domenica 22 maggio 2011

La meditazione

La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
E' la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: " Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? "
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c'è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.

Nelson Mandela

lunedì 16 maggio 2011

SOGNO

Ride ancora il tuo corpo all'acuta carezza
della mano o dell'aria, e ritrova nell'aria
qualche volta altri corpi? Ne ritornano tanti
da un tremore dei sangue, da un nulla. Anche il corpo
che si stese al tuo fianco, ti ricerca in quel nulla.

Era un gioco leggero pensare che un giorno
la carezza dell'aria sarebbe riemersa
improvviso ricordo nel nulla. Il tuo corpo
si sarebbe svegliato un mattino, amoroso
del suo stesso tepore, sotto l'alba deserta.
Un acuto ricordo ti avrebbe percorsa
e un acuto sorriso. Quell'alba non torna?

Si sarebbe premuta al tuo corpo nell'aria
quella fresca carezza, nell'intimo sangue,
e tu avresti saputo che il tiepido istante
rispondeva nell'alba a un tremore diverso,
un tremore dal nulla. L'avresti saputo
come un giorno lontano sapevi che un corpo
era steso al tuo fianco.

Dormivi leggera
sotto un'aria ridente di labili corpi,
amorosa di un nulla. E l'acuto sorriso
ti percorse sbarrandoti gli occhi stupiti.
Non è piú ritornata, dal nulla, quell'alba?
Cesare Pavese

sabato 7 maggio 2011

Ci sono donne...

Ci sono donne...
che hanno occhi profondi e sconosciuti come oceani
Ci sono donne che
cambiano pelle per amore
Ci sono donne che
donano il loro cuore..
per poi ritrovarsi a raccattarne i cocci da sole

Ci sono donne che
in silenzio
fanno ballare la propria anima
su una spiaggia al tramonto
se ti fermi un istante
le puoi sorprendere
mentre lottano contro il proprio istinto
mentre fanno passeggiare il proprio dolore
a piedi nudi
affrontando onde
che ad ogni mareggiata
sono sempre più minacciose

Ci sono donne che
chiudono gli occhi
ascoltando una musica lenta che rende
ancora più salate le loro lacrime.

Ci sono donne che
con orgoglio
ma con il nodo in gola rinunciano alla felicità

Ci sono donne che
con i loro occhi fotografano
quegli splendidi
ma così fugaci attimi
in cui si sentono abbracciate dall’ amore
sperando di mantenerli vivi
e colorati per sempre..
se apri gli occhi un istante le puoi osservare
mentre disseminano briciole di se stesse
lungo il percorso
verso quel treno che le porterà via.
mentre urlano la loro rabbia
contro vetri tremolanti di una casa diventata prigione..
mentre sorridono di disperazione
a chi le vorrebbe far tornare alla vita di sempre

Ci sono donne
che non si fermano davanti a nulla
perché non troveranno mai la fine di quel filo

Ci sono donne che
hanno fatto un nodo per ogni loro lacrima
sperando che arrivi qualcuno a scioglierli
non fermare il cuore di una donna
niente vale di più non far piangere una donna
ogni lacrima è un po’ di lei stessa che se ne va..

non farla aspettare da sola ed impaurita
seduta sul confine della pazzia
e se la vuoi amare
fallo davvero con tutto te stesso
stringila e proteggila
lotta per lei
piangi con lei
donale il più bel raggio di sole
ogni giorno tieni sempre accesa
quella luce nei suoi occhi
quella luce è speranza
è amore
è puro spirito
è vento
è la più bella stella
di qualsiasi notte.
E' dedicata a tutte le donne che lottano
per un amore vissuto o incompreso che sia...
(un grazie speciale a chi me l'ha mandata per e mail)

venerdì 6 maggio 2011

Concao do mar

Sono andato a ballare nel mio battello
al di là del mare crudele
E il mare brontolando
dice che sono andato a rubare la luce del tuo sguardo così bello
vieni a sapere se il mare avrà ragione
Vieni qua a vedere ballare il mio cuore..
Se io ballerò nel mio battello
Non vado dal mare crudele
e neanche gli dico dove sono andato a cantare
Sorridere, ballare
Vivere, sognare
Con te...
Vieni a sapere se il mare avrà ragione
Vieni qua a vedere ballare il mio cuore..
Se io ballerò nel mio battello
Non vado dal mare crudele
e neanche gli dico dove sono andato a cantare
Sorridere, ballare
Vivere, sognare
Con te...

martedì 3 maggio 2011

My way

E ora la fine è vicina E quindi affronto l'ultimo sipario Amico mio, lo dirò chiaramente Ti dico qual è la mia situazione, della quale sono certo   Ho vissuto una vita piena Ho viaggiato su tutte le strade Ma più. Molto più di questo L'ho fatto alla mia m...aniera   Rimpianti, ne ho avuti qualcuno Ma ancora, troppo pochi per citarli Ho fatto quello che dovevo fare Ho visto tutto senza risparmiarmi nulla   Ho programmato ogni percorso Ogni passo attento lungo la strada Ma più, molto più di questo L'ho fatto alla mia maniera   Sì, ci sono state volte, sono sicuro lo hai saputo Ho ingoiato più di quello che potessi masticare (= ho fatto il passo più lungo della gamba) Ma attraverso tutto questo, quando c'era un dubbio Ho mangiato e poi sputato Ho affrontato tutto e sono rimasto in piedi L'ho fatto alla mia maniera   Ho amato, ho riso e pianto Ho avuto le mie soddisfazioni, la mia dose di sconfitte E allora, mentre le lacrime si fermano, Trovo tutto molto divertente   A pensare che ho fatto tutto questo; E se posso dirlo - non sotto tono "No, oh non io L'ho fatto alla mia maniera"   Cos'è un uomo, che cos'ha? Se non se stesso , allora non ha niente Per dire le cose che davvero sente E non le parole di uno che si inginocchia La storia mostra che le ho prese E l'ho fatto alla mia maniera.   FRANK SINATRA

domenica 1 maggio 2011

AVALANCHE

Mi ha travolto una valanga, e la mia anima fu sepolta.
Quando non ero lo straccio d'uomo che vedi ora, dormivo presso una collina d'oro.
Tu che vuoi dominare il dolore, sarai presto mio schiavo.
Sei capitato dalle mie parti mentre andavi in cerca d'oro,
questo storpio che vesti e nutri non patisce freddo o fame,
non cerca affatto la tua compagnia finanche al centro del centro della Terra.
Quand'ero su un piedistallo, non mi ci hai mica messo tu,
le tue leggi non mi piegheranno mai a servili e grotteschi inchini,
perchè sono io, io stesso il piedistallo dello storpio qui che stai a guardare.
Se vuoi dominare il dolore, dovrai imparare quello che piace a me,
le briciole d'amore che centellini per me son le briciole che lascio cadere io.
Il tuo dolore non conta nulla qui, è appena appena l'ombra del mio.
Ho iniziato a volerti, io che non ho desideri,
io che non ho alcun bisogno di te ho iniziato a cercarti.
Credi di essere lontano da me, ma ti sento persino respirare.
Non vestirti di stracci per me, so che non sei un pezzente,
non mi ami più con la stessa dedizione ora che la tua fede è svanita.
E' il tuo turno ora, amore mio, è nella tua carne adesso che vivo.