Egregio Santo Padre ,sono un lettore attento di ogni suo scritto e le riconosco una conoscenza dottrinale ammirevole,che non è frutto di testa ma anche di cuore,non si può arrivare al dono delle lingue soltanto con la testa,ma occorre avere anche cuore.Ho letto con molta attenzione la lettera che ha inviato al meeting di comunione e liberazione,e l’ho trovata molto bella come lettera,di una profondità e di una spiritualità unica,il tema era interessante”L’uomo ha sete di infinito ma cerca in direzioni sbagliate” e le sue riflessioni,come sempre,immettono nell’aria energia positiva. Per un attimo ,preso dalle sue belle parole,ho dimenticato il contesto a cui erano rivolte” Parlare dell’uomo e del suo anelito all’infinito significa innanzitutto riconoscere il suo rapporto costitutivo con il Creatore. L’uomo è una creatura di Dio. Oggi questa parola – creatura – sembra quasi passata di moda: si preferisce pensare all’uomo come ad un essere compiuto in se stesso e artefice assoluto del proprio destino. La considerazione dell’uomo come creatura appare «scomoda» poiché implica un riferimento essenziale a qualcosa d’altro o meglio, a Qualcun altro – non gestibile dall’uomo – che entra a definire in modo essenziale la sua identità; un’identità relazionale, il cui primo dato è la dipendenza originaria e ontologica da Colui che ci ha voluti e ci ha creati. Eppure questa dipendenza, da cui l’uomo moderno e contemporaneo tenta di affrancarsi, non solo non nasconde o diminuisce, ma rivela in modo luminoso la grandezza e la dignità suprema dell’uomo, chiamato alla vita per entrare in rapporto con la Vita stessa, con Dio.”
Belle parole Santo Padre ,le
sue parole sono cibo per l’anima” Riconoscere di essere fatti per l’infinito
significa percorrere un cammino di purificazione da quelli che abbiamo chiamato
«falsi infiniti», un cammino di conversione del cuore e della mente. Occorre
sradicare tutte le false promesse di infinito che seducono l’uomo e lo rendono
schiavo. Per ritrovare veramente se stesso e la propria identità, per vivere
all’altezza del proprio essere, l’uomo deve tornare a riconoscersi creatura,
dipendente da Dio”.
Ma a un certo punto quando
lei ha cominciato a parlare di Don Giussani ho avuto il risveglio e mi sono
chiesto ma di cosa sta parlando? e a chi sta parlando?” Scopriamo così la
dimensione più vera dell’esistenza umana, quella a cui il Servo di Dio Luigi
Giussani continuamente richiamava: la vita come vocazione. Ogni cosa, ogni
rapporto, ogni gioia, come anche ogni difficoltà, trova la sua ragione ultima
nell’essere occasione di rapporto con l’Infinito, voce di Dio che continuamente
ci chiama e ci invita ad alzare lo sguardo, a scoprire nell’adesione a Lui la
realizzazione piena della nostra umanità”
E qua è scattato il risveglio
interiore.
Caro Santo Padre non crede
che oggi bisogna fare delle scelte a favore della vita e che riconoscere gruppi
che fanno della scalata al potere e dell’asservimento ai potenti un qualcosa di
losco e di offensivo nei confronti della vita?
Cosa centra comunione e
liberazione con le sue parole?E cosa centrano le celebrazioni fatte a
rappresentanti di questo Governo Killer con le sue parole?
Un ministro che fa delle
trivellazioni selvagge una via di sviluppo per il paese,(io sono rimasto ancora
all’amore verso il creato e le creature)Un Presidente del consiglio e i suoi
ministri che confondono la vita con lo spread e con il fiscal compact,delle
persone(Comunione e liberazione) che pensano soltanto ad arruffianarsi i
potenti e a occupare tutti gli spazi possibili e immaginabili. Di quale finito
e di quale infinito parliamo Caro Santo Padre ? Bisognerebbe avere il coraggio
di dire che la vita è una cosa seria che l’amore o il senso dell’altro o lo si
ha o non lo si ha.
Questo mondo così com’è non
va più e bisognerebbe fare una scelta o da parte della vita o da parte dei
predatori. Caro Santo Padre da lei come autorità morale ,parte del mondo si
aspetta molto,e si aspetta molto da lei anche la natura,l’ambiente. Stanno
distruggendo tutto,iniziando dagli ideali,dai valori ma non è arroccandosi a
delle posizioni,vedi aborto,omosessualità e altro che si difende la
vita,occorre fare delle scelte,e la prima scelta da fare ,caro Santo Padre è
quella di difendere creato e creature,e di operare tutti per creare un mondo
migliore ,un mondo di tutti e non un mondo in mano a quello 0,000% che fa
quello che vuole ,che dispone della vita delle persone in base ai propri
sporchi interessi,che distrugge la vita in qualsiasi forma si presenti per il
proprio sporco business. Chi si schiera a favore di questo mondo,non è certo un
seguace di Cristo,e non è certo seguace di nessun Dio,e soltanto un
predatore,che confonde la vita con il suo essere limitato.(Alfredo d'Ecclesia)
Condivido e approvo quasi tutto dello scritto del Sig.Alfredo d'Ecclesia colmo di profonda religiosità evangelica e umanità che io non ritrovo nei maggiori esponenti della Chiesa molto lontani dall'uomo creatura vivente che riesce a compenetrare l'Eterno per farsi Santo seppure non sempre in continuità perché i suoi difetti alle volte la oscurano o addirittura la stravolgono.Un piccolo appunto nella sua diagnosi verso il Governo:non mi sembra di essere in presenza di un governo Killer che ha operato chissà quali malefatte con il mondo dei Banchieri ,di Istituti imprenditoriali e nemmeno come dicono molti che ci abbia tolto la democrazia per il solo fatto di non essere stato eletto dal popolo,ne ci possiamo lamentare perché non è un Istituto confessionale.Sappiamo come il Dott. Monti e i suoi Ministri per necessità economiche stringenti (eravamo sull'orlo del baratro economico e di fronte a nessuna credibilità internazionale e tanto meno nell'Unione Europea.Hanno fatto quello che hanno potuto nei confronti di una situazione emergenziale così disastrosa.Ci hanno messo di fronte a sacrifici immani ma si deve ammettere che qualche risultato positivo sia stato raggiunto.Mi chiedo ,al di la delle loro competenze tecniche non sono anche loro creature umane che richiedono rispetto se non altro per questo?
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