lunedì 8 aprile 2019

Genocidio in Ruanda 1994


Era il 7 aprile 1994 in Ruanda, quando ebbe inizio uno dei peggiori genocidi della storia, quello perpetrato dagli hutu contro i tutsi e gli hutu moderati .... Di chi sono le colpe?.....colonizzatevi ('sta fava)
Causò tra gli 800.000 e il milione di morti, con un numero rilevante di donne e bambini.
I rapporti tra i due gruppi entrano in uno stato di tensione quando i colonizzatori tedeschi, prima, e i belgi poi, nei primi decenni del Novecento, inseriscono i più ricchi e colti tutsi nell’amministrazione coloniale ponendoli al di sopra degli hutu accendendo così una violenta rivalità. I belgi redigono carte d’identità etniche rendendo chiusi i due gruppi quando prima non lo erano. Quello del ’94 non è il primo conflitto intestino fra le due etnie, ma in precedenza – ancora i belgi a fine anni Cinquanta – hanno aizzato le divisioni, nel momento in cui i tutsi hanno condotto la lotta per l’indipendenza, cosicché i belgi, mutando strategia, hanno puntato sugli hutu. Dopo il 1959, anno dell’indipendenza, i tutsi subiscono discriminazioni e carneficine, in particolare nel 1963 e nel 1973 mentre nel ’72 periscono circa 200.000 hutu.
Il massacro del 1994 è preceduto da una pianificata campagna di odio. Un anno prima, nel ’93, si sono rifugiati in Ruanda dal Burundi circa 300.00 hutu, a loro volta in conflitto con i tutsi del Burundi sui quali grava il sospetto di avere ucciso il primo presidente hutu di quel Paese. Sono i rifugiati hutu dal Burundi che spingono gli estremisti hutu del Ruanda verso la “soluzione finale” nei confronti dei tutsi. Proprio nel ’93, tramite l’Onu, si era negoziato un accordo tra le parti, non accettato dagli estremisti hutu che avrebbero perso una parte del loro potere. Da qui la decisione degli estremisti hutu di uccidere tutti i tutsi del Paese. Nonostante si fossero insediati in Ruanda sin dal XVI secolo provenienti dall’Etiopia, i tutsi sono presentati come stranieri, prevaricatori, depredatori, individui ai quali privare ogni diritto. Nel più comune stereotipo razzista si nega che i tutsi siano esseri umani.
Il massacro è condotto dall’esercito, da squadre irregolari e dalla popolazione civile utilizzando armi da fuoco e armi tradizionali come il macete e i bastoni chiodati che procurano la morte dopo atroci sofferenze. Non cadono soltanto i tutsi, ma anche gli hutu moderati che si oppongono al massacro.
da un articolo di Mirko Dondi .
link di Veronica Lizzani

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