lunedì 4 novembre 2024

                                                                 Noi i poveri


E’ giunto il tempo…

lo aspettavamo, inconsapevoli

abbiamo vissuto e aspettato,

simili a uccelli notturni

in una stanza piena di luce.

I volti sfiniti, pallidi come

le foglie avvizzite dal sole

rovente, noi, i poveri,

i perdenti, quelli che non sanno

trarsi mai d’impaccio, quelli

che vengono respinti ovunque,

che restano sempre in fondo

nell’ultima fila, imprigionati,

come quei fili d’erba

che si vedono galleggiare

sull’acqua trattenuti da lacci

invisibili, mentre il torrente

scorre tutto intorno…

Noi, i poveri, ad ogni ora

segnata dalle lancette,

sbigottiti, simili a spighe di grano

piegate in un giorno di tempesta,

abbiamo lasciato barattare la carità,

ci aggreghiamo gli uni agli altri

come bestie smarrite che si cercano

e si raggruppano per chetare

la coscienza ribelle, sentirsi buoni,

meritevoli del paradiso promesso...

Il tempo è giunto. Troppo

tardi per un doloroso rimpianto.

Angela Baldi

Commento del quadro:

Dipinto da Picasso nel 1903. Esprime in un monacale silenzio la tragedia dell’essere umano.Picasso accentua la gravità della scena con il colore blu, un colore freddo asettico, in cui i corpi non solo ne sono avvolti ma anche dipinti.


giovedì 31 ottobre 2024

SENZA DI TE TORNAVO

 

Senza di te tornavo, come ebbro,

non più capace d'esser solo, a sera

quando le stanche nuvole dileguano

nel buio incerto.

Mille volte son stato così solo

dacché son vivo, e mille uguali sere

m'hanno oscurato agli occhi l'erba, i monti

le campagne, le nuvole.

Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio

della fatale sera. Ed ora, ebbro,

torno senza di te, e al mio fianco

c'è solo l'ombra.

E mi sarai lontano mille volte,

e poi, per sempre. Io non so frenare

quest'angoscia che monta dentro al seno;

essere solo.

Pierpaolo Pasolini

 


 

 

venerdì 25 ottobre 2024

TI MERITI UN AMORE

 

Ti meriti un amore che ti voglia

spettinata,

con tutto e le ragioni che ti fanno

alzare in fretta,

con tutto e i demoni che non ti

lasciano dormire.

Ti meriti un amore che ti faccia

sentire sicura,

in grado di mangiarsi il mondo

quando cammina accanto a te,

che senta che i tuoi abbracci sono

perfetti per la sua pelle.

Ti meriti un amore che voglia ballare

con te,

che trovi il paradiso ogni volta che

guarda nei tuoi occhi,

che non si annoi mai di leggere le

tue espressioni.

Ti meriti un amore che ti ascolti

quando canti,

che ti appoggi quando fai la ridicola,

che rispetti il tuo essere libera,

che ti accompagni nel tuo volo,

che non abbia paura di cadere.

Ti meriti un amore che ti spazzi via le

bugie

che ti porti il sogno,

il caffè

e la poesia.

Frida Kahlo



 

 

 

mercoledì 23 ottobre 2024

CONOSCERE LA POESIA


                                                          RECENSIONE DI ANGELA BALDI


È un viaggio spirituale durato tutta la vita nelle  sue forme e nelle sue infinite possibilità creative, iniziato quando è nata la consapevolezza di voler aprire uno spazio d’amore nei confronti della vita e degli altri, per poter dimostrare  profonda gratitudine per la sacralità che sentiamo nei paesaggi, nell’aria che si respira,  e  sentiamo nascere il desiderio di farci custodi di tanta infinita bellezza e bontà.

La scelta della poesia è la possibilità di una espressione immediata, l’illuminazione di un evento su cui l’anima non ha bisogno di riflettere perché la luce che ne deriva è un frammento del cuore, un canto che nasce con il desiderio di farci custodi e renderci disponibili ad accogliere la sua bellezza.

Mi piace  pensare  alla poesia con queste parole: “La poesia è il ponte che un verso costruisce tra l’anima e il cielo” perché nel nostro vivere quotidiano abbiamo perso quella tensione emotiva che ci riconduceva alla nostra eternità.  Oggi credo che la poesia sia stata abbandonata e svalutata, ma non è morta: chi ha fiducia nel potere della poesia pensa che sia la nuova chiave di lettura della vita, del mondo, dell’universo.

Angela Baldi

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martedì 15 ottobre 2024

MASTERS OF WAR di Bob Dylan

 

<<“Venite padroni della guerra

voi che costruite i grossi cannoni

voi che costruite gli aeroplani di morte

voi che costruite tutte le bombe

voi che vi nascondete dietro i muri

voi che vi nascondete dietro le scrivanie

voglio solo che sappiate

che posso vedere attraverso le vostre maschere.

Voi che non avete mai fatto nulla

se non costruire per distruggere

voi che giocate con il mio mondo

come se fosse il vostro piccolo giocattolo

voi mettere un fucile nella mia mano

e vi nascondete dai miei occhi

e vi voltate e correte lontano

quando volano le veloci pallottole.

Come Giuda dei tempi antichi

voi mentite ed ingannate

una guerra mondiale può essere vinta

voi volete che io creda

ma io vedo attraverso i vostri occhi

e vedo attraverso il vostro cervello

come vedo attraverso l’acqua

che scorre giù dalla fogna.

Voi caricate le armi

che altri dovranno sparare

e poi vi sedete e guardate

mentre il conto dei morti sale

voi vi nascondete nei vostri palazzi

mentre il sangue dei giovani

scorre dai loro corpi

e viene sepolto nel fango.

Avete causato la peggior paura

che mai possa spargersi

paura di portare figli

in questo mondo

poiché minacciate il mio bambino

non nato e senza nome

voi non valete il sangue

che scorre nelle vostre vene.

Che cosa so io

per parlare quando non è il mio turno

direte che sono giovane

direte che non so abbastanza

ma c’è una cosa che so

anche se sono più giovane di voi

anche Gesù non potrebbe mai perdonare

ciò che fate.

Voglio farvi una domanda

il vostro denaro vale così tanto

vi comprerà il perdono

pensate che potrebbe

io penso che scoprirete

quando la morte esigerà il pedaggio

tutti i soldi che avete guadagnato

non vi basteranno per ricomprarvi l’anima.

E spero che moriate

e che la vostra morte giunga presto

seguirò la vostra bara

un pallido pomeriggio

e guarderò mentre vi calano

giù nella fossa

e starò sulla vostra tomba

finché non sarò sicuro che siete morti”.>>


 
 

lunedì 30 settembre 2024

TOCCAMI L’ANIMA - Aurora Foscari

 

Toccami l'anima

stanotte

e insegnale a tremare

di carezze e silenzi.

Insegnami stanotte

a sfiorarti la pelle

ed il cuore

con dita di emozioni.

E poi spegni

la luce sulle ore...

(©Aurora Foscari)

Copyright©2010

 


 

Pensarti

 

Pensarti

Pensarti è come udire un canto di sirena lontano ... Che strano: ti penso anche quando mi stai accanto e a me ti stringo, mentre taciturno osservo danzare le note di quel canto.

È un coro, un sussurro di stelle nel cielo profano; è il soffio del venticello estivo che accarezza l'illusione del tempo che diviene istante senza fine, "foto" di un pensiero che scorgo tra palpiti e emozioni.

Oh, il silenzio è prezioso quando sul cuore zampillano le note di un improvviso amore!

Improvviso e ignoto come l'orizzonte che mi si staglia innanzi: e ti penso, sirena che affiori d'un tratto e costringi il mio cuore a farsi alcova - che dico! Olimpo per accogliere una dea!

Pensarti è come navigare nel mare del destino.

Fra l'onde d'un mare che mai conoscerò, eppur mi perdo in te e senza confino, perché nel tuo strano canto so che sempre vivrò.

Diventi or ora il mio respiro, il richiamo di avventure di chi osa amare in alto mare, là su creste d'onde dove gli abissi sono più profondi ed io, pur senza sfiorarti, t'amo, nel dolce languore del mio estatico momento.

(dal web)