lunedì 30 settembre 2024

TOCCAMI L’ANIMA - Aurora Foscari

 

Toccami l'anima

stanotte

e insegnale a tremare

di carezze e silenzi.

Insegnami stanotte

a sfiorarti la pelle

ed il cuore

con dita di emozioni.

E poi spegni

la luce sulle ore...

(©Aurora Foscari)

Copyright©2010

 


 

Pensarti

 

Pensarti

Pensarti è come udire un canto di sirena lontano ... Che strano: ti penso anche quando mi stai accanto e a me ti stringo, mentre taciturno osservo danzare le note di quel canto.

È un coro, un sussurro di stelle nel cielo profano; è il soffio del venticello estivo che accarezza l'illusione del tempo che diviene istante senza fine, "foto" di un pensiero che scorgo tra palpiti e emozioni.

Oh, il silenzio è prezioso quando sul cuore zampillano le note di un improvviso amore!

Improvviso e ignoto come l'orizzonte che mi si staglia innanzi: e ti penso, sirena che affiori d'un tratto e costringi il mio cuore a farsi alcova - che dico! Olimpo per accogliere una dea!

Pensarti è come navigare nel mare del destino.

Fra l'onde d'un mare che mai conoscerò, eppur mi perdo in te e senza confino, perché nel tuo strano canto so che sempre vivrò.

Diventi or ora il mio respiro, il richiamo di avventure di chi osa amare in alto mare, là su creste d'onde dove gli abissi sono più profondi ed io, pur senza sfiorarti, t'amo, nel dolce languore del mio estatico momento.

(dal web)



 

 

martedì 24 settembre 2024

Spogliati

 

Spogliati tutta,

mostrami serena

le rughe

le piaghe,

non temere

sono come te

ferito

spaventato dalla vita.

Strappa con rabbia

i veli orientali adornanti

quelle maschere di ghiaccio

che occultano lividi,

mostrati fiera

nei tuoi lineamenti.

Quando sarai spoglia,

come un albero d’autunno

e solo quando sarai nuda

indifesa come un neonato,

ti mostrerò le mie ricchezze

custodite in un forziere

di vetro sottile.

Ti donerò sincero

la mia fragilità

le mie insicurezze

le paure ancestrali

le impurità nascoste,

ti porgerò poi,

in un vassoio

di rose bianche,

la verginità della mia anima

-Ernesto Guevara de la Serna-

 

 

lunedì 16 settembre 2024

Prefazione del libro Notturno

 

Prefazione

C'è un momento della giornata, la notte, in cui l'anima si libera dei lacci della quotidianità e vola: ricerca emozioni smarrite , le rielabora alla luce della sua vera identità. Riaffiorano i ricordi e fanno da onde alla realtà del presente. Tutto è silenzio, tutto assume una valenza irripetibile: l'amore, il dolore, la rabbia, la speranza, la malinconia; navigano nella coscienza infinita dell'essere e assumono una dimensione amplificata dalla catarsi dello spirito, come semi impollinati dal vento, germogliano ad una nuova vita. Il tempo si ferma, il cuore è solo con se stesso, unito al mondo e a tutto l'universo. (Valdo Immovili)


Il libro è disponibile su Amazon nella versione cartacea e nella versione  eBook.

domenica 15 settembre 2024

 

Se tardi a trovarmi, insisti.

Se non ci sono in nessun posto,

cerca in un altro, perchè io sono

seduto da una qualche parte,

ad aspettare te…

e se non mi trovi piú, in fondo ai tuoi occhi,

allora vuol dire che sono dentro di te.

Walt Whitman

 


 

 

 

lunedì 9 settembre 2024

Machado

 

Dalla soglia di un sogno mi chiamarono…

Era la buona voce, amata voce.

Dimmi: verrai con me a vedere l’anima?…

Una carezza mi raggiunse il cuore.

Sempre con te… Ed avanzai nel sogno

per una lunga, spoglia galleria;

sentii sfiorarmi la sua veste pura

e il palpito soave della mano amica.




mercoledì 4 settembre 2024

Lacrime di stelle

 

Nella notte, certe notti, quando il cuor s'adombra e un triste velo senza fine avvolge l'anima come manto fosco, anche il cielo pare compagno del mio mesto pianto.

Guardo le stelle lontane splendere nel buio come pensieri erranti, ma in questo perdersi di solitudine profonda, anch'esse sembrano mestamente piangere insieme al mio pianto nascosto al mondo, diventano lacrime, piccole gocce di dolore che scivolano dall'alto, senza voce nè suono.

O dolci e leggiadre stelle, perché nel vostro brillare vedo riflesso il mio sconforto e l'animo inquieto?

È forse il cielo specchio del mio cuore, o son io, con la mia pena infinita, a colorare la notte di nostalgico desìo?

Quando le lacrime scendono lente e amare e l'anima mia si perde nell'eco del silenzio là, oltre le nubi, il firmamento soffre e ogni stella, in tremolio sottile, diventa simbolo d'un dolore condiviso.

Ah, stelle, compagne del mio vagabondar notturno, che sussurrate al vento i vostri - e i miei - segreti antichi, quanto mi rassicura il vostro mesto luccichio; sapere che non son solo in questa mesta notte, che perfino il cielo si fa complice del mio pianto.

E così, sotto un manto di lacrime celesti, io mi perdo nei meandri del mio Essere, cercando conforto tra le braccia del silenzio, mentre le stelle, pallide e splendenti, mi narrano la tristezza dell'universo.

E se le stelle sono gocce di pianto che il cielo versa per lenire il mio dolore, allora il mio cuore è un mare in tempesta, un infinito abisso di sentimenti e speranze che, come loro, brilla nella notte più oscura.

Così, in questa veglia solitaria e triste, amo la tristezza e voglio essere triste: io e le stelle, compagni di un viaggio che annulla il tempo, piangiamo assieme, uniti nella notte, finché l'alba, con il suo riverbero dorato, non ci doni tregua e ci offra il suo perdono. Giovanni Provvidenti