venerdì 28 febbraio 2014

Elfchen




malinconico
il sole
all'orizzonte stasera
fra cielo e terra
si perderà
(Angela)

Elfchen




antico
l’universo
come l’amore
nell’immortalità dei cuori
credo 
(Angela)

mercoledì 26 febbraio 2014

Il silenzio

Mi presento: sono il Silenzio. Per favore. Lasciatemi, una volta tanto, prendere la parola. Lo so che è paradossale che il silenzio parli. E’ contrario al mio carattere schivo e riservato. Però sento il dovere di parlare: voi uomini non mi conoscete abbastanza! Ecco, quindi, qualcosa di me. Intanto le mie origini sono assolutamente nobili. Prima che il mondo fosse, tutto era silenzio. Non un silenzio vuoto, no, ma traboccante. Così traboccante che una parola sola detta dentro di me ha fatto tutto! Poi, però, ho dovuto fare i conti con una lama invisibile che mi taglia dentro: il rumore! Ebbene lasciate che ve lo dica subito: non immaginate cosa perdete ferendomi! Il baccano non vi dà mai una mano! Io, invece, sì. Io sono un’officina nella quale si fabbricano le idee più profonde, dove si costruiscono le parole che fanno succedere qualcosa. Io sono come l’uovo del cardellino: la custodia del cantare e del volare. Simpatico, no? Io segno i momenti più belli della vita: quello dei nove mesi, quello delle coccole, quello dello sguardo degli innamorati. Segno anche i momenti più seri: i momenti del dolore, della sofferenza, della morte. No, non mi sto elogiando, ma dicendo la pura verità. Io mi inerpico sulle vette ove nidificano le aquile. Io scendo negli abissi degli oceani. Io vado a contare le stelle. Io vi regalo momenti di pace, di stupore, di meraviglia. Io sono il sentiero che conduce al paese dell’anima. Sono il trampolino di lancio della preghiera. Sono, addirittura, il recinto di Dio! Ecco qualcosa di me. Scusatemi se ho interrotto i vostri rumori e le vostre chiacchiere. Prima di lasciarci, però, permettete che riassuma tutto in sole quattro parole: Custoditemi e sarete custoditi! Proteggetemi e sarete protetti!

Dal vostro primo alleato "Il Silenzio".



martedì 25 febbraio 2014

Khabat




Stanotte come altre notti tengo il cielo sveglio per comporre una poesia. Appena scritta, mi arrampico lungo un filo di  malinconia per raggiungere la tua camera buia. Silenziosamente sulla spalliera del letto distendo i miei versi, li trasformo in candela e li accendo per te - Khabat, Canti d'amore e di libertà del popolo kurdo

domenica 23 febbraio 2014

Stanchezza




Ci sono
pause interminabili
nei miei giorni…
svuotano l’esistenza
come se fossi
 un nulla nell’universo.

C’è un’ immagine
in questo paesaggio
che mi somiglia…
è  il salice
piantato nel giardino
stancamente…
 dondola al vento!

Il tempo di ieri
divenuto oggi
lascerà domani
ormai
solo freddi
fili stalagmitici…i sogni
a cui lo spirito indomato
di sopravvivenza
si aggrappava
fiducioso
e credeva…sì credeva…

(Angela)



venerdì 21 febbraio 2014

............







“Non è vero che non credi all’amore.
Ci credi tanto da straziarti
perché ne vedi così poco
e perché quello che vedi
non è mai perfetto”
(Oriana Fallaci)

giovedì 20 febbraio 2014

Elfchen



fugaci
le ombre
giovani ricordi passano
enormi ciclopi nella mente
diventano 

(Angela)