sabato 25 maggio 2024

Dentro la pace



                                  Quando immagino la pace

provo emozioni indescrivibili:

immagino bambini che ridono,

che saltano di gioia

in tutto il mondo.


Quando sento parlare di pace

mi viene da piangere e

mi sento ispirato

dal cinguettio degli uccelli.


 Quando penso alla pace

sento il battito del mio cuore,

provo allegria, gioia e amicizia.


Allora mi chiedo:

"Che cosa è per me la pace?"

La pace è amicizia,

la pace è l'amore degli altri

la pace è unione e vita,

è il sorridere delle persone,

la pace è una calma immensa,

la pace è un dono della natura,

la pace è grande silenzio

gioia infinita.

(I miei alunni di 8 anni)

Che bel ricordo mi è capitato tra le mani sfogliando le pagine di FB.

Sono passati dieci anni, ma questi versi mi emozionano ancora ricordando i volti di quei bambini ora già grandi.

 


 


Haiku

 

L'attenzione della sera oggi è per 

Angela Baldi 


primi mandorli-

silenzio tra i sassi

e i muretti

Nell'haiku di Angela, i fiori di mandorlo potrebbero rappresentare la bellezza effimera e transitoria della vita  mentre i muretti a secco il simbolo dell'immortalità delle nostre opere.

Il simbolismo dei fiori peraltro potrebbe incorporare  l'immortalità della natura stessa, con il suo ciclo di rinascite stagionali, i muretti invece la nostra vita, la vulnerabilità e la precarietà umana.

Il silenzio che regna tra i sassi e i muretti, davanti ai primi fiori di mandorlo, diventa forse un invito alla contemplazione della complessità del mondo. 

In questo silenzio ogni lettore può trovare il proprio significato  in sintonia con il proprio cuore.

Così provo ad essere quel sasso che sospira, sussurrando con gli occhi che niente è immortale, ma eterno: 

l'eternità dei fiori che rinascono insieme a quella delle nostre vite, di generazione in generazione.

Amina Narima


martedì 21 maggio 2024

Ma che colpa ho?

 Che colpa ho se il giorno della nostra partenza dal

cielo siamo stati mandati in posti diversi sulla terra,

Che colpa ho se il mio si chiama Africa.

Che colpa ho se il giorno del mio arrivo sono stato

ricevuto da un allevatore di bestiame anziché

da un ginecologo,

Che colpa ho se la mia sala parto si chiama

campo profugo.

Che colpa ho se i primi suoni che ho sentito nella vita erano quelli di bombe, mitra e fucili,

Che colpa ho se la prima parola che ho imparato

è stato 'nemico'.

Che colpa ho se per dissetarmi devo fare dei buchi

nella terra per cercare qualche goccia d'acqua,

Che colpa ho se per sfamarmi devo aspettare il giorno

fortunato in cui qualche pannocchia e fagioli vengono lanciati da un aereo amico.

Che colpa ho se i miei giocattoli sono proiettili, bombe a mano e mine inesplose,

Che colpa ho se l'unica giostra che conosco si

chiama 'bunker'

Che colpa ho se i miei amici inseparabili si chiamano dissenteria, malaria e colera. Gli amici che fanno di tutto per non lasciarmi solo neanche per un giorno.

Che colpa ho se la parola vaccino per me esiste solo

nelle favole.

Che colpa ho se mi hanno convinto che per vivere

qualcuno (il nemico) deve morire da qualche altra parte.

Che colpa ho se nonostante la mancanza di cibo

e d'acqua sono 'cresciuto' molto in fretta ugualmente, diventando un adulto solo a quattro anni.

Che colpa ho se io sono un bambino africano!!!




venerdì 10 maggio 2024

martedì 7 maggio 2024

Gli amanti invisibili

Si baciano senza toccarsi

Si osservano senza guardarsi

Hanno come casa

Un cuore fatto di marzapane

Dolce

Tenero

Ma che si può spezzare. 

Gli amanti invisibili

Vivono una vita

Storta

Ma nessuno

La può raddrizzare

La colorano

Dei loro sorrisi

La portano a spasso

Senza guinzaglio

La disegnano

Ogni giorno

Loro si amano

Tutto il giorno

Ricchi di giochi

E sentimenti.

Un orologio

Dalle lancette liquide

Batte il loro tempo

Tempo speziato

Odori lontani

Di terre sconosciute

Deserti e sabbie

Dipinte su oasi

D’amore

Miraggi

Dove tutto

È possibile

Anche l’amore

Senza gioielli.

Anna Giacomazzo Mugler



giovedì 2 maggio 2024

Monoku commentato da Antonio Sacco

                 s’alza la vita sulle ali del vento lieve farfalla

Un monoku, questo, dove i tre segmenti fonetici sono così ben strutturati che questo haiku monoverso potrebbe essere addirittura adattato e fruito come cirku: uno haiku circolare. Lo si potrebbe leggere, in altre parole, dall’inizio di ciascun segmento fonetico in forma circolare sia partendo dal primo “s’alza la vita” che da quello centrale “sulle ali del vento” oppure dal terzo “lieve farfalla”. Uno haiku monoverso con le caratteristiche di un buon cirku che testimonia la buona riuscita del monoku stesso. (Antonio Sacco )