Il libro dell’inquietudine”:- Scrivere è dimenticare. La letteratura è il modo più gradevole di ignorare la vita. La musica culla, le arti visuali animano, le arti vive (come la danza e il teatro) divertono. La prima, però, si allontana dalla vita, facendone un sonno, le seconde, invece, non si allontanano dalla vita: le une perché fanno uso di formule visibili e dunque, vitali, le altre perché vivono della stessa vita umana. Non è così per la letteratura. Questa simula la vita. Un romanzo è una storia che non è mai esistita e un dramma è un romanzo senza una narrazione. Una poesia è l’espressione d'idee o di sentimenti in un linguaggio che nessuno usa, poiché nessuno parla in versi.-.

 "Il senso della Poesia ha molto in comune con il senso del Misticismo. E' il senso dell'originale, del personale, dell'ignoto, dell'arcano, di ciò che deve essere rivelato, del fortuito-necessario. Rappresenta l'irrappresentabile. Vede l'invisibile, sente l'inascoltabile (...) Di qui l'infinità di una buona poesia, l'eternità. Il significato della Poesia è molto affine a quello della profezia e in genere al senso religioso, al senso del vate. Il poeta ordina, unisce, sceglie, inventa- e lui stesso non riesce a comprendere perché proprio così e non altrimenti."(Novalis)

Il termine poesia è pronunciato da molti, senza che sappiano esattamente cosa intendono. Non per un’ignoranza diffusa, quanto piuttosto causato da un processo linguistico secondo cui un qualsiasi termine, a forza di essere usato e meglio dire abusato, perde tutto il suo originale smalto, e con il tempo non resta che una vaga idea del suo primo significato.

Il senso profondo della poesia è tensione verso la conoscenza, ricerca del bello e capacità, oltre che desiderio, di svolgere i propri pensieri nel mondo esterno, allo stesso modo in cui lo possono essere le arti figurative, la filosofia, la matematica o la fisica, con le quali condivide lo status di atto creativo.

Il senso della Poesia è anche la possibilità di riflettersi nelle parole che altri hanno scritto,ma in cui noi ci sentiamo a casa... meglio ci rappresentano, sono quelle mille altre parole che  riescono a restituire con immediata pienezza l'essenza del nostro autentico sentire, rappresentano un buon modo per conoscerci....

Io stessa nella presentazione del mio primo libro di poesie “Dalla finestra” scrivevo: "Ognuno di noi sceglie un luogo privilegiato per ascoltare e ascoltarsi,  qui il tempo scorre accompagnato dai profumi  e dalla luce di una  realtà   filtrata  e trasfigurata  dal flusso delle emozioni : la parola visualizza  dal profondo le immagini che guidano l’incontro con il mondo esterno."

Mi piace  pensare  alla poesia con queste parole: “La poesia è il ponte che un verso costruisce tra l’anima e il cielo” perché nel nostro vivere quotidiano abbiamo perso quella tensione emotiva che ci riconduceva alla nostra eternità ed oggi oscilliamo tra la banalizzazione della bellezza e la costruzione tecnica di versi che  ci emozionano poco.

Essa è definita, in semiotica, come una forma di comunicazione essenzialmente emotiva, dove il numero ed il tipo di significati che corrispondono ad un simbolo sono molteplici . Di certo si parla di una forma di comunicazione altamente evocativa, che si esprime attraverso  una serie di sovrastrutture concettuali e ad un livello di astrazione spesso maggiore rispetto al linguaggio comune.

E’ pur vero che  la poesia , come tutta la letteratura e l'arte più in generale,è  strettamente collegata ai tempi in cui vive, potremmo dire che ne è, per molti versi, diretta espressione e risente delle idee, del gusto estetico, dei generi, delle tendenze, dei valori e anche dei pregiudizi che le sono contemporanei.

Oggi credo che la poesia abbia perso molto della sua aura, ma che sia rimasta comunque l'ultimo baluardo contro la mercificazione della letteratura, ed è proprio per questo che è stata così abbandonata e così svalutata. Essa, però, non è morta, chi ha fiducia nel potere della poesia pensa che sia diventata la nuova chiave di lettura della vita, del mondo, dell’universo.(Angela Baldi)

lunedì 20 marzo 2023

Due cicliegi

“Due Ciliegi innamorati, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare.

Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie… ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.

Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami… ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.

Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi… ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.

Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano intrecciate in un abbraccio senza tempo.”

(Anonimo Giapponese)

domenica 19 marzo 2023

PADRE

 

Io ti parlo ed è notte

è notte

solo il silenzio

è qui ad ascoltarmi.

Fili di parole

mai pronunciate

tesso dai ricordi

dell’ infanzia.

Una clausura spirituale

che accetto

 disperata

ha chiuso il solo spiraglio

aperto fra noi.

Io ritorno bambina

è notte

ti tendo le braccia

 ricadono

 inerti

 non placano il terrore

di solitudine.

Fuggono

gli arabeschi sui muri

da penombre

di oggetti:

non mi spaventano più

non ho più paura.

Parla di te

il rimpianto

è notte

 diventi padre

l’uomo che desideravo.

 

 Angela

 

sabato 18 marzo 2023

Notte di primavera (Naufragio Cutro)

 Notte che spandi 

le tue onde nel letto

di nuvole: indifferente

 il mare al pianto e al dolore

 gioca con la spuma e gli spruzzi.

Hanno il loro pianto

gli innocenti per destino:

l'amore di Dio si è perso.

Il loro canto lontano

risuona incatenato

negli abissi, nella brezza 

di vento, i volti disfatti,

memorie di canti e di amori.

Tra poco il sole 

coprirà tutto con il suo manto

luminoso, danzeranno le ore 

tra magiche luci e il mio cuore 

chiederà perché 

senza avere una risposta.

(Angela Baldi)



mercoledì 8 marzo 2023

Notte di luna piena




Leggera l’ombra della sera

si trasforma in tenebra,

interrotta qua e là 

 da chiazze bianche di luce. 

Che risonanza particolare

 assumono i rumori…!

Lo senti l’usignolo…

appollaiato su un ramo alto

 indifferente canta. 

Incantata guardo

questa notte di luna piena,

questa notte scintillante

che entra dalle finestre aperte

 e porta frescura e sollievo.

Ascolto i rumori lievi 

delle tenebre, sommessi,

 misteriosi…il frullare 

di piume e il fruscio 

di fuscelli  nei nidi,

 un esplodere impercettibile

dei semi che germogliano.

Penetra nel cuore l’amore

come  pioggia nel terreno arido, 

a goccia a goccia, si apre 

a stento una strada tra i sassi,

 poi, trovato il cuore, è un lungo

lungo scorrere precipitoso. 

Stanotte è una pioggia di petali 

languida, profumata

che si  disperde sulla terra.

(Angela)

Questo blog si può leggere in tutte le lingue, basta cliccare sulla barra laterale dove è scritto Translate

domenica 5 marzo 2023

“Poesia di un soldato russo:

 Ho tradotto quest’altra poesia in lingua italiana dall’inglese. L’originale è stata scritta in russo. #Pray for Ukraine. (Antonio Sacco)


Mamma, sono prigioniero, ma non piangere.

Al riparo, ora come nuovo.

Sono stato curato da un medico di Kherson

Stanco, esausto e sfinito.

Mi ha curato. Hai sentito mamma?

Ho colpito la città da "Gradov",

E metà degli ospedali ora sono solo spazzatura

Ma mi ha curato: "Questo è necessario".

Mamma, sono un mostro, mi dispiace.

Ci siamo persi in fiumi di bugie.

Per tutta la vita devo portare questa croce.

Ora i miei occhi sono aperti.

Siamo stati portati in posti

(???)

E non abbiamo creduto ai nostri occhi:

Che cosa abbiamo fatto a Kherson!

Gli ospedali sono pieni di feriti.

Qui tutti maledicono i russi.

Un padre, più bianco di un lenzuolo,

Scuote un bambino morto.

Madre, io sono un mostro, un carnefice.

E non ci sono terroristi qui, madre.

C'è solo un gemito e un pianto umano,

E noi siamo più terribili per loro dei nazisti.

Noi, madri, siamo stati mandati al macello,

Il comandante del battaglione non era dispiaciuto per noi.

Poi un uomo di Kherson mi ha gridato: “Fermati!

Scendi, idiota!" - e un altro madre.

Non voleva spararmi.

Lui è un umano e io sono un assassino.

Mi ha tirato fuori dalla battaglia! Hai sentito, madre,

Io, un assassino, un succhia sangue!

Mamma, sono prigioniero, ma non piangere.

Al riparo, ora come nuovo.

Sono stato curato da un medico di Kherson

Stanco, esausto e sfinito.

Lui ha svolto il dovere medico

Ed io, bruciando di vergogna,

Per la prima volta ho potuto pensare:

«Chi ha bisogno di una guerra come questa?»

... questa poesia, scritta da un soldato russo, si è diffusa rapidamente su internet, viene distribuita come un volantino


venerdì 3 marzo 2023

Frida Kahlo

 Il mio corpo non riesce a concepire che qualche strada o una qualsiasi geografia ci separi. Il mio corpo diventa pazzo di dolore di non poter riconoscere nel cuore della notte la tua figura o la tua ombra. Il mio corpo vorrebbe abbracciarti nel sonno. Il mio corpo vorrebbe dormire in piena notte e in quelle tenebre essere risvegliato al tuo abbraccio. La mia notte urla e si strappa i veli, la mia notte si scontra con il proprio silenzio, ma il tuo corpo resta introvabile.

Frida Kahlo