Deserta è la strada,
filtra dalle finestre
un chiarore bluastro,
quel blu spento, uniforme,
mi riempie l'anima
di malinconico stupore.
Sono al momento più duro,
quello dell'assenza,
quello in cui ci si abitua
al proprio male...e vivi
solo a metà, perché
il dolore è ancora vita,
vita sanguinante,
ansimante e adesso
che è sparito, al suo posto
c'è una tetra
rassegnazione...
Mi hanno fatto tanto male,
riuscirò a guarire...
come è possibile?!
Nascondo il volto spento,
chiuso, come può esserlo
una casa dalla porta
sprangata.
Sento l’anima ripiegarsi
su se stessa, assente, morta…
sono di passaggio, la mia
barca fende le onde per un
pò,
poi un
ultimo bagliore
di tramonto accarezzerà le rose…
(Angela)
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