Mormorava il ruscello
con la sua fonte di acqua pura,
con le sue risate
quando faceva le curve.
Veniva il vento a carezzare
tutto e i fiori si aprivano
ogni mattino, e le rondini
cadevano dal cielo
e risalivano con un salto.
Era ancora bello il mondo,
ma io ero cambiata:
piccola foglia staccata
dal ramo, ondeggiavo lieve
nell’aria, tremula nei miei gialli
ombreggiati di scuri verdognoli,
i bordi accartocciati all’insù,
come un’inconsapevole
barchetta di carta,
da un bambino dimenticata,
volavo e passavo,
non volevo morire,
non volevo addormentarmi.
(Angela- Notturno- Booksprint Edizioni)
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