giovedì 30 agosto 2012

Emily Dickinson

L'anima si sceglie il proprio compagno-
Poi- chiude la porta-
così che la maggioranza divina
non possa più turbarla-

Impassibile- vede i cocchi- che si fermano
laggiù al cancello-
Impassibile-vede un Re inginocchiarsi
alla sua soglia-

Io so che- tra tantissimi-
l'anima ne scelse uno-
Per poi sigillare-come fossero pietra-
le valve della sua attenzione.

Notizie bibliografiche e breve recensione
Nata a Amrhest (Massachusetts) nel 1830 e qui morta nel 1886, Emily Dickinson è considerata tra i più grandi  lirici moderni. La sua opera, con l'eccezione di 7 poesie pubblicate in vita, apparve in varie edizioni postume incomplete; nel 1955 uscì la sua prima edizione critica.
Scabra, dura, ironica, spoglia di rime e facili assonanze che ne avrebbero ammorbidito il passo spasmodico, la poesia della Dickinson trascrive l'esperienza di una donna che seppe abbracciare la condizione della solitudine e farne un provocatorio strumento di conoscenza e avvicinamento all' uomo, una donna che visse nell' ostinata interrogazione del silenzio e a quel silenzio riuscì a dare un corpo: la parola poetica 

sabato 25 agosto 2012

IL CANCRO: il grande affare delle multinazionali



Ieri, come spesso accade quando vedo un link che riscuote il mio interesse, ho condiviso questo articolo, interessante non solo per il contenuto ma anche per le prospettive che lasciava intravedere per il futuro nella lotta contro il cancro. Ho accompagnato la condivisione con un mio commento: “Ne sono felice” perché ricordavo la lunga storia  del prof. Di Bella  che aveva riscosso già allora la mia attenzione e partecipazione.
L’articolo in questione che riporto integralmente, è  tratto dal sito  http://www.you-ng.it/index. 
Veronesi si arrende a Di Bella: somatostatina efficace contro il cancro
 -A 100 anni dalla nascita del "poeta della scienza" ecco che arriva una conferma da parte della medicina ufficiale. Il Professor Luigi di Bella originario di Linguaglossa in provincia di Catania era stato massacrato proprio prima di morire, gli avevano dato del ciarlatano al punto che il Professor di Bella se ne andò consapevole che il suo metodo  sarebbe stato attaccato da ogni fronte. Adesso però la comunità scientifica si mette in riga. L'università di Firenze e  Umberto Veronesi con L'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) arrivano finalmente a dare dignità scientifica al metodo Di Bella. 
 La terapia Di Bella si guadagna uno studio realizzato da parte dell'Università di Firenze dal nome: “Effetti combinati di melatonina, acido trans retinoico e somatostatina sulla proliferazione e la morte delle cellule di cancro al seno”. E' uno dei pochi studi autorevoli in campo medico e che finalmente consegnano la Terapia Di Bella al campo della scienza ufficiale.
 Lo studio condotto dall'Università di Firenze è stato poi pubblicato sulla rivista European Journal of Pharmacology ed ha ricevuto l'approvazione del IEO in seguito alla guarigione di cellule tumorali nel seno di una trentenne. Questa volta possiamo dirlo: il metodo Di Bella è efficace contro i tumori. Il tempo delle contestazioni è ormai lontano.
 Qualcuno mi potrà obiettare che non sono medico  e non ho la conoscenza idonea per giudicare, ma chi di noi non ha avuto un parente vicino o lontano che non sia morto di cancro e ha vissuto la lunga tragedia legata alla chemio?
Bene che cosa succede appena posto il link sulla mia bacheca??? Arriva un commento di questo tipo:- MariaGiovanna Luini Peccato che non sia vero. IEO e Umberto Vernesi NON hanno minimamente validato questo approccio.
-MariaGiovanna Luini L'articolo che inventa questa favola getta discredito sui giornalisti seri, che sono la maggioranza. Infatti nessun giornalista serio ha minimamente considerato questa non-notizia.
Come non notizia? Una sperimentazione seria effettuata presso l’Università di Firenze la considera una non notizia?
Come potete immaginare si accende una disputa e scopro che la sig.ra in questione ha un indirizzo e mail dell ‘IEO . Io, da parte mia, le  dico in modo chiaro che solo una smentita pubblica può dimostrare una non validazione e fino a quando non ci sarà, io per conto mio ritengo l’articolo attendibile, visto che in molte parti del mondo si stanno applicando metodi di cura che riscuotono successo e che la scienza ufficiale non smentisce mai e sapete perché? Secondo il mio modesto parere è perché non sa che  spiegazioni dare. 
Ecco alcune  argomentazioni: 
  11 agosto 2012  è apparso sulla rivista Nature un articolo "la chemioterapia puo' rafforzare i tumori" Comprendo lo smarrimento dei pennivendoli italioti che giocano la carta dell'"effetto sorpresa". Come sarà mai sfuggita loro questa "scoperta"? Ora, come si giustificheranno per gli anni di silenzi riguardo alla maniera in cui vengono taroccate le statistiche al fine di provare come la chemioterapia sia efficace? Decideranno finalmente di divulgare anche le prove della tossicità dei principi chemioterapici conosciuti da decenni? O continueranno come sempre a nascondere il fatto che l'80% degli oncologi non si sottoporrebbe mai  a chemioterapia in caso di diagnosi infausta? Scriveranno ancora con entusiasmo, incensando i fasulli passi da gigante compiuti dalla ricerca nell'ambito della chemioterapia? Divulgheranno senza tabù la verità sul Metodo Di Bella o sul bicarbonato come testato dal Dott. Tullio Simoncini solo per citare le alternative più note? Gli scribacchini hanno messo proprio tanto impegno per sbarrare la strada a qualsiasi altro tentativo di ricerca che escludesse la chemioterapia. Eppure, dopo anni di ingiurie, calunnie contro Simoncini e Di Bella, finalmente vengono avviate  ulteriori sperimentazioni sul bicarbonato come cura contro il tumore e la validità del Medodo Di Bella viene riconosciuta sempre più spesso, solo per citare alcuni esempi di strade alternative percorse. La comunità scientifica si comporta come gli artefici dell'inquisizione, mira alla protezione del  lucro e ormai da tempo si è ridotta a mero comitato d'affari incurante delle vite perse. Basti pensare alla molecola che disintegra i tumori, ma non è brevettabile. Perché non è più sufficente per la comunità scientifica l'obiettivo della cura della persona? Sembra volersi nascondere dietro una foglia di fico, quando tenta di  giustificare il proprio operato sostenendo che deve proteggere "l'umanità" contro i ciarlatani.” ecc ( Tratto dal libro del dottor Tullio Simoncini: Il cancro è un fungo. Fonte Rinaldo Lampis  )  

Padre afferma che le virtù terapeutiche della marijuana hanno curato il figlio di due anni dal cancro; ha somministrato l'olio di canapa come ultima risorsa (fonte New York Daily News)
 Dopo la storia dell'uomo salvato dai familiari (nonostante   l'opposizione dei medici) grazie a fleboclisi di vitamina C, ecco  un'altra storia: un padre salva il figlio somministrando olio di canapa al figlio in condizioni disperate dopo un intervento chirurgico e delle chemioterapie aggressive che secondo i medici dovevano sconfiggere il tumore cerebrale, ma che lo avevano ridotto in fin di vita.
“Dopo avergli trovato un tumore al cervello in stadio 4, i medici, dissero che Cash Hyde, 2  anni, sarebbe certamente morto; il tumor era intorno al suo nervo ottico, esattamente un anno fa rispetto a  ora. Infatti quasi morì. Dopo essere stato sottoposto a 7 diverse medicine chemioterapiche, il piccolo di Missoula, nel Montana, ha sofferto di shock settico, di infarto ed emorragia polmonare.
Cash stava cosi male da non mangiare per 40 giorni; i suoi organi minacciavano di dare forfait. Il padre, Mike Hyde, è intervenuto  mettendo di nascosto dell’olio di cannabis nel sondino di alimentazione del piccolo. Cash, che ora ha 3 anni, ha avuto una ripresa miracolosa al Primary Children’s Hospital in Salt Lake City, grazie all’azione coraggiosa del padre. I medici   definirono la ripresa del figlio come “un miracolo”
Non ci sono sorprese nel quadro clinico descritto. I medici, i funzionari medici e il governo federale americano si prendono in giro e prendono in giro gli altri con le loro attitudini  ottuse  negative verso l’uso medico della marijuana.  

http://blog.ilgiornale.it/locati/2012/05/30/voila-ecco-la-copia-della-somatostatina/ Articolo  da leggere con molta attenzione e dove il nome Di Bella ritorna vincente. 

Non voglio dilungarmi oltre , aggiungo solo questo: le persone che si trincerano dietro la verità con la V maiuscola, come unica e assoluta, dovrebbero cominciare a prendere lezioni di umiltà perché siamo di fronte ad un male per il quale sono stati investiti miliardi e miliardi di dollari e che nessuno è disposto a perdere anche a costo della morte di miliardi di persone. Per questo alzano la voce , per difendere un loro tornaconto…se permettete, alzo anch’io la voce contro queste mezze verità e  non ho nessun tornaconto da difendere.(Angela Baldi)

venerdì 24 agosto 2012

IL DIRITTO DI ESSERE UOMO


La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo trova fondamento nel valore cardine che l'essere umano è inteso in senso globale e universale, nessuno escluso.
Potrebbe sembrare un'inutile precisazione, ma l'indicazione della totalità non include poi realmente tutti gli esseri umani.
Come principio di uguaglianza trova fondamento in questa inclusione il concetto che l'umanità è intesa come l'insieme di tutti gli esseri umani, nessun escluso e solo in questo caso è possibile parlare di uguaglianza di diritti.
 Nell'ambito di quest'umanità globale è possibile attuare il diritto di uguaglianza e le libertà individuali.
Nella visione globale del diritto universale si ha la concezione dell'uomo come essere che agisce, è responsabile, volitivo, sensibile. Fintanto che anche una sola di tali caratteristiche è presente, l'uomo esiste.
Il diritto alla libertà si fonda sulla considerazione che l'uomo è un essere volitivo e responsabile in grado di agire, gestire le proprie azioni e di comprenderne le conseguenze.
Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti, uguali e inalienabili, può costruire le basi per un mondo di convivenza pacifica con un richiamo forte alla fratellanza. E' un richiamo a una condizione umana e affettiva, un richiamo al sentimento che più unisce i simili tra loro, è un legame di sangue e di origine, di condivisione e di reciprocità, di appartenenza e relazione.
E' il riconoscimento dell'uguale natura e della medesima provenienza degli uomini. 
 La fratellanza non è solo un concetto, é un principio statico perché impone un'azione, un avvicinamento, un agire verso e per. Immutabile è il valore universale insito nell'uomo: la sua dignità.
 Il significato di dignità umana è un concetto giuridico?
 La Dichiarazione universale contiene norme valevoli nei confronti di tutte le genti, principi etici cui si pretende che gli Stati si uniformino al fine di essere assunti nella comunità internazionale. I diritti inalienabili in essa contenuti sono tali in senso assoluto e perciò anche al di fuori di un ordinamento statale che li riconosca.
 I diritti inalienabili dell'uomo sono perciò la garanzia della tutela della dignità umana, l'esercizio della legalità non è sufficiente, il rispetto delle regole e delle procedure costruisce un equilibrio tra diritti, ma non realizza la pienezza della persona che si raggiunge solo attraverso la giustizia, che è un valore etico universale.
L'obbligo di protezione dei governanti nei confronti dei governati impone la tutela dei cittadini da ogni attacco alla vita, alla salute, alla dignità, principio di responsabilità di proteggere che è un'esplicazione del principio di solidarietà.
 La protezione e il diritto-dovere di proteggere i propri membri sono la funzione primaria della famiglia che si riflette nella famiglia universale di cui ciascun uomo fa parte.(Angela Baldi)
 

Lettera aperta al Papa Benedetto XVI

Egregio Santo Padre ,sono un lettore attento di ogni suo scritto e le riconosco una conoscenza dottrinale ammirevole,che non è frutto di testa ma anche di cuore,non si può arrivare al dono delle lingue soltanto con la testa,ma occorre avere anche cuore.Ho letto con molta attenzione la lettera che ha inviato al meeting di comunione e liberazione,e l’ho trovata molto bella come lettera,di una profondità e di una spiritualità unica,il tema era interessante”L’uomo ha sete di infinito ma cerca in direzioni sbagliate” e le sue riflessioni,come sempre,immettono nell’aria energia positiva. Per un attimo ,preso dalle sue belle parole,ho dimenticato il contesto a cui erano rivolte” Parlare dell’uomo e del suo anelito all’infinito significa innanzitutto riconoscere il suo rapporto costitutivo con il Creatore. L’uomo è una creatura di Dio. Oggi questa parola – creatura – sembra quasi passata di moda: si preferisce pensare all’uomo come ad un essere compiuto in se stesso e artefice assoluto del proprio destino. La considerazione dell’uomo come creatura appare «scomoda» poiché implica un riferimento essenziale a qualcosa d’altro o meglio, a Qualcun altro – non gestibile dall’uomo – che entra a definire in modo essenziale la sua identità; un’identità relazionale, il cui primo dato è la dipendenza originaria e ontologica da Colui che ci ha voluti e ci ha creati. Eppure questa dipendenza, da cui l’uomo moderno e contemporaneo tenta di affrancarsi, non solo non nasconde o diminuisce, ma rivela in modo luminoso la grandezza e la dignità suprema dell’uomo, chiamato alla vita per entrare in rapporto con la Vita stessa, con Dio.”

Belle parole Santo Padre ,le sue parole sono cibo per l’anima” Riconoscere di essere fatti per l’infinito significa percorrere un cammino di purificazione da quelli che abbiamo chiamato «falsi infiniti», un cammino di conversione del cuore e della mente. Occorre sradicare tutte le false promesse di infinito che seducono l’uomo e lo rendono schiavo. Per ritrovare veramente se stesso e la propria identità, per vivere all’altezza del proprio essere, l’uomo deve tornare a riconoscersi creatura, dipendente da Dio”.
Ma a un certo punto quando lei ha cominciato a parlare di Don Giussani ho avuto il risveglio e mi sono chiesto ma di cosa sta parlando? e a chi sta parlando?” Scopriamo così la dimensione più vera dell’esistenza umana, quella a cui il Servo di Dio Luigi Giussani continuamente richiamava: la vita come vocazione. Ogni cosa, ogni rapporto, ogni gioia, come anche ogni difficoltà, trova la sua ragione ultima nell’essere occasione di rapporto con l’Infinito, voce di Dio che continuamente ci chiama e ci invita ad alzare lo sguardo, a scoprire nell’adesione a Lui la realizzazione piena della nostra umanità”
E qua è scattato il risveglio interiore.
Caro Santo Padre non crede che oggi bisogna fare delle scelte a favore della vita e che riconoscere gruppi che fanno della scalata al potere e dell’asservimento ai potenti un qualcosa di losco e di offensivo nei confronti della vita?
Cosa centra comunione e liberazione con le sue parole?E cosa centrano le celebrazioni fatte a rappresentanti di questo Governo Killer con le sue parole?
Un ministro che fa delle trivellazioni selvagge una via di sviluppo per il paese,(io sono rimasto ancora all’amore verso il creato e le creature)Un Presidente del consiglio e i suoi ministri che confondono la vita con lo spread e con il fiscal compact,delle persone(Comunione e liberazione) che pensano soltanto ad arruffianarsi i potenti e a occupare tutti gli spazi possibili e immaginabili. Di quale finito e di quale infinito parliamo Caro Santo Padre ? Bisognerebbe avere il coraggio di dire che la vita è una cosa seria che l’amore o il senso dell’altro o lo si ha o non lo si ha.
Questo mondo così com’è non va più e bisognerebbe fare una scelta o da parte della vita o da parte dei predatori. Caro Santo Padre da lei come autorità morale ,parte del mondo si aspetta molto,e si aspetta molto da lei anche la natura,l’ambiente. Stanno distruggendo tutto,iniziando dagli ideali,dai valori ma non è arroccandosi a delle posizioni,vedi aborto,omosessualità e altro che si difende la vita,occorre fare delle scelte,e la prima scelta da fare ,caro Santo Padre è quella di difendere creato e creature,e di operare tutti per creare un mondo migliore ,un mondo di tutti e non un mondo in mano a quello 0,000% che fa quello che vuole ,che dispone della vita delle persone in base ai propri sporchi interessi,che distrugge la vita in qualsiasi forma si presenti per il proprio sporco business. Chi si schiera a favore di questo mondo,non è certo un seguace di Cristo,e non è certo seguace di nessun Dio,e soltanto un predatore,che confonde la vita con il suo essere limitato.(Alfredo d'Ecclesia)


mercoledì 22 agosto 2012

L'uomo e il mare

Uomo libero, tu amerai sempre il mare!
Il mare é il tuo specchio; contempli la tua anima
Nello svolgersi infinito della sua onda,
E il tuo spirito non é un abisso meno amaro.
Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine;
L’accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore
Si distrae a volte dal suo battito
Al rumore di questa distesa indomita e selvaggia.
Siete entrambi tenebrosi e discreti:
Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi,
O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze
Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti!
E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli
Vi combattete senza pietà nè rimorsi,
Talmente amate la carneficina e la morte,
O eterni rivali, o fratelli implacabili!
(Charles Baudelaire 1857)

venerdì 17 agosto 2012

STEREOTIPO E PREGIUDIZIO

 Talvolta gli immigrati o i rifugiati sono vissuti dal Paese che li accoglie come un peso economico e sociale, mentre molto spesso essi sono in grado di apportare un contributo notevole a chi li ospita.
Qualcuno addirittura, grazie al suo talento, può riuscire ad affermarsi, a ricoprire un ruolo di particolare rilievo e può diventare un elemento importante della società che l'ha accolto, entrando a far parte di quel paese o dell’intera umanità.
Uno dei casi più famosi è quello del genio della fisica Albert Einstein che era un rifugiato costretto a espatriare dalle persecuzioni razziali.  Rifugiati sono stati almeno per un periodo della loro vita lo scrittore Victor Hugo, Giuseppe Garibaldi, lo scienziato Enrico Fermi, il Dalai Lama e molti e molti altri ancora.
L’accoglienza oggi riservata allo straniero non è immune da una conoscenza fatta di stereotipi veicolati da pregiudizi.
Lo “straniero”con la sua situazione di precarietà, fanno riemergere il ricordo e la paura delle perdite di certe sicurezze (la casa, il lavoro, gli affetti familiari) e con essa anche il senso del fallimento, l’immagine infantile di essere disprezzato, indesiderato e non amato, che ciascuno di noi porta nel profondo.
Stereotipo e pregiudizio sono collegati: lo stereotipo può essere definito come la rappresentazione mentale di un pregiudizio; è il nucleo cognitivo del pregiudizio, vale a dire l’insieme degli elementi d'informazione e delle credenze circa una certa categoria di oggetti, rielaborati in un’immagine in grado di sostenere e riprodurre il pregiudizio nei loro confronti.
Le persone o i gruppi si creano un’immagine degli altri, in conformità a inadeguate informazioni, con determinate caratteristiche negative che permetterà di disprezzarli per certe caratteristiche reali, che sono esagerate, ma non inventate(stereotipo). A esse poi sono associate opinioni e sentimenti negativi sostenuti perfino di fronte alla prova del contrario.
Possiamo ritenere che è un errore rapportarci a una persona di un’altra nazionalità senza tener conto delle sue specifiche caratteristiche d'individuo e attribuendogli caratteristiche del gruppo nazionale, ma spesso c’è un’alta probabilità di trovare nell’interlocutore alcuni caratteri tipici della sua nazionalità e perciò lo stereotipo può funzionare, in assenza di altre informazioni, come efficace strumento di previsione e di orientamento nell’azione.
Succede ancora oggi, per esempio, di ascoltare definizioni del tipo “italiano pizza,spaghetti e mandolino” per descrivere l’italiano tipico; quando non si arrivano a semplificazioni ancora più brutali e offensive, quali “italiani tutti mafiosi”.
Questa è un’immagine semplicistica e anacronistica legata al passato e, dove l’isolamento di una caratteristica dell’abitante (quella che diverte o affascina di più) diventa il tutto, vale a dire si estende all’intera popolazione.
Quasi mai lo stereotipo cui facciamo ricorso, per delineare un rom, un marocchino, un indiano, un albanese è considerato corretto e realistico perché riviene da un pregiudizio, ossia un giudizio espresso apriori in assenza di dati sufficienti, privato dell’esperienza.
Riassumendo, potremmo affermare che i principali fattori che determinano l’emergere di stereotipi e pregiudizi sono :

a)- caratteristiche e limiti propri del sistema cognitivo, che ha da un lato la necessità di semplificare la realtà, dall’altro l’esigenza di nutrire attese nei confronti di persone .
b)- Bisogno di appartenenza che spinge a riconoscerci in gruppi dei nostri simili e a nutrire un’avversione apparentemente spontanea verso chi non condivide la nostra cultura.(Angela Baldi)

VERGOGNA

Sono tante le parole che si  spendono nel web per condannare tutte le brutture alle quali assistiamo senza che possiamo fare qualcosa per cambiarle.
E sono solo parole perchè le nostre azioni sembrano non dare alcun risultato e ci rendiamo sempre più conto di essere in una posizione di stallo, ma non solo in Italia...uno sguardo più allargato ci fa vedere che anche il resto del mondo è in brutte acque...
I politici la chiamano crisi mondiale e se ragioniamo bene in fondo è proprio così..una crisi che investe tutti ...ma chi l'ha provocata questa crisi.
La crisi mondiale non ci mostra ricchi che stanno soffrendo, ma solo tanti tanti poveri senza mezzi per sopravvivere e che sono i soli a sentire questa crisi della quale parlano i politici.Certamente qualcosa manca a questo mosaico, non sono stati certamente i poveri a causare la crisi mondiale, non sono stati coloro che hanno sempre e solo preso le briciole a mandare in crisi l'economia e fare aumentare i prezzi in maniera vertiginosa che più in alto di così non si può andare. I politici continuano a girarci intorno creando una situazione di grave disagio esistenziale, una manovra per far zittire tutti, per far credere che dobbiamo continuare a fare sacrifici per salvare l'economia, le industrie, il deficit monetario...non sappiamo più quante altre rinunce si debbano fare e sempre da parte di chi ha molto poco.
E' facile così fare politica..chiedere agli operai e ai lavoratori dipendenti di pagare le tasse, di rinunciare agli aumenti di stipendi, stipulare rinnovi di contratti capestri...far zittire il dissenso come se fosse un male  da eliminare e tutto perchè: c'è il padrone che te lo ordina e il padrone ha il volto del capo di governo, del ministro dell'economia, del capo dell'industria, del proprietario delle banche e delle multinazionali che certo non hanno problemi ad arrivare alla fine del mese e il loro lavoro???? Facile facile..comandare e farsi ubbidire da una massa di persone che non ci capisce più nulla di quello che accade...è allo sbando completo in uno stato di ipnosi dove capisce solo quello che gli ripetono da un pò di anni: c'è la crisi ..non puoi ribellarti, devi rinunciare a tutto anche ai tuoi diritti...
Vergogna ..mille volte vergogna..la crisi c'è solo per i lavoratori, per tutti gli altri c'è sempre una scappatoia per rubare ai poveri e stare bene...portare i guadagni e le industrie all'estero e arricchirsi in modo smodato, amorale, senza ritegno e senza pagare tasse facendo credere che è anche per il nostro bene...svegliatevi non si può continuare a subire, non si può continuare a sentirsi ripetere che stanno lavorando per noi mentre ci rubano anche l'anima e i pensieri...vergogna sempre che siano capaci di farlo, visto che uomini di malaffare sono al governo e vi fanno credere che non è vero e che sono menzogne.
Bisogna riprendersi i propri diritti tutti insieme abbattendo anche i confini tra le nazioni perchè i lavoratori sono sfruttati ovunque e non lasciatevi ancora convincere che i posti di lavoro non ci sono perchè qualcuno è venuto da fuori a rubarvelo...non è vero è una sporca bugia come tante...i posti di lavoro non ci sono perchè sono incapaci di crearli,i padroni pensano solo al proprio tornaconto, la fame nel mondo c'è perchè hanno ridotto nazioni ricche di risorse in poveri affamati dipendenti dalla tavola dei più ricchi.
La verità ricordatevelo è una sola: una comunità funziona se tutti i componenti sono inclusi e condividono tutto equamente...quando questo non avviene, la comunità degli uomini è stata divisa perchè una parte è ridotta al rango di schiavi da una classe di prepotenti e arrivisti.
Vergogna..hanno ucciso gli ideali e i valori più importanti della vita e questo non è perdonabile...vergogna anche per quelli che hanno pensato che si può sostituire la giustizia con il Dio denaro..che si può sostituire l'amore e la solidarietà con l'egoismo ...vergogna anche per noi che stiamo dormendo e abbiamo dimenticato che ogni uomo ha un sogno e non si possono uccidere i sogni.(Angela Baldi)

L'ONESTA'

 Ero davvero molto piccola quando ho conosciuto questa parola…la ripeteva sempre mia madre e le dava un significato che mi è rimasto dentro per sempre. Lei amava dire: -Vedi tuo padre è un uomo onesto, per questo non abbiamo niente!-
Dentro di me pensavo  che doveva essere qualcosa di molto importante se, il non avere niente di mio padre, rendeva mia madre così orgogliosa di lui. E allora anch’io cominciai a pensare nello stesso modo…non hai niente però sei onesto, una grande qualità…ma quanta sofferenza e angoscia comportava per me e i miei fratelli ..la sua onestà interfacciata con la nostra rinuncia a tutto quello che gli altri bambini avevano…Mi rincuoravo pensando che tutto sommato gli altri non avevano l’onestà e che, quindi ,erano disonesti.
Dovevo arrivare ad essere più grande per raddrizzare il tiro, quando fu proprio mio padre che mi deluse, mettendomi di fronte ad una situazione di povertà dovuta più non all’onestà,  ma alla mancanza di lavoro, subìta per circostanze che non vi sto a raccontare, ma che servirono a dare un’altra visione dell’onestà…quella verso se stessi e le persone che ci sono accanto, una  responsabilità che si assume nel momento stesso in cui nasci e che cammina di pari passo con la coerenza.
Quando è arrivato il momento in cui ho cominciato a camminare da sola, mi tornavano in mente ancora le stesse raccomandazioni da parte di mia madre  su questa onestà che avrei dovuto mantenere ad ogni costo…la cosa cominciava a darmi parecchio fastidio ,soprattutto se mi guardavo indietro, e il risultato era che l’onestà certo non dava benessere e comodità.
Però chissà perché ,ogni volta che mi accadeva di trovarmi di fronte a qualcosa ,che mi poteva costringere a rinunciare al mio modo di essere, quelle parole mi tornavano in mente…beh è parecchio difficile fare il cammino di rinuncia in nome dell’onestà ,ma quando ti sei abituato, hai conquistato altro per te soltanto e difficilmente cambi e torni indietro.
 Ecco che la vita poi ti sommerge con tutte le sue esperienze e cominci a prendere colpi su colpi e ti passano accanto persone che proprio di onestà non parlano, anzi non sanno che cosa sia e tu passi per una esaltata o peggio ancora una stronza, addirittura una “incapace” di liberarsi degli insegnamenti ricevuti e ormai desueti.
Nel frattempo ti accorgi che gran parte della società è fatta di disonesti, anzi peggio ancora di ladri, di quelli che non guardano in faccia a nessuno pur di prendere il più possibile e arricchirsi a dismisura. Ti accorgi che l’unico  modello di vita di riferimento è fatto di questo..di disonestà perché l’unico che ti consente di avere, di apparire, di comandare ,di esserci ,mentre tutti gli altri gli onesti diventano invisibili, quasi inutili …
A cosa è servito, ti chiedi, aver vissuto rinunciando in nome di un valore che non esiste più????? Poi guardi dentro  te stessa e dici: è valsa la pena, perché ho davvero qualcosa che gli altri devono conquistare ancora e per questo è un bene prezioso.(Angela Baldi)

NESTLÉ: CAFFÈ, CIOCCOLATA, LATTE IN POLVERE... E TANTI BAMBINI MORTI AVVELENATI!

- La Nestlé viene accusata di una politica commerciale aggressiva e irresponsabile per quanto riguarda la promozione di latte per neonati nei paesi in via di sviluppo, soprattutto attraverso forniture gratuite a strutture ospedaliere.
Secondo l'UNICEF, la sostituzione dell'allattamento materno con il latte in polvere, porterebbe nei paesi del Terzo Mondo alla morte di circa un milione e mezzo di bambini ogni anno, a causa di problematiche legate alla difficoltà di sterilizzazione dell'acqua e dei biberon utilizzati. Vi è evidenza che anche in paesi sviluppati l'utilizzo del latte in polvere per neonati comporta un aumento dei rischi di mortalità post-neonatale rispetto all'allattamento materno. Diverse indagini hanno mostrano come la Nestlé e altre compagnie produttrici di latte in polvere per neonati negli ultimi anni abbiano ripetutamente infranto, soprattutto in regioni sottosviluppate, il Codice internazionale dell'OMS al quale hanno ufficialmente aderito.
- Nel novembre 2005 Nestlé si oppose alla decisione svizzera di bandire gli OGM.
- Nel 2001 Nestlé e altri grandi produttori di cioccolato hanno firmato un accordo, il protocollo Harkin-Engel (o Protocollo sul cacao), per affermare che avrebbe certificato, da luglio 2005, che il suo cioccolato non era stato prodotto attraverso manodopera minorile, debitoria, forzata o proveniente da traffico di esseri umani. Il protocollo, secondo il più recente report dell'International Labor Rights Fund pubblicato nel 2008, sarebbe stato disatteso.
- Nel 2009 La Nestlé italiana è stata condannata, insieme alla Tetrapak, al pagamento dei danni, per l'inquinamento del latte Nidina con Itx, un tipo di inchiostro.

[fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Nestl%C3%A8#Critiche_alla_politica_commerciale_di_Nestl.C3.A9]

Per maggiori informazioni:
- http://www.tmcrew.org/csa/l38/multi/nestle.htm
- http://www.mclink.it/personal/MC6065/RRCC/azione/bimbinfiera.htm
- http://isole.ecn.org/molino/giornale/numero5/boicottare.htm
- http://web.peacelink.it/nestle.html
- http://www.aamterranuova.it/Ambiente-e-decrescita-felice/Un-motivo-in-piu-per-boicottare-la-Nestle

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(grazie a Chantal per il preziosissmo elenco! ^_^)

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(tratto dalla pagina Earth Riot (Convivenza Pacifica)FB)

mercoledì 15 agosto 2012

La crisi dell'uomo



 E’ vero che oggi stiamo vivendo in un’epoca senza valori? È questo che porta l’individuo e l’intera umanità alla così detta crisi esistenziale?
 Siamo continuamente scossi da notizie tragiche, suicidi, omicidi, genitori che uccidono i figli e viceversa, stragi quasi annunciate e attribuite a momenti di follia o a un termine ormai abusato come la depressione. Spesso si sente dire che tutto questo dipende dalla mancanza di quei valori che dovrebbero guidarci e darci una giusta dimensione della realtà.  Come si può spiegare questa crisi di valori?
 A dettare questi gesti estremi troviamo spesso un’incapacità di chi li compie ad affermare la propria individualità: un forte disorientamento che porta all’impossibilità di percepire e definire con chiarezza la propria individualità. L’individualità, le proprie esigenze, i propri pensieri, finisce per prendere il sopravvento su tutto quello che ci circonda.
 Si ha l’impressione che quello che sfugge al nostro controllo e alla nostra comprensione crei un senso di disagio, ma perché si arriva a temere così quello che non si riesca a capire e a spiegare?
 L’uomo è atterrito, angosciato, annichilito. Gli sembra di non avere un volto, un’identità, uno sguardo, in un mondo vuoto, privo ormai di alcun senso, di certezze, di riferimenti metafisici.
Il mondo moderno è succube di una crisi morale, la quale ha portato l’umanità nell’angoscia dell’assurdo e alla perdita delle certezze ultime dell’uomo. Crollano i valori, il nulla è il fondamento nascosto del mondo, l'uomo si è rinchiuso nella gabbia della libertà, dell'esaltazione dell'io, dell'esteriorità rinunciando a essere se stesso.
 L’uomo non riesce più a provare pietà, non conosce più l’amicizia, la ribellione e la speranza: la crisi porta alla rinuncia di essere uomo, anche se la sfida è il contrario: recuperarsi come tale, riandare verso se stessi per rigovernarsi (governo di sé, saper partecipare alla propria vita, avere autorità di sé), attraverso un processo di maturazione  per imparare a praticare l'adultità del sé per avere consapevolezza continua del proprio progetto.
Dovrebbe spogliarsi del vecchio abito mentale per acquisire la convinzione di non possedere più la verità con la V maiuscola e conquistare, invece, la capacità di porre i problemi, di imparare a interpretarli con una nuova riflessività sulla memoria che gli consentirà di vedere che può esportare nel futuro.
E' dalla memoria che gli arriverà il richiamo a quello che è stato per proiettarlo in un nuovo progetto: ogni persona ha una responsabilità unica nei confronti di sé e degli altri, è il fuoco centrale che si fa filtro tra sé e il mondo.
Non posso essere neutro, devo ritrovare i valori del giusto e dell'equo, del bene comune, il principio forte della relazionalità e della condivisione attraverso le categorie dell' amore, del dono, del riconoscimento di appartenenza dell' altro alla comunità.(Angela Baldi)
“Davanti a noi stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle.” (Clive Staples Lewis)

lunedì 13 agosto 2012

La poesia


Pessoa nel suo “Il libro dell’inquietudine”:- Scrivere è dimenticare. La letteratura è il modo più gradevole di ignorare la vita. La musica culla, le arti visuali animano, le arti vive (come la danza e il teatro) divertono. La prima, però, si allontana dalla vita, facendone un sonno, le seconde, invece, non si allontanano dalla vita: le une perché fanno uso di formule visibili e dunque, vitali, le altre perché vivono della stessa vita umana. Non è così per la letteratura. Questa simula la vita. Un romanzo è una storia che non è mai esistita e un dramma è un romanzo senza una narrazione. Una poesia è l’espressione d'idee o di sentimenti in un linguaggio che nessuno usa, poiché nessuno parla in versi.-.
 "Il senso della Poesia ha molto in comune con il senso del Misticismo. E' il senso dell'originale, del personale, dell'ignoto, dell'arcano, di ciò che deve essere rivelato, del fortuito-necessario. Rappresenta l'irrappresentabile. Vede l'invisibile, sente l'inascoltabile (...) Di qui l'infinità di una buona poesia, l'eternità. Il significato della Poesia è molto affine a quello della profezia e in genere al senso religioso, al senso del vate. Il poeta ordina, unisce, sceglie, inventa- e lui stesso non riesce a comprendere perché proprio così e non altrimenti."(Novalis)
Il termine poesia è pronunciato da molti, senza che sappiano esattamente cosa intendono. Non per un’ignoranza diffusa, quanto piuttosto causato da un processo linguistico secondo cui un qualsiasi termine, a forza di essere usato e meglio dire abusato, perde tutto il suo originale smalto, e con il tempo non resta che una vaga idea del suo primo significato.
Il senso profondo della poesia è tensione verso la conoscenza, ricerca del bello e capacità, oltre che desiderio, di svolgere i propri pensieri nel mondo esterno, allo stesso modo in cui lo possono essere le arti figurative, la filosofia, la matematica o la fisica, con le quali condivide lo status di atto creativo.
Il senso della Poesia è anche la possibilità di riflettersi nelle parole che altri hanno scritto,ma in cui noi ci sentiamo a casa... meglio ci rappresentano, sono quelle mille altre parole che  riescono a restituire con immediata pienezza l'essenza del nostro autentico sentire, rappresentano un buon modo per conoscerci....
Io stessa nella presentazione del mio primo libro di poesie “Dalla finestra” scrivevo: "Ognuno di noi sceglie un luogo privilegiato per ascoltare e ascoltarsi,  qui il tempo scorre accompagnato dai profumi  e dalla luce di una  realtà   filtrata  e trasfigurata  dal flusso delle emozioni : la parola visualizza  dal profondo le immagini che guidano l’incontro con il mondo esterno."
Mi piace  pensare  alla poesia con queste parole: “La poesia è il ponte che un verso costruisce tra l’anima e il cielo” perché nel nostro vivere quotidiano abbiamo perso quella tensione emotiva che ci riconduceva alla nostra eternità ed oggi oscilliamo tra la banalizzazione della bellezza e la costruzione tecnica di versi che  ci emozionano poco.
Essa è definita, in semiotica, come una forma di comunicazione essenzialmente emotiva, dove il numero ed il tipo di significati che corrispondono ad un simbolo sono molteplici . Di certo si parla di una forma di comunicazione altamente evocativa, che si esprime attraverso  una serie di sovrastrutture concettuali e ad un livello di astrazione spesso maggiore rispetto al linguaggio comune.
E’ pur vero che  la poesia , come tutta la letteratura e l'arte più in generale,è  strettamente collegata ai tempi in cui vive, potremmo dire che ne è, per molti versi, diretta espressione e risente delle idee, del gusto estetico, dei generi, delle tendenze, dei valori e anche dei pregiudizi che le sono contemporanei.
Oggi credo che la poesia abbia perso molto della sua aura, ma che sia rimasta comunque l'ultimo baluardo contro la mercificazione della letteratura, ed è proprio per questo che è stata così abbandonata e così svalutata. Essa, però, non è morta, chi ha fiducia nel potere della poesia pensa che sia diventata la nuova chiave di lettura della vita, del mondo, dell’universo.(Angela Baldi)

domenica 5 agosto 2012

Ondeggiano...



Ondeggiano i rami
sotto il peso dell'afa ...
 una cella opprimente
che rinchiude i respiri
abbandonati  nell'aria...
nel paesaggio assolato
la vita sembra abdicare
 l’energia ad una sensazione
confusa di solitudine ...
ineluttabile, un intermezzo
sonnolento di smarrimento
della coscienza,uno spazio enorme,
diventato stretto : la stanchezza
 diventa profonda ,
come  notte senza sonno.
(Angela Baldi)