martedì 2 luglio 2013

EMIGRANTE


C'era aria di temporale

quella sera di giugno,
in lontananza si sentiva
 l'incessante brontolio
 del tuono, diventava
 nera la terra, il cielo 
era rischiarato
da un debole chiarore.
Nel dolce crepuscolo
 in volo stormi di uccelli 
 si alzavano
tappezzando il cielo
di piume variopinte.
 Immobile , gli occhi fissi,
 senza la forza  di alzarmi
 o allontanarmi da quel posto,
sentivo  salirmi dentro
 la disperazione, qualcosa 
di disumano 
come una tempesta
infuriava in me.
 Il volto nascondevo
tra le mani
 rotolava fra le dita
  una lacrima.
(Angela)

Nessun commento:

Posta un commento