venerdì 12 settembre 2014

Dolore


Una luce sulfurea
cade con il temporale,
tinge con un balenio rossatro
il cielo e rievoca
istanti che credevo dimenticati.
Che inutilità la vanità
di ogni lamento!
La realtà mi viene restituita
in ciò che ha di imperituro:
non riesce l’essenza
a cancellare il passato.
Come un colpo di vento
spazza le foglie morte
e rivela la forma di un albero,
così, io metto in luce quello
che era rimasto in ombra.
Sento con dolore il tempo
che passa, mi abbandono
con commozione a ciò che
non rivedrò più.
Sento l’anima che si apre
su un abisso, una voce,
un profumo alza il sipario
sui ricordi…
ciò che più non avrò
quelli che più non vedrò.
Sola nella notte
il silenzio mi sovrasta
la volta scintillante di stelle
inesorabile mi schiaccia.
          (Angela)

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