sabato 29 marzo 2014

venerdì 21 marzo 2014

Senryu


HAIKU
Componimento poetico rigorosamente composto da tre versi rispettivamente di
5 - 7 - 5 sillabe contenente il Kigo o il Piccolo Kigo.
Il KIGO è un riferimento stagionale. Può indicare una pianta, un fiore, un astro, un animale, un evento atmosferico, una festività etc. Tutto ciò che permetta l'identificazione specifica di una stagione e quindi il collocamento temporale della composizione.
PICCOLO KIGO, alternativa al Kigo, è un riferimento al giorno nel suo succedersi.(aurora, alba, mattino, mezzogiorno, pomeriggio, tramonto,imbrunire, sera, notte).
Un Haiku è tanto più bello quanto più è semplice e pulito. Intendendo per “PULITO” anche il fatto di non avere particelle grammaticali al fondo dei singoli versi (articoli, preposizioni, congiunzioni )
L'Haiku che non contiene ne' il Kigo ne il piccolo Kigo viene comunemente chiamato SENRYU.

 Senryu
Sono un’ impronta
eterna abbandonata
Rive deserte.
(Angela)

Elfchen




mia
la vita
 libro di pagine
dove la mia storia
sfoglio
 (Angela)

  Breve poesia che si compone di undici parole, distribuite in una sequenza predeterminata ( 1-2-3-4-1), su cinque linee:1 - aggettivo /2 - articolo più nome /3 - descrizione /4 - il proprio pensiero /1 - conclusione/verbo.

Bâishù



Mi difendo da tutto
rinchiudendomi in uno scrigno
di notte custodisco
foreste di fruscii d’alberi 
(Angela)



Cos'è il băishù

Il băishù (柏樹, dal cinese, letteralmente, "cipresso") è un componimento poetico in quattro versi e trentadue yīnjié (音節, "sillaba"), redatto secondo lo schema 7-9-7-9. Incentrato su temi umani legati allo scorrere del tempo, in un'ottica naturalistica e/o meditativa, questo genere lirico non presenta particolari schemi rimici e non prevede un titolo. All'interno del costrutto possono essere inserite una o più cesure segniche o verbali (fèngxì 缝隙, "pausa"), mentre è obbligatoria la presenza del cosiddetto, shíkè (時刻, "istante"), ossia un richiamo, diretto o mediato, al momento in cui è stata composta l'opera, in relazione ai dodici "rami terrestri" (dizhi 地支) della tradizione cinese, che scandiscono le diverse fasi della giornata (alba, mattino, pomeriggio, sera e notte). ( Luca Cenisi )


domenica 16 marzo 2014

La stagione dei fiori


Ondeggiano i rami
sullo sfondo di un cielo puro
sembrano coperti di neve
è  la stagione dei fiori …
Li muove l’alito
 del vento di maggio
è  freddo, i petali
accartocciati si difendono
girando al suolo
i biondi pistilli.
Infilandosi tra i rami
 il sole rivela intrecci
di venuzze delicate
 nel candore dei petali.
 Fragile immaterialità dei fiori!
C’è qualcosa di vivo
di quasi umano, il vento
li scuote senza sgualcirli.
Con aria sognante
 si lasciano dondolare
sembrano sul punto di cadere
 solidamente attaccati
ai rami sottili, lucenti.
Le api vanno e vengono
penetrano nei calici
avidamente a teste basse
bevono, il corpo freme
 in una sorta di spasmodica allegria.
 Un calabrone si dondola
sull’ala del vento, si muove piano
e l’aria riempie del suo canto
placido e solare.
Nella quiete del giardino
i suoni aleggiano
 portati dalla brezza leggera.
(Angela)

sabato 8 marzo 2014