domenica 23 dicembre 2012

- Evgenij Aleksandrovic Evtušenko

"Non ci saranno più parole, lo sai,
né qui, né altrove,
né parole a dire ciò che è stato
né parole a dire ciò che non è più.
Mi resta un pacco mai spedito
e un libro desiderato.
Mi resta un letto non ancora disfatto
e musiche mute e parole strozzate
e immagini sfocate, e
mi resta la sciatta e affrettata gentilezza
di una conversazione lampo,
moneta di latta
da gettare ai pezzenti per strada."

- Evgenij Aleksandrovic Evtušenko

mercoledì 19 dicembre 2012

Tra tutte le lettere che saprei scrivere (Emily Dickinson)

        Tra tutte le lettere che saprei scrivere
Nessuna ha il fascino di questa
Sillabe di Velluto -
 Frasi di Seta,
      Profondità marine di Rubino
 Mai prosciugate, e Labbra celate,
         Per Te - Tu immaginala come un Colibrì -
       Che a piccoli sorsi, ha centellinato - me
Emily Dickinson

mercoledì 21 novembre 2012

APRIMI FRATELLO

APRIMI FRATELLO

Ho bussato alla tua porta
ho bussato al tuo cuore
per avere un letto
per avere del fuoco
perché mai respingermi ?
Aprimi fratello !

Perché domandarmi
se sono dell'Africa
se sono dell'America
se sono dell'Asia
se sono dell'Europa ?
Aprimi fratello !

Perché domandarmi
quant'è lungo il mio naso
quant'è spessa la mia bocca
di che colore ho la pelle
che nome hanno i miei dei ?
Aprimi fratello !

Io non sono nero
io non sono rosso
io non sono giallo
io non sono bianco
non sono altro che un uomo.
Aprimi fratello !

Aprimi la porta
aprimi il tuo cuore
perché sono un uomo
l'uomo di tutti i tempi
l'uomo di tutti i cieli
l'uomo che ti somiglia !

[Rene Philombe – poeta africano]

martedì 13 novembre 2012

Se mi hai amato (Osho)

Se mi hai amato mi verrai a cercare,
sono certo che mi verrai a cercare:
in ogni pietra, in ogni sguardo
e in tutte le stelle.
Perchè il mio corpo scomparirà,
il tuo corpo scomparirà,
ma ciò non farà alcuna differenza.
Perchè, se ci fosse la benchè minima differenza,
vorrebbe dire che tra noi
non è accaduto l’amore.
Perchè l’amore è fuori
dal tempo eterno, immortale.
Se mi hai amato mi verrai a cercare,
sono certo che mi verrai a cercare,
e mi troverai: in ogni sguardo e in tutte le stelle.

mercoledì 7 novembre 2012

L'ombra della mia anima

L'ombra della mia anima
fugge in un tramonto di alfabeti,
nebbia di libri
e di parole.

L'ombra della mia anima!

Sono giunto alla linea dove ha termine
la nostalgia,
e la goccia di pianto si muta
in alabastro di spirito.

Il nodo del dolore
si scioglie,
ma resta la ragione e la sostanza
del mio vecchio mezzogiorno di labbra
del mio vecchio mezzogiorno
di sguardi.

Un labirinto oscuro
di stelle affumicate
confonde il mio sogno
che è come illanguidito.

L'ombra della mia anima!

E un'allucinazione
dispone gli sguardi.
Vedo dissolversi
la parola amore.

Usignolo mio!
Usignolo!
Ancora canti?


Federico Garcia Lorca

venerdì 26 ottobre 2012

AURORA

Con un fare tranquillo
mi chiese se ero sua.
Non gli risposi con le labbra
ma risposi con gli occhi.

Ed egli m'innalzò
sopra il brusìo dei mortali,
rapido come un cocchio
che dilegua in un turbine di ruote.

Il mondo si staccò sotto di noi
come la terra sotto ai piedi
di chi si affaccia da un pallone
sulle vie dell'ètere.

L'abisso dietro a noi non esisteva,
c'erano i nuovi continenti.
Era l'eternità
prima della sua ora.

Per noi non più stagioni,
non v'era più la notte nè il meriggio.
Si fermò il sole su quell'orizzonte
e lo fissò per sempre nell'aurora.

(Emily Dickinson)

mercoledì 17 ottobre 2012

CLANDESTINO

Clandestino non è solo un sinonimo volgare e presuntuoso che etichetta l'immigrato "irregolare" o in modo sbrigativo, ignorante e bigotto, l'immigrato in generale.
Il clandestino è anche l'operaio che esce di casa la mattina presto e non sa se tornerà dalla sua famiglia. Clandestino è chi non riesce ad arrivare alla fine del mese e chi ci arriva, ma per lavorare deve abbandonare la vita, la sua esistenza, diventando una macchina di profitto. L'uomo ha bisogno di vivere serenamente di passioni, di affari pubblici e di amore. Non può ridursi in una semplice macchina. Il clandestino sei anche tu che non hai la possibilità di vivere in un paese veramente democratico e civile. Clandestino sei tu che non partecipi o che ti viene impedito di farlo. Clandestino sei tu che sei trattato come un semplice numero.
Clandestino è il clochard, l'invisibile snobbato e scacciato da tutti i "benpensanti".Clandestini sono gli studenti e i ricercatori precari che vedono perdere il loro diritto allo studio, al sapere e rincorrere la strada delo sbando. Clandestini sono tutta quella galassia di giovani delle periferie e non, che vagano per le città senza una meta. Clandestini sono gli sfruttati e gli sfrattati che non hanno più un riparo e un letto dove dormire. Clandestina è la natura, cementificata e occupata da uomini arroganti. Clandestini sono gli anziani, sempre più abbandonati alla vita frenetica dei loro figli e i bambini, lasciati senza i diritti fondamentali. Clandestine sono le prostitute umiliate,violentate in continuazione e trattate come carne da macello. Clandestini sono tutti i poveri della terra, gli incompresi e quelli che chiamano"matti". Clandestini sono i desolati, malnutriti, schiavizzati, incatenati e sofferenti.
Se vogliamo generalizzare, Clandestine sono tutte  le minoranze indifese del mondo, schiacciate da ogni Stato nazionale e da questa folle e ingiusta economia mondiale. In gran parte dei paesi del pianeta, la maggioranza avida e indifferente, calpesta e limita le libertà dele minoranze, usando metodi di violenza fisica, psicologica e economica.
(Tratto dall' introduzione del libro "Feisal" di Andrea Onori-Book Sprint Edizioni)

domenica 14 ottobre 2012

IL TUO SORRISO

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

Pablo Neruda

sabato 13 ottobre 2012

Saper vivere



Se sei disposto a dimenticare ciò che hai fatto per gli altri
e a ricordare ciò che gli altri hanno fatto per te.
Se sei pronto a non tener conto di ciò che la vita ti deve,
ma a prendere nota di ciò che tu devi alla vita.
Ma soprattutto, se riesci a capire che tu sei negli altri
e gli altri sono in te e che la cosa più importante della vita
non è ciò che riuscirai a prendere da essa,
ma ciò che riuscirai a darle....
Allora avrai imparato a vivere.
Il valore della vita non sta in ciò che fai,
ma in ciò che riesci ad amare di ciò che fai;
puoi fare tante cose, ma se non riesci ad amarle,
il tuo fare non serve a nulla,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita non sta in ciò che hai,
ma in ciò che sei;
perché in realtà nessuno non ha niente.
L'unica cosa che si può avere è se stessi,
se hai te stesso, hai tutto il mondo
e la tua vita vale più del mondo.
Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi:
puoi pensare tutto il bene del mondo,
ma se non ti adoperi per farne almeno un po'
è come se pensassi il male,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita si misurerà
quando starai per perderla;
se lascerai il mondo un pochino migliore di come l'hai trovato
...allora sarà grande.
...Sai vivere quando...
pur vivendo in questo mondo complicato resti semplice,
pur vivendo in questo mondo ingiusto resti giusto,
pur vivendo in questo mondo disonesto resti onesto,
pur vivendo in questo mondo falso resti autentico,
pur vivendo in questo mondo sporco resti pulito.
Ma soprattutto, sai vivere quando
pur vivendo in questo mondo con poco amore riesci ad amare
ma ancor di più sai vivere
se, nonostante tutto, amerai lo stesso questo mondo.
    Omar Falworth
                                                         
Dedica speciale per i miei figli  " Grazie per il valore che avete dato alla mia vita"
                                      

giovedì 11 ottobre 2012

LA TERRA

Ci piace camminare
a piedi nudi per la terra,
per la molle, fumante, cara terra.
E dove? In Abissinia?
O piuttosto in Sicilia?
A Cuba? O nel deserto?
Nei pressi di Rjazàn?
Siamo uomini.
Ci piace camminare per la terra.
in noi le sue correnti scorrono come brividi.

Ma, come isolatori, da essa ci dividono
gli asfalti e i selciati e le automobili...
In città si dimentica l'odore della terra.
E a un tratto sorridiamo: tra i blocchi di cemento
un alberello verde
            zampilla
                                        come un geyser!...

Io sogno una terra senza trinceee né catene,
senza funo di scoppi,
                               ricca di telescopi,
di tigli, di eucalipti, di iridi-pavoni,
di ascensori pazzi
di scrosci di alluminio!
Mondo di mari e donne, di treni incontro a noi-
florido,
           sbuffante,
                          mirabilmente umano!

L'ospite terrestre che sbarcherà sulla Marte
trarrà con un sorriso un pugnetto di terre-
un pugnetto dell'ardente,
dolcissima, amarognola
madre-terra
che rotola lontano.

                            Andrej Voznesenkij

martedì 2 ottobre 2012

Ho liberato un aquilone

Ho liberato un aquilone

Ho liberato un aquilone
aveva sulle ali i miei
sogni infantili.

Li ho visti sciogliersi
in una clessidra,
odoravano di pane,
vaniglia e zucchero
filato, cantavano ancora
conte e girotondi
di fratellanza.

Ho liberato un aquilone
e nel vento ho ritrovato
i voli interrotti da stormi
alla deriva… confini
invalicabili avevano deviato,
per correnti contrarie.

Ho liberato un aquilone
avevo con me la luce
della speranza, ha risvegliato
il mio bambino dormiente
nel suo caleidoscopio
puntato verso il cielo.

Ho liberato un aquilone
dentro la pagina di un libro ,
avevo scritto con te:
oltre il silenzio c’è
solo l’eternità.

(Angela)

venerdì 14 settembre 2012

L'ECONOMIA GLOBALIZZATA

Una volta tanto in Anno Zero di Santoro (10.3.2011) il tema centrale non fu Berlusconi ; si sentiva il bisogno di parlare d'altro. Interlocutori di pregio (Tremonti, ecc) e tematica esistenziale (l'economia mondiale, la finanza, etc). Interventi equilibrati e nessun vero scontro di opinioni.
Ma molte cose non furono dette; perché ? Poco tempo ? No, non solo questo.
Ci sono verità talmente scomode che nessuno vuole non solo pronunciarle ma neppure pensarle, da destra a sinistra.

Per capire un mondo complesso, bisogna partire dal mondo quando era più semplice, perché gli strumenti sono mutati, ma i bisogni umani di base ed i meccanismi dei rapporti economici tra gli uomini sono immutati da millenni.
- I bisogni fondamentali : mangiare, bere, dormire, ripararsi dalle intemperie (capanna o
casa), ripararsi dal freddo (vestiti), fare sesso, riprodursi.
- I bisogni accessori : qualsiasi altra cosa, gioco, sport, arte, oggetti vari, ecc.
L'uomo primitivo uccide animali per procurarsi cibo e vestiario, poi coltiva anche la terra (cibo) e costruisce capanne ed abitazioni con i materiali che trova. Gli strumenti : le sue mani ed il suo cervello. La produttività : bassissima, perché produci solo quello che le tue mani ti consentono in una giornata di lavoro. Come faccio a migliorare la mia vita ? Costringo altri a lavorare per me (io sono più forte, uso la violenza per convincerli) oppure uso la mia forza per rubare quello che mi serve a chi ne dispone (cibo, oggetti, femmine, ecc): la guerra.

Continua così per secoli : si creano le classi dominanti, che hanno potere e ricchezza, grazie allo sfruttamento delle risorse di lavoro di altri (la plebe). Ma i ricchi sono pochi, la plebe è numerosa. Cambia tutto con le prime macchine (la macchina a vapore) perché diventa possibile moltiplicare il lavoro di un uomo : dove servivano 10 uomini ne basta 1.
La macchina crea ricchezza, perché moltiplica le risorse individuali. Questa ricchezza però si concentra nelle mani dei già ricchi, che disponevano dei mezzi economici per poter costruire le macchine. Tuttavia col tempo abbiamo anche una ricaduta di ricchezza sulla plebe, perché nasce il meccanismo dei consumi : chi possiede le macchine può diventare più ricco producendo più cose che qualcuno può essere interessato a comperare (prima i ricchi, poi anche altri) e serve anche più mano d'opera. Aumenta la produzione, aumentano i lavoratori industriali, una parte della ricchezza si distribuisce, aumentano i consumi. Il fenomeno si amplifica in progressione più che lineare (esponenziale) nel 20° secolo. Le imprese sono dapprima padronali (una persona o una famiglia detiene la proprietà dell'impresa) poi ad azionariato più o meno diffuso. La finanza (inizialmente confinata al ruolo di deposito di denaro o prestito, magari ad usura) si diversifica e si espande assumendo caratteristiche di complessità tali da sfuggire, nella loro interezza, anche agli addetti ai lavori.

Oggi esistono imprese in cui è quasi impossibile determinare il complesso intreccio delle quote di proprietà. La gestione dell'impresa è affidata a managers, che obbediscono a regole non etiche, e sono ingranaggi di un sistema che non ha più caratteristiche umane perché obbedisce alle regole di una astrazione (il mercato) che sono ferree. Se il manager non sta alle regole, il meccanismo lo espelle ed un altro subentra. Il manager non può essere umano: è parte di un meccanismo che era umano solo in origine.

La finanza è fine a se stessa : non ha finalità o limitazioni etiche; il suo fine è il profitto.
La produzione e la finanza si sono globalizzate: significa che la proprietà azionaria può essere ovunque, svincolata dagli interessi locali, guidata soltanto dal criterio del profitto.
Anche i singoli stati controllano sempre meno il potere della finanza e della produzione distribuite su scala trans-nazionale.

Si produce dove conviene, si delocalizza, si sfruttano le risorse disponibili laddove esistono (mano d'opera a basso costo, competenze, leggi locali favorevoli, fiscalità bassa, materie prime a minor costo, logistica, ecc.).
Le esigenze del profitto portano alle concentrazioni produttive, alle economie di scala, alla distruzione dei piccoli produttori (quando possibile) a favore delle grandi imprese.
La ricchezza si concentra nelle mani dei più ricchi e viene sottratta da quelle dei più deboli.

Questo sistema è andato in crisi perché il suo potenziale di crescita dipende dal rapporto tra il potenziale produttivo delle risorse agricole ed industriali ed i costi necessari a sostenere tale potenziale (costo di materie prime e lavoro) in funzione della capacità di assorbimento del mercato, costituito in gran parte dalle masse lavoratrici.
Il sistema sta in piedi sino a quando la maggior parte dei consumatori appartengono ad un ceto medio in grado di consumare e spendere denaro. Se il ceto medio non assorbe abbastanza consumi, il sistema va in crisi perché la plebe non è in grado di rimpiazzare questa perdita di consumi.
Se la produzione cala, c'è meno lavoro, il ceto medio diminuisce ed aumenta la plebe.
Questo fenomeno è sotto gli occhi di tutti ed è in pieno svolgimento.

Ma chi è questo ceto medio ? Si tratta di una classe sociale diversificata i cui componenti spesso non sono direttamente collegati alla produzione (non sono agricoltori oppure operai o tecnici) ma appartengono ad un terziario di servizi diversi : impiegati dell'amministrazione pubblica, avvocati, personale sanitario, artisti, politici, ecc, ecc.
Il terziario non influisce direttamente sul costo di produzione di un bene agricolo o industriale : la sua influenza è indiretta, attraverso i costi (fiscali e non) che gravano su ogni bene materiale che venga prodotto. Se il peso numerico ed economico di questa classe cresce, crescono anche i costi di produzione ed arriva un momento in cui la plebe produttiva non è più in grado di consumare a sufficienza anzi, scende sotto il livello minimo di sussistenza.
Allo stesso tempo il ceto medio (le cui risorse economiche non sono illimitate) vede ridursi il suo potenziale di acquisto a causa dell'aumento dei costi a cui lui stesso ha inconsapevolmente contribuito ed inoltre vede calare anche le sue necessità di spesa, perché dispone già di quasi tutto ciò che gli serve (casa, auto, elettrodomestici, ecc).
Quindi anche il ceto medio consuma meno, la produzione cala, scende l'impiego di mano d'opera produttiva (diretta) ma anche indiretta (meno servizi).

Per sostenere i consumi le imprese delocalizzano, per abbattere i costi, ma riducono ulteriormente la base di acquisto locale delle loro merci. Il sistema si avvita su se stesso.
La finanza viene in aiuto al ceto medio proponendo il debito : acquista oggi con i soldi che avrai domani. Viene così a crearsi la bolla di una ricchezza virtuale, che temporaneamente riesce a tenere in piedi il meccanismo economico (costruisco una casa, pagata a debito, e do lavoro alle maestranze, compro materie prime, ecc) ma poi, inevitabilmente crolla, perché è come costruire una casa pesante su una crosta sottile di terra: basta un niente perché tutto crolli. Quando parliamo di debiti, non ci sono soltanto quelli individuali, ma sopratutto quelli degli Stati (debito pubblico).

Questa analisi porta a concludere che, in assenza di cambiamenti strutturali, il sistema è destinato a collassare, senza alternative, ed anche in fretta.
Aggiungiamo a questa analisi il fatto incontestabile che il consumo di materie prime sta crescendo esponenzialmente grazie allo sviluppo a due cifre dei paesi emergenti che hanno una popolazione enorme in rapporto a quella dei paesi occidentali, ricchi ancora per poco.
Le risorse non sono inesauribili, anzi, si stanno già esaurendo. Quando le risorse scenderanno al di sotto di una certa soglia, il sistema crollerà fragorosamente, perché le popolazioni non sono in grado di rinunciare ad una serie di accessori vitali da cui sono irrimediabilmente condizionate (energia elettrica, automezzi, riscaldamento invernale, distribuzione del cibo, respirabilità dell'aria, ecc).

La crisi, prima finanziaria e poi economica, del 2008 ci è piombata addosso inattesa per i più ed ha avuto uno sviluppo negativo rapidissimo (un buco enorme) con una successiva ripresa lentissima.
Il prossimo crollo avrà caratteristiche analoghe : sarà inatteso, rapido, verticale, come un terremoto che nessuno si aspettava. Eppure è tutto ben prevedibile : la sola cosa che non sappiamo è in quanto tempo accadrà a partire da oggi, se non si operano cambiamenti strutturali. Quali cambiamenti ?

Semplice e difficile allo stesso tempo : occorre fare marcia indietro e ritornare verso il punto di partenza, in cui ciascuno consumava soltanto quello che sapeva produrre con le sue mani.
Evidentemente non si tratta di ritornare verso l'età della pietra, ma di ridimensionare drasticamente i meccanismi della globalizzazione selvaggia, che esasperano i conflitti tra chi dispone dei mezzi per crescere e chi è costretto ridurre drammaticamente la propria condizione esistenziale. La politica deve tornare ad essere il governo della Polis a favore della Polis : sono italiano, vivo in Italia, debbo lavorare per vivere, debbo consumare prevalentemente quello che produco qui, senza scivolare nell'autarchia, ma favorendo senza mezzi termini (con provvedimenti fiscali ed altro) la produzione nazionale ed il lavoro dei connazionali ; se poi una impresa, per vendere in Cina deve produrre in Cina, sta bene, lo faccia, ma ciò che produce in Cina non torna in Italia senza pagare pegno. Questo vorrà dire che una maglietta prodotta in Italia costerà 100 € invece di 20 e quindi compererò meno magliette, ma la qualità della mia vita non dipende dal numero di magliette che compro !

Non basta : se per produrre tutti i beni in Italia occorrono 100 addetti e poi ci sono 1000 addetti al terziario, quei beni costeranno sempre e comunque troppo per il reddito di tutti.
La base produttiva diretta deve aumentare ed il terziario deve diminuire.
La maglietta prodotta in Italia sarà invendibile in Cina (ma chi se ne frega !). Se l'impresa vuole vendere all'estero può produrre dove le pare, ma non per il mercato interno.
Tutto questo è facile a parole, difficilissimo o quasi impossibile in pratica, anche perché in Europa non ci sono confini e le merci circolano liberamente, per non parlare dei capitali.
L'orizzonte però è necessariamente quello : muoversi in una direzione diversa porta al baratro e comunque anche una tale inversione di marcia funzionerebbe solo in parte, ammesso che si potesse attuare su scala nazionale, perché se il resto del mondo prosegue verso il baratro si porta dietro anche noi, senza scampo. Se le materie prime finiscono, anche una nostra ipotetica «autarchia» resta a bocca asciutta.
Il dramma è che ciascuno, individualmente ed a livello di nazioni, pensa solo al suo interesse a breve termine ; chi può convincere mai la Cina a rallentare il suo sviluppo ? Chi è al timone della barca pensa all'oggi ; il domani sarà un problema per altri.

Ing. Franco Puglia - 11 Marzo 2011

( da leggere con molta attenzione, contiene verità verificabili nella realtà quotidiana-tratto dal gruppo FB Rinnovamento nazionale)

lunedì 10 settembre 2012

Il viaggio

 Fin da quando ero piccola la parola viaggio ha sempre avuto un potere magico su di me: mi bastava chudere gli occhi e il mio pensiero viaggiava per l'universo senza sosta, per mondi sconosciuti, per nuove strade che l'immensità dello spazio mi consentiva di tracciare.
Già... l'infinito senza frontiere e senza confini che poteva svelarmi quanto di più bello la mia fantasia avrebbe potuto creare. L'infinito che creava una dimensione di libertà autentica, di scoperte, che mi dava l'impulso a ricercare sempre e senza sosta...e a sognare, soprattutto a sognare e ad evocare i miei compagni di gioco con i quali ragionavo sulle cose della vita.
Come sono cresciuta...! Accidenti ne è passato di tempo da allora!
Però ci sono immagini che restano indelebili nella nostra memoria e l'immagine di me che sogno ad occhi aperti è una di quelle, ma anche la parola viaggio ogni volta mi emoziona, mi rimanda indietro, traccia anche nuove strade verso il futuro e il presente è il ponte di congiunzione attraverso il quale proietto le mie tensioni più interne e mi preparo.
Mi preparo sempre con molta meticolosità ogni volta che intraprendo una nuova strada, guardo nella mia valigia se ho tutto l'occorrente, strumenti necessari per affrontare con calma eventuali imprevisti, ma so dire anche a me stessa: il viaggio è anche avventura e lasciati andare a grandi pensieri (Angela Baldi)

giovedì 30 agosto 2012

Emily Dickinson

L'anima si sceglie il proprio compagno-
Poi- chiude la porta-
così che la maggioranza divina
non possa più turbarla-

Impassibile- vede i cocchi- che si fermano
laggiù al cancello-
Impassibile-vede un Re inginocchiarsi
alla sua soglia-

Io so che- tra tantissimi-
l'anima ne scelse uno-
Per poi sigillare-come fossero pietra-
le valve della sua attenzione.

Notizie bibliografiche e breve recensione
Nata a Amrhest (Massachusetts) nel 1830 e qui morta nel 1886, Emily Dickinson è considerata tra i più grandi  lirici moderni. La sua opera, con l'eccezione di 7 poesie pubblicate in vita, apparve in varie edizioni postume incomplete; nel 1955 uscì la sua prima edizione critica.
Scabra, dura, ironica, spoglia di rime e facili assonanze che ne avrebbero ammorbidito il passo spasmodico, la poesia della Dickinson trascrive l'esperienza di una donna che seppe abbracciare la condizione della solitudine e farne un provocatorio strumento di conoscenza e avvicinamento all' uomo, una donna che visse nell' ostinata interrogazione del silenzio e a quel silenzio riuscì a dare un corpo: la parola poetica 

sabato 25 agosto 2012

IL CANCRO: il grande affare delle multinazionali



Ieri, come spesso accade quando vedo un link che riscuote il mio interesse, ho condiviso questo articolo, interessante non solo per il contenuto ma anche per le prospettive che lasciava intravedere per il futuro nella lotta contro il cancro. Ho accompagnato la condivisione con un mio commento: “Ne sono felice” perché ricordavo la lunga storia  del prof. Di Bella  che aveva riscosso già allora la mia attenzione e partecipazione.
L’articolo in questione che riporto integralmente, è  tratto dal sito  http://www.you-ng.it/index. 
Veronesi si arrende a Di Bella: somatostatina efficace contro il cancro
 -A 100 anni dalla nascita del "poeta della scienza" ecco che arriva una conferma da parte della medicina ufficiale. Il Professor Luigi di Bella originario di Linguaglossa in provincia di Catania era stato massacrato proprio prima di morire, gli avevano dato del ciarlatano al punto che il Professor di Bella se ne andò consapevole che il suo metodo  sarebbe stato attaccato da ogni fronte. Adesso però la comunità scientifica si mette in riga. L'università di Firenze e  Umberto Veronesi con L'Istituto Europeo di Oncologia (IEO) arrivano finalmente a dare dignità scientifica al metodo Di Bella. 
 La terapia Di Bella si guadagna uno studio realizzato da parte dell'Università di Firenze dal nome: “Effetti combinati di melatonina, acido trans retinoico e somatostatina sulla proliferazione e la morte delle cellule di cancro al seno”. E' uno dei pochi studi autorevoli in campo medico e che finalmente consegnano la Terapia Di Bella al campo della scienza ufficiale.
 Lo studio condotto dall'Università di Firenze è stato poi pubblicato sulla rivista European Journal of Pharmacology ed ha ricevuto l'approvazione del IEO in seguito alla guarigione di cellule tumorali nel seno di una trentenne. Questa volta possiamo dirlo: il metodo Di Bella è efficace contro i tumori. Il tempo delle contestazioni è ormai lontano.
 Qualcuno mi potrà obiettare che non sono medico  e non ho la conoscenza idonea per giudicare, ma chi di noi non ha avuto un parente vicino o lontano che non sia morto di cancro e ha vissuto la lunga tragedia legata alla chemio?
Bene che cosa succede appena posto il link sulla mia bacheca??? Arriva un commento di questo tipo:- MariaGiovanna Luini Peccato che non sia vero. IEO e Umberto Vernesi NON hanno minimamente validato questo approccio.
-MariaGiovanna Luini L'articolo che inventa questa favola getta discredito sui giornalisti seri, che sono la maggioranza. Infatti nessun giornalista serio ha minimamente considerato questa non-notizia.
Come non notizia? Una sperimentazione seria effettuata presso l’Università di Firenze la considera una non notizia?
Come potete immaginare si accende una disputa e scopro che la sig.ra in questione ha un indirizzo e mail dell ‘IEO . Io, da parte mia, le  dico in modo chiaro che solo una smentita pubblica può dimostrare una non validazione e fino a quando non ci sarà, io per conto mio ritengo l’articolo attendibile, visto che in molte parti del mondo si stanno applicando metodi di cura che riscuotono successo e che la scienza ufficiale non smentisce mai e sapete perché? Secondo il mio modesto parere è perché non sa che  spiegazioni dare. 
Ecco alcune  argomentazioni: 
  11 agosto 2012  è apparso sulla rivista Nature un articolo "la chemioterapia puo' rafforzare i tumori" Comprendo lo smarrimento dei pennivendoli italioti che giocano la carta dell'"effetto sorpresa". Come sarà mai sfuggita loro questa "scoperta"? Ora, come si giustificheranno per gli anni di silenzi riguardo alla maniera in cui vengono taroccate le statistiche al fine di provare come la chemioterapia sia efficace? Decideranno finalmente di divulgare anche le prove della tossicità dei principi chemioterapici conosciuti da decenni? O continueranno come sempre a nascondere il fatto che l'80% degli oncologi non si sottoporrebbe mai  a chemioterapia in caso di diagnosi infausta? Scriveranno ancora con entusiasmo, incensando i fasulli passi da gigante compiuti dalla ricerca nell'ambito della chemioterapia? Divulgheranno senza tabù la verità sul Metodo Di Bella o sul bicarbonato come testato dal Dott. Tullio Simoncini solo per citare le alternative più note? Gli scribacchini hanno messo proprio tanto impegno per sbarrare la strada a qualsiasi altro tentativo di ricerca che escludesse la chemioterapia. Eppure, dopo anni di ingiurie, calunnie contro Simoncini e Di Bella, finalmente vengono avviate  ulteriori sperimentazioni sul bicarbonato come cura contro il tumore e la validità del Medodo Di Bella viene riconosciuta sempre più spesso, solo per citare alcuni esempi di strade alternative percorse. La comunità scientifica si comporta come gli artefici dell'inquisizione, mira alla protezione del  lucro e ormai da tempo si è ridotta a mero comitato d'affari incurante delle vite perse. Basti pensare alla molecola che disintegra i tumori, ma non è brevettabile. Perché non è più sufficente per la comunità scientifica l'obiettivo della cura della persona? Sembra volersi nascondere dietro una foglia di fico, quando tenta di  giustificare il proprio operato sostenendo che deve proteggere "l'umanità" contro i ciarlatani.” ecc ( Tratto dal libro del dottor Tullio Simoncini: Il cancro è un fungo. Fonte Rinaldo Lampis  )  

Padre afferma che le virtù terapeutiche della marijuana hanno curato il figlio di due anni dal cancro; ha somministrato l'olio di canapa come ultima risorsa (fonte New York Daily News)
 Dopo la storia dell'uomo salvato dai familiari (nonostante   l'opposizione dei medici) grazie a fleboclisi di vitamina C, ecco  un'altra storia: un padre salva il figlio somministrando olio di canapa al figlio in condizioni disperate dopo un intervento chirurgico e delle chemioterapie aggressive che secondo i medici dovevano sconfiggere il tumore cerebrale, ma che lo avevano ridotto in fin di vita.
“Dopo avergli trovato un tumore al cervello in stadio 4, i medici, dissero che Cash Hyde, 2  anni, sarebbe certamente morto; il tumor era intorno al suo nervo ottico, esattamente un anno fa rispetto a  ora. Infatti quasi morì. Dopo essere stato sottoposto a 7 diverse medicine chemioterapiche, il piccolo di Missoula, nel Montana, ha sofferto di shock settico, di infarto ed emorragia polmonare.
Cash stava cosi male da non mangiare per 40 giorni; i suoi organi minacciavano di dare forfait. Il padre, Mike Hyde, è intervenuto  mettendo di nascosto dell’olio di cannabis nel sondino di alimentazione del piccolo. Cash, che ora ha 3 anni, ha avuto una ripresa miracolosa al Primary Children’s Hospital in Salt Lake City, grazie all’azione coraggiosa del padre. I medici   definirono la ripresa del figlio come “un miracolo”
Non ci sono sorprese nel quadro clinico descritto. I medici, i funzionari medici e il governo federale americano si prendono in giro e prendono in giro gli altri con le loro attitudini  ottuse  negative verso l’uso medico della marijuana.  

http://blog.ilgiornale.it/locati/2012/05/30/voila-ecco-la-copia-della-somatostatina/ Articolo  da leggere con molta attenzione e dove il nome Di Bella ritorna vincente. 

Non voglio dilungarmi oltre , aggiungo solo questo: le persone che si trincerano dietro la verità con la V maiuscola, come unica e assoluta, dovrebbero cominciare a prendere lezioni di umiltà perché siamo di fronte ad un male per il quale sono stati investiti miliardi e miliardi di dollari e che nessuno è disposto a perdere anche a costo della morte di miliardi di persone. Per questo alzano la voce , per difendere un loro tornaconto…se permettete, alzo anch’io la voce contro queste mezze verità e  non ho nessun tornaconto da difendere.(Angela Baldi)

venerdì 24 agosto 2012

IL DIRITTO DI ESSERE UOMO


La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo trova fondamento nel valore cardine che l'essere umano è inteso in senso globale e universale, nessuno escluso.
Potrebbe sembrare un'inutile precisazione, ma l'indicazione della totalità non include poi realmente tutti gli esseri umani.
Come principio di uguaglianza trova fondamento in questa inclusione il concetto che l'umanità è intesa come l'insieme di tutti gli esseri umani, nessun escluso e solo in questo caso è possibile parlare di uguaglianza di diritti.
 Nell'ambito di quest'umanità globale è possibile attuare il diritto di uguaglianza e le libertà individuali.
Nella visione globale del diritto universale si ha la concezione dell'uomo come essere che agisce, è responsabile, volitivo, sensibile. Fintanto che anche una sola di tali caratteristiche è presente, l'uomo esiste.
Il diritto alla libertà si fonda sulla considerazione che l'uomo è un essere volitivo e responsabile in grado di agire, gestire le proprie azioni e di comprenderne le conseguenze.
Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana, e dei loro diritti, uguali e inalienabili, può costruire le basi per un mondo di convivenza pacifica con un richiamo forte alla fratellanza. E' un richiamo a una condizione umana e affettiva, un richiamo al sentimento che più unisce i simili tra loro, è un legame di sangue e di origine, di condivisione e di reciprocità, di appartenenza e relazione.
E' il riconoscimento dell'uguale natura e della medesima provenienza degli uomini. 
 La fratellanza non è solo un concetto, é un principio statico perché impone un'azione, un avvicinamento, un agire verso e per. Immutabile è il valore universale insito nell'uomo: la sua dignità.
 Il significato di dignità umana è un concetto giuridico?
 La Dichiarazione universale contiene norme valevoli nei confronti di tutte le genti, principi etici cui si pretende che gli Stati si uniformino al fine di essere assunti nella comunità internazionale. I diritti inalienabili in essa contenuti sono tali in senso assoluto e perciò anche al di fuori di un ordinamento statale che li riconosca.
 I diritti inalienabili dell'uomo sono perciò la garanzia della tutela della dignità umana, l'esercizio della legalità non è sufficiente, il rispetto delle regole e delle procedure costruisce un equilibrio tra diritti, ma non realizza la pienezza della persona che si raggiunge solo attraverso la giustizia, che è un valore etico universale.
L'obbligo di protezione dei governanti nei confronti dei governati impone la tutela dei cittadini da ogni attacco alla vita, alla salute, alla dignità, principio di responsabilità di proteggere che è un'esplicazione del principio di solidarietà.
 La protezione e il diritto-dovere di proteggere i propri membri sono la funzione primaria della famiglia che si riflette nella famiglia universale di cui ciascun uomo fa parte.(Angela Baldi)
 

Lettera aperta al Papa Benedetto XVI

Egregio Santo Padre ,sono un lettore attento di ogni suo scritto e le riconosco una conoscenza dottrinale ammirevole,che non è frutto di testa ma anche di cuore,non si può arrivare al dono delle lingue soltanto con la testa,ma occorre avere anche cuore.Ho letto con molta attenzione la lettera che ha inviato al meeting di comunione e liberazione,e l’ho trovata molto bella come lettera,di una profondità e di una spiritualità unica,il tema era interessante”L’uomo ha sete di infinito ma cerca in direzioni sbagliate” e le sue riflessioni,come sempre,immettono nell’aria energia positiva. Per un attimo ,preso dalle sue belle parole,ho dimenticato il contesto a cui erano rivolte” Parlare dell’uomo e del suo anelito all’infinito significa innanzitutto riconoscere il suo rapporto costitutivo con il Creatore. L’uomo è una creatura di Dio. Oggi questa parola – creatura – sembra quasi passata di moda: si preferisce pensare all’uomo come ad un essere compiuto in se stesso e artefice assoluto del proprio destino. La considerazione dell’uomo come creatura appare «scomoda» poiché implica un riferimento essenziale a qualcosa d’altro o meglio, a Qualcun altro – non gestibile dall’uomo – che entra a definire in modo essenziale la sua identità; un’identità relazionale, il cui primo dato è la dipendenza originaria e ontologica da Colui che ci ha voluti e ci ha creati. Eppure questa dipendenza, da cui l’uomo moderno e contemporaneo tenta di affrancarsi, non solo non nasconde o diminuisce, ma rivela in modo luminoso la grandezza e la dignità suprema dell’uomo, chiamato alla vita per entrare in rapporto con la Vita stessa, con Dio.”

Belle parole Santo Padre ,le sue parole sono cibo per l’anima” Riconoscere di essere fatti per l’infinito significa percorrere un cammino di purificazione da quelli che abbiamo chiamato «falsi infiniti», un cammino di conversione del cuore e della mente. Occorre sradicare tutte le false promesse di infinito che seducono l’uomo e lo rendono schiavo. Per ritrovare veramente se stesso e la propria identità, per vivere all’altezza del proprio essere, l’uomo deve tornare a riconoscersi creatura, dipendente da Dio”.
Ma a un certo punto quando lei ha cominciato a parlare di Don Giussani ho avuto il risveglio e mi sono chiesto ma di cosa sta parlando? e a chi sta parlando?” Scopriamo così la dimensione più vera dell’esistenza umana, quella a cui il Servo di Dio Luigi Giussani continuamente richiamava: la vita come vocazione. Ogni cosa, ogni rapporto, ogni gioia, come anche ogni difficoltà, trova la sua ragione ultima nell’essere occasione di rapporto con l’Infinito, voce di Dio che continuamente ci chiama e ci invita ad alzare lo sguardo, a scoprire nell’adesione a Lui la realizzazione piena della nostra umanità”
E qua è scattato il risveglio interiore.
Caro Santo Padre non crede che oggi bisogna fare delle scelte a favore della vita e che riconoscere gruppi che fanno della scalata al potere e dell’asservimento ai potenti un qualcosa di losco e di offensivo nei confronti della vita?
Cosa centra comunione e liberazione con le sue parole?E cosa centrano le celebrazioni fatte a rappresentanti di questo Governo Killer con le sue parole?
Un ministro che fa delle trivellazioni selvagge una via di sviluppo per il paese,(io sono rimasto ancora all’amore verso il creato e le creature)Un Presidente del consiglio e i suoi ministri che confondono la vita con lo spread e con il fiscal compact,delle persone(Comunione e liberazione) che pensano soltanto ad arruffianarsi i potenti e a occupare tutti gli spazi possibili e immaginabili. Di quale finito e di quale infinito parliamo Caro Santo Padre ? Bisognerebbe avere il coraggio di dire che la vita è una cosa seria che l’amore o il senso dell’altro o lo si ha o non lo si ha.
Questo mondo così com’è non va più e bisognerebbe fare una scelta o da parte della vita o da parte dei predatori. Caro Santo Padre da lei come autorità morale ,parte del mondo si aspetta molto,e si aspetta molto da lei anche la natura,l’ambiente. Stanno distruggendo tutto,iniziando dagli ideali,dai valori ma non è arroccandosi a delle posizioni,vedi aborto,omosessualità e altro che si difende la vita,occorre fare delle scelte,e la prima scelta da fare ,caro Santo Padre è quella di difendere creato e creature,e di operare tutti per creare un mondo migliore ,un mondo di tutti e non un mondo in mano a quello 0,000% che fa quello che vuole ,che dispone della vita delle persone in base ai propri sporchi interessi,che distrugge la vita in qualsiasi forma si presenti per il proprio sporco business. Chi si schiera a favore di questo mondo,non è certo un seguace di Cristo,e non è certo seguace di nessun Dio,e soltanto un predatore,che confonde la vita con il suo essere limitato.(Alfredo d'Ecclesia)


mercoledì 22 agosto 2012

L'uomo e il mare

Uomo libero, tu amerai sempre il mare!
Il mare é il tuo specchio; contempli la tua anima
Nello svolgersi infinito della sua onda,
E il tuo spirito non é un abisso meno amaro.
Ti piace tuffarti nel seno della tua immagine;
L’accarezzi con gli occhi e con le braccia e il tuo cuore
Si distrae a volte dal suo battito
Al rumore di questa distesa indomita e selvaggia.
Siete entrambi tenebrosi e discreti:
Uomo, nulla ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi,
O mare, nulla conosce le tue intime ricchezze
Tanto siete gelosi di conservare i vostri segreti!
E tuttavia ecco che da innumerevoli secoli
Vi combattete senza pietà nè rimorsi,
Talmente amate la carneficina e la morte,
O eterni rivali, o fratelli implacabili!
(Charles Baudelaire 1857)

venerdì 17 agosto 2012

STEREOTIPO E PREGIUDIZIO

 Talvolta gli immigrati o i rifugiati sono vissuti dal Paese che li accoglie come un peso economico e sociale, mentre molto spesso essi sono in grado di apportare un contributo notevole a chi li ospita.
Qualcuno addirittura, grazie al suo talento, può riuscire ad affermarsi, a ricoprire un ruolo di particolare rilievo e può diventare un elemento importante della società che l'ha accolto, entrando a far parte di quel paese o dell’intera umanità.
Uno dei casi più famosi è quello del genio della fisica Albert Einstein che era un rifugiato costretto a espatriare dalle persecuzioni razziali.  Rifugiati sono stati almeno per un periodo della loro vita lo scrittore Victor Hugo, Giuseppe Garibaldi, lo scienziato Enrico Fermi, il Dalai Lama e molti e molti altri ancora.
L’accoglienza oggi riservata allo straniero non è immune da una conoscenza fatta di stereotipi veicolati da pregiudizi.
Lo “straniero”con la sua situazione di precarietà, fanno riemergere il ricordo e la paura delle perdite di certe sicurezze (la casa, il lavoro, gli affetti familiari) e con essa anche il senso del fallimento, l’immagine infantile di essere disprezzato, indesiderato e non amato, che ciascuno di noi porta nel profondo.
Stereotipo e pregiudizio sono collegati: lo stereotipo può essere definito come la rappresentazione mentale di un pregiudizio; è il nucleo cognitivo del pregiudizio, vale a dire l’insieme degli elementi d'informazione e delle credenze circa una certa categoria di oggetti, rielaborati in un’immagine in grado di sostenere e riprodurre il pregiudizio nei loro confronti.
Le persone o i gruppi si creano un’immagine degli altri, in conformità a inadeguate informazioni, con determinate caratteristiche negative che permetterà di disprezzarli per certe caratteristiche reali, che sono esagerate, ma non inventate(stereotipo). A esse poi sono associate opinioni e sentimenti negativi sostenuti perfino di fronte alla prova del contrario.
Possiamo ritenere che è un errore rapportarci a una persona di un’altra nazionalità senza tener conto delle sue specifiche caratteristiche d'individuo e attribuendogli caratteristiche del gruppo nazionale, ma spesso c’è un’alta probabilità di trovare nell’interlocutore alcuni caratteri tipici della sua nazionalità e perciò lo stereotipo può funzionare, in assenza di altre informazioni, come efficace strumento di previsione e di orientamento nell’azione.
Succede ancora oggi, per esempio, di ascoltare definizioni del tipo “italiano pizza,spaghetti e mandolino” per descrivere l’italiano tipico; quando non si arrivano a semplificazioni ancora più brutali e offensive, quali “italiani tutti mafiosi”.
Questa è un’immagine semplicistica e anacronistica legata al passato e, dove l’isolamento di una caratteristica dell’abitante (quella che diverte o affascina di più) diventa il tutto, vale a dire si estende all’intera popolazione.
Quasi mai lo stereotipo cui facciamo ricorso, per delineare un rom, un marocchino, un indiano, un albanese è considerato corretto e realistico perché riviene da un pregiudizio, ossia un giudizio espresso apriori in assenza di dati sufficienti, privato dell’esperienza.
Riassumendo, potremmo affermare che i principali fattori che determinano l’emergere di stereotipi e pregiudizi sono :

a)- caratteristiche e limiti propri del sistema cognitivo, che ha da un lato la necessità di semplificare la realtà, dall’altro l’esigenza di nutrire attese nei confronti di persone .
b)- Bisogno di appartenenza che spinge a riconoscerci in gruppi dei nostri simili e a nutrire un’avversione apparentemente spontanea verso chi non condivide la nostra cultura.(Angela Baldi)

VERGOGNA

Sono tante le parole che si  spendono nel web per condannare tutte le brutture alle quali assistiamo senza che possiamo fare qualcosa per cambiarle.
E sono solo parole perchè le nostre azioni sembrano non dare alcun risultato e ci rendiamo sempre più conto di essere in una posizione di stallo, ma non solo in Italia...uno sguardo più allargato ci fa vedere che anche il resto del mondo è in brutte acque...
I politici la chiamano crisi mondiale e se ragioniamo bene in fondo è proprio così..una crisi che investe tutti ...ma chi l'ha provocata questa crisi.
La crisi mondiale non ci mostra ricchi che stanno soffrendo, ma solo tanti tanti poveri senza mezzi per sopravvivere e che sono i soli a sentire questa crisi della quale parlano i politici.Certamente qualcosa manca a questo mosaico, non sono stati certamente i poveri a causare la crisi mondiale, non sono stati coloro che hanno sempre e solo preso le briciole a mandare in crisi l'economia e fare aumentare i prezzi in maniera vertiginosa che più in alto di così non si può andare. I politici continuano a girarci intorno creando una situazione di grave disagio esistenziale, una manovra per far zittire tutti, per far credere che dobbiamo continuare a fare sacrifici per salvare l'economia, le industrie, il deficit monetario...non sappiamo più quante altre rinunce si debbano fare e sempre da parte di chi ha molto poco.
E' facile così fare politica..chiedere agli operai e ai lavoratori dipendenti di pagare le tasse, di rinunciare agli aumenti di stipendi, stipulare rinnovi di contratti capestri...far zittire il dissenso come se fosse un male  da eliminare e tutto perchè: c'è il padrone che te lo ordina e il padrone ha il volto del capo di governo, del ministro dell'economia, del capo dell'industria, del proprietario delle banche e delle multinazionali che certo non hanno problemi ad arrivare alla fine del mese e il loro lavoro???? Facile facile..comandare e farsi ubbidire da una massa di persone che non ci capisce più nulla di quello che accade...è allo sbando completo in uno stato di ipnosi dove capisce solo quello che gli ripetono da un pò di anni: c'è la crisi ..non puoi ribellarti, devi rinunciare a tutto anche ai tuoi diritti...
Vergogna ..mille volte vergogna..la crisi c'è solo per i lavoratori, per tutti gli altri c'è sempre una scappatoia per rubare ai poveri e stare bene...portare i guadagni e le industrie all'estero e arricchirsi in modo smodato, amorale, senza ritegno e senza pagare tasse facendo credere che è anche per il nostro bene...svegliatevi non si può continuare a subire, non si può continuare a sentirsi ripetere che stanno lavorando per noi mentre ci rubano anche l'anima e i pensieri...vergogna sempre che siano capaci di farlo, visto che uomini di malaffare sono al governo e vi fanno credere che non è vero e che sono menzogne.
Bisogna riprendersi i propri diritti tutti insieme abbattendo anche i confini tra le nazioni perchè i lavoratori sono sfruttati ovunque e non lasciatevi ancora convincere che i posti di lavoro non ci sono perchè qualcuno è venuto da fuori a rubarvelo...non è vero è una sporca bugia come tante...i posti di lavoro non ci sono perchè sono incapaci di crearli,i padroni pensano solo al proprio tornaconto, la fame nel mondo c'è perchè hanno ridotto nazioni ricche di risorse in poveri affamati dipendenti dalla tavola dei più ricchi.
La verità ricordatevelo è una sola: una comunità funziona se tutti i componenti sono inclusi e condividono tutto equamente...quando questo non avviene, la comunità degli uomini è stata divisa perchè una parte è ridotta al rango di schiavi da una classe di prepotenti e arrivisti.
Vergogna..hanno ucciso gli ideali e i valori più importanti della vita e questo non è perdonabile...vergogna anche per quelli che hanno pensato che si può sostituire la giustizia con il Dio denaro..che si può sostituire l'amore e la solidarietà con l'egoismo ...vergogna anche per noi che stiamo dormendo e abbiamo dimenticato che ogni uomo ha un sogno e non si possono uccidere i sogni.(Angela Baldi)

L'ONESTA'

 Ero davvero molto piccola quando ho conosciuto questa parola…la ripeteva sempre mia madre e le dava un significato che mi è rimasto dentro per sempre. Lei amava dire: -Vedi tuo padre è un uomo onesto, per questo non abbiamo niente!-
Dentro di me pensavo  che doveva essere qualcosa di molto importante se, il non avere niente di mio padre, rendeva mia madre così orgogliosa di lui. E allora anch’io cominciai a pensare nello stesso modo…non hai niente però sei onesto, una grande qualità…ma quanta sofferenza e angoscia comportava per me e i miei fratelli ..la sua onestà interfacciata con la nostra rinuncia a tutto quello che gli altri bambini avevano…Mi rincuoravo pensando che tutto sommato gli altri non avevano l’onestà e che, quindi ,erano disonesti.
Dovevo arrivare ad essere più grande per raddrizzare il tiro, quando fu proprio mio padre che mi deluse, mettendomi di fronte ad una situazione di povertà dovuta più non all’onestà,  ma alla mancanza di lavoro, subìta per circostanze che non vi sto a raccontare, ma che servirono a dare un’altra visione dell’onestà…quella verso se stessi e le persone che ci sono accanto, una  responsabilità che si assume nel momento stesso in cui nasci e che cammina di pari passo con la coerenza.
Quando è arrivato il momento in cui ho cominciato a camminare da sola, mi tornavano in mente ancora le stesse raccomandazioni da parte di mia madre  su questa onestà che avrei dovuto mantenere ad ogni costo…la cosa cominciava a darmi parecchio fastidio ,soprattutto se mi guardavo indietro, e il risultato era che l’onestà certo non dava benessere e comodità.
Però chissà perché ,ogni volta che mi accadeva di trovarmi di fronte a qualcosa ,che mi poteva costringere a rinunciare al mio modo di essere, quelle parole mi tornavano in mente…beh è parecchio difficile fare il cammino di rinuncia in nome dell’onestà ,ma quando ti sei abituato, hai conquistato altro per te soltanto e difficilmente cambi e torni indietro.
 Ecco che la vita poi ti sommerge con tutte le sue esperienze e cominci a prendere colpi su colpi e ti passano accanto persone che proprio di onestà non parlano, anzi non sanno che cosa sia e tu passi per una esaltata o peggio ancora una stronza, addirittura una “incapace” di liberarsi degli insegnamenti ricevuti e ormai desueti.
Nel frattempo ti accorgi che gran parte della società è fatta di disonesti, anzi peggio ancora di ladri, di quelli che non guardano in faccia a nessuno pur di prendere il più possibile e arricchirsi a dismisura. Ti accorgi che l’unico  modello di vita di riferimento è fatto di questo..di disonestà perché l’unico che ti consente di avere, di apparire, di comandare ,di esserci ,mentre tutti gli altri gli onesti diventano invisibili, quasi inutili …
A cosa è servito, ti chiedi, aver vissuto rinunciando in nome di un valore che non esiste più????? Poi guardi dentro  te stessa e dici: è valsa la pena, perché ho davvero qualcosa che gli altri devono conquistare ancora e per questo è un bene prezioso.(Angela Baldi)

NESTLÉ: CAFFÈ, CIOCCOLATA, LATTE IN POLVERE... E TANTI BAMBINI MORTI AVVELENATI!

- La Nestlé viene accusata di una politica commerciale aggressiva e irresponsabile per quanto riguarda la promozione di latte per neonati nei paesi in via di sviluppo, soprattutto attraverso forniture gratuite a strutture ospedaliere.
Secondo l'UNICEF, la sostituzione dell'allattamento materno con il latte in polvere, porterebbe nei paesi del Terzo Mondo alla morte di circa un milione e mezzo di bambini ogni anno, a causa di problematiche legate alla difficoltà di sterilizzazione dell'acqua e dei biberon utilizzati. Vi è evidenza che anche in paesi sviluppati l'utilizzo del latte in polvere per neonati comporta un aumento dei rischi di mortalità post-neonatale rispetto all'allattamento materno. Diverse indagini hanno mostrano come la Nestlé e altre compagnie produttrici di latte in polvere per neonati negli ultimi anni abbiano ripetutamente infranto, soprattutto in regioni sottosviluppate, il Codice internazionale dell'OMS al quale hanno ufficialmente aderito.
- Nel novembre 2005 Nestlé si oppose alla decisione svizzera di bandire gli OGM.
- Nel 2001 Nestlé e altri grandi produttori di cioccolato hanno firmato un accordo, il protocollo Harkin-Engel (o Protocollo sul cacao), per affermare che avrebbe certificato, da luglio 2005, che il suo cioccolato non era stato prodotto attraverso manodopera minorile, debitoria, forzata o proveniente da traffico di esseri umani. Il protocollo, secondo il più recente report dell'International Labor Rights Fund pubblicato nel 2008, sarebbe stato disatteso.
- Nel 2009 La Nestlé italiana è stata condannata, insieme alla Tetrapak, al pagamento dei danni, per l'inquinamento del latte Nidina con Itx, un tipo di inchiostro.

[fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Nestl%C3%A8#Critiche_alla_politica_commerciale_di_Nestl.C3.A9]

Per maggiori informazioni:
- http://www.tmcrew.org/csa/l38/multi/nestle.htm
- http://www.mclink.it/personal/MC6065/RRCC/azione/bimbinfiera.htm
- http://isole.ecn.org/molino/giornale/numero5/boicottare.htm
- http://web.peacelink.it/nestle.html
- http://www.aamterranuova.it/Ambiente-e-decrescita-felice/Un-motivo-in-piu-per-boicottare-la-Nestle

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(grazie a Chantal per il preziosissmo elenco! ^_^)

Per inviare un parere all'azienda: ir@nestle.com
(tratto dalla pagina Earth Riot (Convivenza Pacifica)FB)

mercoledì 15 agosto 2012

La crisi dell'uomo



 E’ vero che oggi stiamo vivendo in un’epoca senza valori? È questo che porta l’individuo e l’intera umanità alla così detta crisi esistenziale?
 Siamo continuamente scossi da notizie tragiche, suicidi, omicidi, genitori che uccidono i figli e viceversa, stragi quasi annunciate e attribuite a momenti di follia o a un termine ormai abusato come la depressione. Spesso si sente dire che tutto questo dipende dalla mancanza di quei valori che dovrebbero guidarci e darci una giusta dimensione della realtà.  Come si può spiegare questa crisi di valori?
 A dettare questi gesti estremi troviamo spesso un’incapacità di chi li compie ad affermare la propria individualità: un forte disorientamento che porta all’impossibilità di percepire e definire con chiarezza la propria individualità. L’individualità, le proprie esigenze, i propri pensieri, finisce per prendere il sopravvento su tutto quello che ci circonda.
 Si ha l’impressione che quello che sfugge al nostro controllo e alla nostra comprensione crei un senso di disagio, ma perché si arriva a temere così quello che non si riesca a capire e a spiegare?
 L’uomo è atterrito, angosciato, annichilito. Gli sembra di non avere un volto, un’identità, uno sguardo, in un mondo vuoto, privo ormai di alcun senso, di certezze, di riferimenti metafisici.
Il mondo moderno è succube di una crisi morale, la quale ha portato l’umanità nell’angoscia dell’assurdo e alla perdita delle certezze ultime dell’uomo. Crollano i valori, il nulla è il fondamento nascosto del mondo, l'uomo si è rinchiuso nella gabbia della libertà, dell'esaltazione dell'io, dell'esteriorità rinunciando a essere se stesso.
 L’uomo non riesce più a provare pietà, non conosce più l’amicizia, la ribellione e la speranza: la crisi porta alla rinuncia di essere uomo, anche se la sfida è il contrario: recuperarsi come tale, riandare verso se stessi per rigovernarsi (governo di sé, saper partecipare alla propria vita, avere autorità di sé), attraverso un processo di maturazione  per imparare a praticare l'adultità del sé per avere consapevolezza continua del proprio progetto.
Dovrebbe spogliarsi del vecchio abito mentale per acquisire la convinzione di non possedere più la verità con la V maiuscola e conquistare, invece, la capacità di porre i problemi, di imparare a interpretarli con una nuova riflessività sulla memoria che gli consentirà di vedere che può esportare nel futuro.
E' dalla memoria che gli arriverà il richiamo a quello che è stato per proiettarlo in un nuovo progetto: ogni persona ha una responsabilità unica nei confronti di sé e degli altri, è il fuoco centrale che si fa filtro tra sé e il mondo.
Non posso essere neutro, devo ritrovare i valori del giusto e dell'equo, del bene comune, il principio forte della relazionalità e della condivisione attraverso le categorie dell' amore, del dono, del riconoscimento di appartenenza dell' altro alla comunità.(Angela Baldi)
“Davanti a noi stanno cose migliori di quelle che ci siamo lasciati alle spalle.” (Clive Staples Lewis)