martedì 20 luglio 2010

Non giocando col tempo

Tempo tu hai solo maschere,
anche un viso ed un carattere
ti son stati negati,
la giustizia irrilevante è per te
preso come sei a giocare distrattamente
coi destini dei mortali.

Un granello di te è caduto,
altro attimo passato,
e dopo il secondo, il minuto,
e poi l’ora, i giorni, gli anni,
che ineluttabile trascini dietro
svendendoli all’oblio.

Carambola, e testa e croce
preferisci per tracciare l’essenza
delle vicende umane,
lasciando alla morte
tuo, fido e cieco, servitore,
tutte le stravaganti decisioni.

La clessidra della vita
imperterrita continua
a consumare sabbia,
aspettandomi nel poi,
senza più alcun peso,
che come mongolfiera
voli in salita libera nel cielo.

Questo è ciò che penso
quando mi fai domande nella mente
e sorrido di te, oh tempo,
che rimani perplesso coi tuoi giochi
nel palleggio dei tempi
lì in basso, lontano, e sconfitto.

Tempo che corri, travolgi stravolgi
sogni, coscienze, voglie,
in spasmi di rabbia e fugaci piaceri,
la voglia di snobbarti è forte,
molto, troppo, spesso dolorosa,
per sopportarla a volte

Altro non resta che
osservarti distratto
nelle tue istantanee felici sadiche,
d’amori tradimenti e catastrofi,
disubbidirti è mio divertimento
nella frenesia con la quale
tenti di esaltare,
deprimere e consumare.

E allora ti fisso immobile
imperterrito e senza paura,
imperturbabile per ciò che dai
e poi riprendi, al tavolo della vita,
al quale ognuno tenta
da annunciato perdente.

Il corpo è di terra e Spirito
che tu, in ore, conti inesorabile,
senza saldi o sconti, ma ricorda,
per me esisti, solo perché io esisto,
ed “osservo” il dono della vita,
giacché non tocca a me,
l’ultima mano.

Il Padrone Supremo, dà le carte,
e ne son contento, mentre sento,
che giocare con te rende schiavi nel corpo
ma non nella mente, caro mio….
ti lascio dunque al tavolo da gioco,
stavolta da solo, senza giocatore!!

Filippo Pio

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