giovedì 30 novembre 2023

TANKA

 


Sotto le stelle

dimentico la Terra

Immenso cielo


Vivo lunghi silenzi

Esistenza fragile


 © Angela Baldi


lunedì 20 novembre 2023

Non voglio più


Non voglio più

ascoltare le grida

di dolore

che arrivano

dal mare

Non voglio più

scrivere pagine

dove le parole

muoiono

appena nate

Non voglio più

condividere idee

che  trasformano

il senso della vita.

Non voglio più

giustificare l’uomo

prigioniero

del suo tempo

Non voglio più

aprire gli occhi

e scoprire che

le speranze sono

state spazzate via

da un vortice

di indifferenza.

Angela Baldi


sabato 28 ottobre 2023

Gabriel Garcia Marquez.

 Darei valore alle cose non per quello che valgono

ma per quello che significano.

Darei valore alle cose non per quello che valgono

ma per quello che significano.

Dormirei poco, sognerei di più.

So che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi

perdiamo 60 secondi di luce di cioccolata.

Se Dio mi concedesse un brandello di vita,

vestito con abiti semplici, mi sdraierei, al sole

e lascerei a nudo non solo il mio corpo

ma anche la mia anima.

Dio mio, se avessi cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio

e aspetterei che si alzasse il sole.

Dipingerei le stelle con un sogno di Van Gogh.

con un poema di Benedetti, una canzone di Serrat

sarebbe la mia serenata alla luna.

Bagnerei con le mie lacrime le rose

per sentire il dolore delle spine

ed il bacio vermiglio dei petali.

Dio mio, se io avessi ancora un brandello di vita

non lascerei passare un solo giorno

senza dire alla gente che io amo, io amo la gente.

Convincerei ogni uomo ed ogni donna

che sono i miei favoriti

e vivrei innamorato dell’amore.

E dimostrerei agli uomini quanto sbagliano

quando pensano di smettere di innamorarsi

quando invecchiano senza sapere che invecchiano

quando smettono di innamorarsi.

Darei ad ogni bambino le ali

ma lo lascerei imparare, da solo, a volare.

Ai vecchi insegnerei che la morte

non arriva con la vecchiaia ma con l’oblio.

Ho imparato molte cose da voi, dagli uomini…

Ho imparato che tutti, al mondo,

vogliono vivere in cima alla montagna

senza sapere che la vera felicità

sta in come si sale la china.

Ho imparato che quando un neonato afferra,

per la prima volta, con il suo piccolo pugno,

il dito di suo padre, lo terrà prigioniero per sempre.

Ho imparato che un uomo

ha diritto di guardare un’altro uomo

dall’alto verso il basso solo quando lo aiuta a rialzarsi.

Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi

ma non mi serviranno davvero più a molto

perchè quando guarderanno in questa mia valigia,

infelicemente io starò morendo.

§ Gabriel Garcia Marquez. 

venerdì 20 ottobre 2023

HAIKU

 



Brezza d'autunno
Il vento mi avvolge
nel tuo silenzio

秋の風
風が私を包み込む
沈黙の中で



mercoledì 18 ottobre 2023

Laboratori di haiku tanka senryu e altro.

 E' con grande piacere che pubblico questo laboratorio dove, chi è della Puglia, potrà leggere i lavori anche in dialetto barese. 

RACCOLTA " I SAIJKI AUTUNNALI IN DIALETTO"

E' una nuova iniziativa che mira alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio dei dialetti. Parlare di dialetto e lingue locali nell’epoca della globalizzazione, nella società contemporanea caratterizzata dall’avvento di Internet e dalla pluralità dei linguaggi, è davvero una grande sfida. Il dialetto racchiude in sé una forte volontà di ricordare, intimamente legata al bisogno di esprimere l’identità socio-culturale di una comunità . È la memoria del passato, un segno indelebile di appartenenza al luogo di origine, un amore incondizionato verso le proprie radici. Da custodire, divulgare e tramandare.

REGIONE PUGLIA -BARI

Angela Baldi

stagione autunno 

Haiku

Ven settembr

A la scol iam'a sci

c ie bell

Traduzione

Viene settembre

A scuola dobbiamo andare

come è bello

*

Tanka

U prim fridd

Nun s'arrizz u pulp

nanz a la riv

le varc dondolescn

e u sol aspettn

Traduzione

Primi freddi

Non si arriccia il polpo

lungo la riva

Le barche dondolano

e aspettano il sole

*

Gogyoshi

Curt

M rgal

nu sorris

la lusc legger

de la dì

s ferm

Traduzione

Mi regalo

un sorriso

la tenera luce

del giorno

indugia.

*

Senryu

Ie la terra meie

viv da tant timp

agg perdut u cunt

Traduzione

È la mia terra

Vivo da tanto tempo

Ho perso il conto

*

Haiku (a piacere)

Sop la fnestr

so amsclat l viol

cu prim fridd

Traduzione

Sulla finestra

appassite le viole

con il primo freddo

*

Fenomeni atmosferici, fenomeni meteo e celesti - autunno - 

Haiku

Vento d’autunno

Scoppiettano sul fuoco

le caldarroste

Traduzione

U vind d’autun

scopitescn sop o fuec

l caldarrost

*

Haiku

Stelle cadenti

nella volta celeste

Che cielo immenso

Traduzione

Stell cadend

dint a la volt clest-

C cil immens

*

Tanka

 Luna seduta

al confine del mare

Magia di luce

Nella visione rara

si perdono i sogni

Traduzione

La lun asdut

mbond o mar

Magije d lusc

Iind a la vision rar

s perdn l senn

*

Gogyoshi

Rifugio

Nel cuore un rifugio

di giardini deserti

ombre del passato

e strade strette

di indifferenza.

Rfug

Ind o cor nu rfug

D giardin desert

Ombr du passat

E strad stret

D ndifferenz

*

Daishi (a piacere)

Vento del nord

esplode in spazi

abbandonati

Fa freddo

Traduzione

U vind du nord

Scopp iind a l spazii

Abbandonat

Fasc fridd

*

fiori, piante, frutti, cibo... - autunno - 

Haiku

Ultimi caldi

Ridono bimbi in bici

la gara inizia

Traduzione

Ultm cald

ridn l pcninn sop la bcclet

la gar accmenz

*

Tanka

La foglia morta

Il vento e lo spazzino

si porta via

Cade la fitta nebbia

la strada copre di ombre

Traduzione

La foglia mort

U vind e lu spazzin

s la port

Scen la nebbi fort

la strad accmghiesc d' ombr

*

Senryu

Un guscio vuoto

appare questo mondo

Cade la pioggia

Traduzione

Nu gusc vacand

par stu munn

Scenn la piogg

*

Gogyoski

Breve

Mi regalo

un sorriso,

la tenera luce

del giorno

indugia.

Traduzione

Curt

m rgalesck

nu sorris

la tenera lusc

de la dì

arrmman

Poesia breve

Sono un bambino

Vorrei poter credere

ai miei sogni.

Traduzione

So nu pcninn

Vless potè credr

a l senn mii

Puglia-Bari- Angela Baldi

*

PUGLIA

Lo stemma della Regione Puglia è costituito da uno scudo, a sua volta sormontato da una corona “federiciana” dedicata a Federico II di Svevia. Lo scudo racchiude alla sua sommità 6 cerchi che rappresentano le sei province pugliesi. Il corpo centrale è costituito da un ottagono nel cui centro campeggia l’albero d’ulivo, simbolo della pace e fratellanza. L’ottagono invece, rappresenta Castel del Monte, costruzione di origine medievale che costituisce uno degli itinerari turistico-culturali più suggestivi della Regione.Lo stemma regionale raffigura un albero d’olivo che non soltanto ricorda che l’olio extravergine prodotto dalla spremitura delle drupe di questo albero rappresenta una delle risorse più preziose e importanti per l’agricoltura pugliese, ma anche un elemento costante nel paesaggio che diventa anche segno di unità di tutta la regione, da nord a sud.





domenica 8 ottobre 2023

AURORA - Emily Dickinson

 Con un fare tranquillo

mi chiese se ero sua.

Non gli risposi con le labbra

ma risposi con gli occhi.

Ed egli m'innalzò

sopra il brusìo dei mortali,

rapido come un cocchio

che dilegua in un turbine di ruote.

Il mondo si staccò sotto di noi

come la terra sotto ai piedi

di chi si affaccia da un pallone

sulle vie dell'ètere.

L'abisso dietro a noi non esisteva,

c'erano i nuovi continenti.

Era l'eternità

prima della sua ora.

Per noi non più stagioni,

non v'era più la notte nè il meriggio.

Si fermò il sole su quell'orizzonte

e lo fissò per sempre nell'aurora.

Accadde

venerdì 29 settembre 2023

IL DONO

 

Mi donasti una scatola

piena di nulla

quello che il mondo

ogni giorno

dispensa generoso:

sentii la solitudine,

la peggiore, quella che viene

 dal cuore e che ti soffoca

 in mezzo alla folla.

Si chiuse il mondo,

di colpo scese il sipario,

 di colpo  nascose una storia

 in pieno svolgimento,

di colpo mi ritrovai sola

lontana da una platea

calda, accogliente, in cui

avevo dimenticato la vita.

Ritrovai fuori il vento,

le strade buie e silenti,

alzai gli occhi, guardai

 il cielo: com’era lontano!

Avrei voluto correre

 libera e  tornare

a viaggiare.

Con la speranza

mi abbandonai

a un vago fantasticare

luci variegate, sospese

nel cosmo

su un silenzio freddo,

percepii su di me

la tragica bellezza

della morte

mentre mi rendevo

conto della vita.

© Angela Baldi

venerdì 22 settembre 2023

RUMI

 Ho scelto di amarti in silenzio...

Poiché nel silenzio non trovo rifiuto,

Ho scelto di amarti nella solitudine...

Poiché nella solitudine nessuno ti possiede tranne me,

Ho scelto di adorarti a distanza...

Poiché la distanza mi proteggerà dal dolore,

Ho scelto di baciarti nel vento...

Poiché il vento è più dolce delle mie labbra,

Ho scelto di tenerti nei miei sogni...

Perché nei miei sogni, non hai fine.




lunedì 18 settembre 2023

Nazik al-Mala’ika (Iraq – 1923-2007)

 Arrabbiati, ti amo arrabbiato e ribelle,

rivoluzione cocente, esplosione.

Ho odiato il fuoco che dorme in te,

sii di brace diventa una vena appassionata,

che grida e s’infuria.

Arrabbiati, il tuo spirito non vuole morire non essere

 silenzio innanzi al quale scateno la mia tempesta

.La cenere degli altri mi è sufficiente, tu, invece, sii di brace.

Diventa fuoco ispiratore delle mie poesie.

Arrabbiati, abbandona la dolcezza, non amo ciò che è dolce

il fuoco è il mio patto,

non l’inerzia o la tregua con il tempo

non riesco più ad accettare la

serietà e i suoi toni gravi e tranquilli.

Ribellati al silenzio umiliante

 non amo la dolcezza ti amo pulsante e vivo come un bambino

come una tempesta, come il destino assetato di gloria suprema, nessun

profumo può alterare le tue visioni, nessuna rosa…La pazienza?

È la virtù dei morti.

Nel gelo dei cimiteri, sotto l’egida dei versi

si sono addormentati e abbiamo dato calore alla vita

un calore esaltato,

passione degli occhi e delle gote.

Non ti amo oratore, ma poeta il

cui inno esprime ansia tu canti, sebbene alterato, anche se la tua gola

sanguina e se la tua vena brucia.

Ti amo boato dell’uragano nel vasto

orizzonte bocca tentata dalla fiamma, disprezzando la grandine

dove giacciono desiderio e nostalgia.

Odio le persone immobili aggrotta le

 sopracciglia, mi annoi quando ridi

le colline sono fredde o calde,

 la primavera non è eterna

 il genio, mio caro amico, è cupo e i ridenti sono

 escrescenze della vita

amo in te la sete eruttiva del vulcano

l’aspirazione della notte profonda a incontrare il giorno

 il desiderio della sorgente generosa di stringere le otri

ti voglio fiume di fuoco,

la cui onda non conosce fondo.

Arrabbiati contro la morte maledetta non sopporto più i morti.

Nazik al-Mala’ika (Iraq – 1923-2007)

lunedì 21 agosto 2023

Che cosa dovrei cantare?

 Io, che sono odiata dalla vita.

Non c’è nessuna differenza tra cantare e non cantare.

Perché dovrei parlare di dolcezza?

Quando sento l’amarezza.

L’oppressore si diletta.

Ha battuto la mia bocca.

Non ho un compagno nella vita.

Per chi posso essere dolce?

Non c’è nessuna differenza tra parlare, ridere,

Morire, esistere.

Soltanto io e la mia forzata solitudine

Insieme al dispiacere e alla tristezza.

Sono nata per il nulla.

La mia bocca dovrebbe essere sigillata.

Oh, il mio cuore, lo sapete, è la sorgente.

E il tempo per celebrare.

Cosa dovrei fare con un’ala bloccata?

Che non mi permette di volare.

Sono stata silenziosa troppo a lungo.

Ma non ho dimenticato la melodia,

Perché ogni istante bisbiglio le canzoni del mio cuore

Ricordando a me stessa il giorno in cui romperò la gabbia

Per volare via da questa solitudine

E cantare come una persona malinconica.

Io non sono un debole pioppo

Scosso dal vento

Io sono una donna afgana

E la (mia) sensibilità mi porta a lamentarmi.


NADIA ANJUMAN


Nadia Anjuman, viene assassinata nel 2005. Durante il regime talebano ad Harat nel 1995 frequentava un circolo letterario mascherato da scuola di cucito: La Goodle Niddle School.

Finito il regime si iscrive all'Università, studia Lettere, pubblica una pregevole raccolta di poesia: "Gul-e-dodi" ("Fiore di fumo"). Si sposa. Il marito la uccide perché declama le sue poesie in pubblico. Aveva 25 anni.



Mai più tornerò sui miei passi

 Sono una donna che si è destata

Mi sono alzata e sono diventata una tempesta

che soffia sulle ceneri

dei miei bambini bruciati

Dai flutti di sangue del mio fratello morto sono nata

L'ira della mia nazione me ne ha dato la forza

I miei villaggi distrutti e bruciati mi riempiono di odio contro il nemico,

Sono una donna che si è destata,

La mia via ho trovato e più non tornerò indietro.

Le porte chiuse dell'ignoranza ho aperto

Addio ho detto a tutti i bracciali d'oro

Oh compatriota, io non sono ciò che ero.

Sono una donna che si è destata.

La mia via ho trovato e più non tornerò più indietro.

Ho visto bambini a piedi nudi, smarriti e senza casa

Ho visto spose con mani dipinte di henna indossare abiti di lutto

Ho visto gli enormi muri delle prigioni inghiottire la libertà

nel loro insaziabile stomaco

Sono rinata tra storie di resistenza, di coraggio

La canzone della libertà ho imparato negli ultimi respiri,

nei flutti di sangue e nella vittoria

Oh compatriota, oh fratello, non considerarmi più debole e incapace

Sono con te con tutta la mia forza sulla via di liberazione della mia terra.

La mia voce si è mischiata alla voce di migliaia di donne rinate

I miei pugni si sono chiusi insieme ai pugni di migliaia di compatrioti

Insieme a voi ho camminato sulla strada della mia nazione,

Per rompere tutte queste sofferenze, tutte queste catene di schiavitù,

Oh compatriota, oh fratello, non sono ciò che ero

sono una donna che si è destata

Ho trovato la mia via e più non tornerò indietro.

MEENA KAMAL (1957-1987)

Meena Keshwar Kamal è stata un'attivista afghana impegnata nella difesa delle donne e fondatrice  del movimento femminista Associazione Rivoluzionaria  delle donne dell'Afghanistan (RAWA)

E’ stata assassinata dai fondamentalisti islamici nell’anno 1987 quando aveva appena compiuto trent'anni.

(dalla bacheca di Nives Stabilini)



venerdì 18 agosto 2023

Hermann Hess

 Tienimi per mano al tramonto,

quando la luce del giorno si spegne e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle…

Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo mondo imperfetto…

Tienimi per mano… portami dove il tempo non esiste…

Tienila stretta nel difficile vivere.

Tienimi per mano… nei giorni in cui mi sento disorientata…

cantami la canzone delle stelle dolce cantilena di voci respirate…

Tienimi la mano, e stringila forte prima che l’insolente fato possa portarmi via da te…

Tienimi per mano e non lasciarmi andare… mai…





sabato 12 agosto 2023

Haiku

 Haiku


un caldo luglio-

sul mare navigano grosse balene


un juillet chaud

les grandes baleines naviguent sur la mer


a hot July-

large whales sail on the sea


© Angela Baldi



martedì 8 agosto 2023

Colette Haddad

 Perché aspetti?

Aspetti che la vita ti faccia un miracolo?

Che le circostanze cambino in tuo favore?

aspetti chi? perché? quanto aspetti?

Se non ti alzi e diventi il tuo Dio 

non puoi sperare che qualcosa cambi.

Se non cominci, niente si compirà.

Se non bussi, nessuna porta si aprirà.

Se non percorri la tua strada

nessuna mappa ti porterà da nessuna parte.

I miracoli accadono solo quando fai il primo passo 

verso la tua realizzazione.. verso un tuo sogno.

Nessuno ti porterà un pacco regalo,

nessuno ti renderà felice.. se non tu stesso.. 

perciò alzati.. mettiti in viaggio.. 

il viaggio della tua felicità..

Naviga il mare delle tue emozioni. Vivi !

non rimandare niente.. non aspettare nessuno.

La tua mano è capace di disegnare i tuoi sogni,

di scrivere il tuo destino.





venerdì 4 agosto 2023

La dimora

C’è

un  universo

nella mia dimora

liberato

dal male

di una umanità

in frantumi.

 E’ lì

che inseguo

 le stelle

 per non cadere

 nel silenzio

 della mia anima.

 E’ lì 

che non dissipo

con le rinunce

tutti i miei sogni

 E’ lì

che ritrovo

 limpido il cielo

 come acqua.

©Angela Baldi 

 


 

 

martedì 1 agosto 2023

L’Italia che produce -Giuseppe Colombo


Viva l'Italia! L'Italia che produce.
Viva l'Italia! L'Italia che lavora.
.
L'Italia che, facendo la fame,
mantiene ai politici, di Stato;
di Paese e di Regione,
stipendi ricchi al par di un 'faraone';
.
l'Italia che, per potere andare avanti,
si arrampica in ogni modo e in ogni dove,
consumando la speranza delle genti;
all'oscuro di menti di politici ignoranti:
.
uomini finti, di parole e di promesse,
che hanno la sola dote di parlare;
di lodare; abbindolare; soggiogare;
chi a lor s’affida per poter campare;
.
uomini utili solo a loro stessi,
che conoscono, del lavoro e della fatica,
solo il significato delle parole lette;
forse anche da altri, per loro conto scritte.


domenica 30 luglio 2023

Se fossi poesia.

 Se cresci

senza nessuno che ti dica

che sei bello o che sei bravo,

senza una parola di conforto

che ti rassicuri

dandoti il tuo posto al sole

nel mondo,

niente sarà mai abbastanza

per ripagarti di quel silenzio.

Dentro

resterai sempre

un bambino

affamato di gentilezza,

che si sente brutto,

incapace e manchevole,

qualsiasi cosa accada.

E non importa se,

nel frattempo,

sei diventato

la più bella delle creature...

Ferzan Ozpetek


mercoledì 26 luglio 2023

LA STUPIDITA'

 


Le persone intelligenti tendono sempre, inesorabilmente, a sottovalutare i rischi connessi alla stupidità,  senza rendersi conto, che  la stupidità sarebbe  ancora più pericolosa della crudeltà che può essere prevista e affrontata.

Forse allo scopo di esorcizzarne il timore, da sempre si tende a rappresentare la stupidità in chiave comica. Sono stupidi molti protagonisti di commedie di successo, alcune figure della letteratura, sono stupidi i carabinieri protagonisti di molte barzellette, e lo sono molto spesso gli asini delle favole, da quello di Buridano al ciuco in cui si trasforma Pinocchio quando smette di studiare per poter solo gozzovigliare.

 “La stupidità ha un suo fascino, ed è persino riposante” scriveva lo scrittore e umorista Ennio Flaiano.”Le persone e i libri più sciocchi sono quelli che più ci ammaliano, che più ci tentano e che ci tolgono ogni difesa”.

Ma attenzione: ridere della stupidità potrebbe renderla “simpatica” e quindi portare a sottovalutarla ulteriormente. Se infatti nella finzione lo stupido è perfettamente riconoscibile come tale, ben diversa è la situazione nella realtà.

La stupidità, anzitutto, è inconsapevole e recidiva. Il pericolo della stupidità deriva anche dal fatto che lo stupido non sa di essere stupido. Ciò contribuisce a dare maggiore forza ed efficacia alla sua azione devastatrice. Lo stupido infatti non riconosce i propri limiti, resta fossilizzato nelle proprie convinzioni, non sa cambiare. Nell’ambito clinico la stupidità è la malattia peggiore, perché è inguaribile. Lo stupido è portato a ripetere sempre gli stessi comportamenti perché non è in grado di capire il danno che fa e quindi non può  autocorreggersi.

La stupidità è anche contagiosa. Questo spiega anche come interi popoli possono essere facilmente condizionati a perseguire obiettivi folli. Un fenomeno ben noto in psicologia. Il contagio emotivo proprio del gruppo diminuisce le capacità critiche, crea corto-circuiti cognitivi. Si verifica la cosiddetta “polarizzazione della presa di decisione”, si sceglie la soluzione più semplice, che spesso è anche la meno intelligente.

Oltre alla collettività, c’è un altro fattore che sembra amplificare la stupidità: il trovarsi in una posizione di comando. “Si paga caro l’acquisto del potere: il potere rende stupidi” scriveva il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche. Perché? Le persone al potere sono spesso indotte a pensare che proprio perché sono al potere sono migliori, più capaci, più intelligenti, più sagge del resto dell’umanità. Inoltre sono circondate da cortigiani, seguaci e profittatori che rinforzano continuamente questa illusione. Così chi è al governo arriva a compiere le più grosse sciocchezze in mezzo all’accondiscendenza generale: come nella favola dell’imperatore che, convinto di indossare abiti bellissimi, sfilava invece tra i suoi sudditi completamente nudo. Una favola che non esaspera poi tanto quello che accade nella realtà. Spesso nella quotidianità accade anche a chi si crede migliore degli altri.

Ma… e se lo stupido fossi io?

A questo punto urge una riflessione. Poiché una caratteristica degli stupidi è non sapere di esserlo, se pensiamo di non esserlo, non possiamo in realtà escludere che lo siamo, almeno qualche volta o almeno sotto qualche aspetto.  Ma quello di pensare che solo gli altri siano stupidi è un circolo vizioso altrettanto stupido. Si può infatti arrivare a convincersi che tutto sia stupido, e che al dominio della stupidità ci si debba adeguare. Ma in questo modo si finisce per essere, o sembrare, stupido. Invece in ognuno di noi c’è un fattore di stupidità che è sempre maggiore di quello che pensiamo . E che probabilmente ha anche una sua funzione evolutiva: serve infatti a farci compiere atti avventati, che in molti casi possono essere più utili che il non fare nulla. La stupidità, insomma, ci permette di sbagliare, e nell’esperienza dell’errore c’è sempre un progresso della conoscenza. Nell’elogio della pazzia, Erasmo da Rotterdam sostiene addirittura che senza certe stupidaggini non saremmo neppure venuti al mondo. La stupidità, in quanto atteggiamento irrazionale, consente all’uomo di accettare sfide che normalmente non accetterebbe. Il punto chiave, quindi, è riconoscere i propri errori e correggersi. E’ invece pericoloso non sbagliare o illudersi di essere infallibili, dire -ho sbagliato- non è solo onesto: è un modo intelligente per ridurre il potere della stupidità. Il più stupido degli stupidi è chi crede di non sbagliare mai.

Copyright ©Angela Baldi

 

 

 

giovedì 20 luglio 2023

IL BACIO - P.Neruda


Ti manderò un bacio con il vento

e so che lo sentirai,

ti volterai senza vedermi ma io sarò li

... Siamo fatti della stessa materia

di cui sono fatti i sogni

Vorrei essere una nuvola bianca

in un cielo infinito

per seguirti ovunque e amarti ogni istante

Se sei un sogno non svegliarmi

Vorrei vivere nel tuo respiro

Mentre ti guardo muoio per te

Il tuo sogno sarà di sognare me

Ti amo perché ti vedo riflessa

in tutto quello che c’è di bello

Dimmi dove sei stanotte

ancora nei miei sogni?

Ho sentito una carezza sul viso

arrivare fino al cuore

Vorrei arrivare fino al cielo

e con i raggi del sole scriverti ti amo

Vorrei che il vento soffiasse ogni giorno

tra i tuoi capelli,

per poter sentire anche da lontano

il tuo profumo!

Vorrei fare con te quello

che la primavera fa con i ciliegi.



lunedì 17 luglio 2023

La vera prigione

“Non è il tetto che perde

Non sono nemmeno le zanzare che ronzano

Nella umida, misera cella.

Non è il rumore metallico della chiave

Mentre il secondino ti chiude dentro.

Non sono le meschine razioni

Insufficienti per uomo o bestia

Neanche il nulla del giorno

Che sprofonda nel vuoto della notte

Non è

Non è

Non è.

Sono le bugie che ti hanno martellato

Le orecchie per un’intera generazione

È il poliziotto che corre all’impazzata in un raptus omicida

Mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari

In cambio di un misero pasto al giorno.

Il magistrato che scrive sul suo libro

La punizione, lei lo sa, è ingiusta

La decrepitezza morale

L’inettitudine mentale

Che concede alla dittatura una falsa legittimazione

La vigliaccheria travestita da obbedienza

In agguato nelle nostre anime denigrate

È la paura di calzoni inumiditi

Non osiamo eliminare la nostra urina

È questo

È questo

È questo

Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero

In una cupa prigione.”

KEN SARO-WIWA, IL POETA NIGERIANO