Stanotte ho visto
un uomo morire.
A poco a poco,
stanotte,ho visto
un uomo morire.
Il suo cuore,il suo infinito,
soffocati nelle ortiche
di un mondo che non era il
suo,
ansia senza origine,
lacerante
memoria che non è ricordo,
vento che spazza, istante
dopo istante, la coscienza
sofferta di una
immodificabile
struttura.
Stanotte ho visto
un uomo morire.
In un altro luogo,
stanotte, la luna ha preso
il suo volto, gioca, si tuffa,
penetra in una finestra
dischiusa,
rischiara un corpo di donna,
avvolta in un pigiama, ma
nuda,
nuda nei suoi pensieri,
attende, con pianto forzato,
il coraggio di annullare,
cancellare,bruciare,
l’ammasso di una pietà
per una nuova primavera .
Stanotte ho visto
un uomo morire.
La luna illumina il suo volto
e mi accorgo che non è un
uomo,
ma una macchina, un robot, un
automa.
Stanotte non mi sono vestita
di nero,
ma di bianco, solo di bianco,
per andare incontro
alla nuova primavera,
ritrovando me stessa,
il mondo, e il vento non spazzerà più,
istante dopo istante,la mia
anima
e questo 21 settembre
non sarà che un giorno come
gli altri.
(Angela)
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