lunedì 18 settembre 2023

Nazik al-Mala’ika (Iraq – 1923-2007)

 Arrabbiati, ti amo arrabbiato e ribelle,

rivoluzione cocente, esplosione.

Ho odiato il fuoco che dorme in te,

sii di brace diventa una vena appassionata,

che grida e s’infuria.

Arrabbiati, il tuo spirito non vuole morire non essere

 silenzio innanzi al quale scateno la mia tempesta

.La cenere degli altri mi è sufficiente, tu, invece, sii di brace.

Diventa fuoco ispiratore delle mie poesie.

Arrabbiati, abbandona la dolcezza, non amo ciò che è dolce

il fuoco è il mio patto,

non l’inerzia o la tregua con il tempo

non riesco più ad accettare la

serietà e i suoi toni gravi e tranquilli.

Ribellati al silenzio umiliante

 non amo la dolcezza ti amo pulsante e vivo come un bambino

come una tempesta, come il destino assetato di gloria suprema, nessun

profumo può alterare le tue visioni, nessuna rosa…La pazienza?

È la virtù dei morti.

Nel gelo dei cimiteri, sotto l’egida dei versi

si sono addormentati e abbiamo dato calore alla vita

un calore esaltato,

passione degli occhi e delle gote.

Non ti amo oratore, ma poeta il

cui inno esprime ansia tu canti, sebbene alterato, anche se la tua gola

sanguina e se la tua vena brucia.

Ti amo boato dell’uragano nel vasto

orizzonte bocca tentata dalla fiamma, disprezzando la grandine

dove giacciono desiderio e nostalgia.

Odio le persone immobili aggrotta le

 sopracciglia, mi annoi quando ridi

le colline sono fredde o calde,

 la primavera non è eterna

 il genio, mio caro amico, è cupo e i ridenti sono

 escrescenze della vita

amo in te la sete eruttiva del vulcano

l’aspirazione della notte profonda a incontrare il giorno

 il desiderio della sorgente generosa di stringere le otri

ti voglio fiume di fuoco,

la cui onda non conosce fondo.

Arrabbiati contro la morte maledetta non sopporto più i morti.

Nazik al-Mala’ika (Iraq – 1923-2007)

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