lunedì 17 giugno 2013

QUI DOVE LA TERRA




Fendono l’aria  le ali,
attraversano il silenzio della neve
 che cade, creature della luna,
alla ricerca di cibo vanno,
in una natura selvaggia
che rivela la sua grandezza.
Qui dove la terra entra nell’acqua
 e l’acqua entra nella terra,
qui il liquido e il solido s’incontrano
 in questa lotta tra terra e mare,
 il rotolare  dell'onda si infrange
 e si spegne. Non c’è qui l’uomo
con la sua volontà.
Le risonanze passano tra i rami,
lasciano una nota sospesa nell’aria,
immerse nella solitudine nidificano
le mie emozioni e negli abissi
profondamente ramificano.
Sta la natura  con le sue forme
di luci e colori e mi dà un senso
di malinconia: qui esisteva prima
 di me, mi ha vista arrivare,
 mi vedrà presto andare via.
(Angela)

giovedì 13 giugno 2013

HO VISTO UN UOMO MORIRE



Stanotte ho visto
un uomo morire.
A poco a poco,
stanotte,ho visto
un uomo morire.
Il suo cuore,il suo infinito,
soffocati nelle ortiche
di un mondo che non era il suo,
ansia senza origine, lacerante 
memoria che non è ricordo,
vento che spazza, istante
dopo istante, la coscienza
sofferta di una immodificabile
 struttura.
Stanotte ho visto
un uomo morire.
In un altro luogo,
stanotte, la luna ha preso
 il suo volto, gioca, si tuffa,
penetra in una finestra dischiusa,
rischiara un corpo di donna,
avvolta in un pigiama, ma nuda,
nuda nei suoi pensieri,
attende, con pianto forzato,
il coraggio di annullare,
cancellare,bruciare,
l’ammasso di una pietà
per una nuova  primavera .
Stanotte ho visto
un uomo morire.
La luna illumina il suo volto
e mi accorgo che non è un uomo,
ma una macchina, un robot, un automa.
Stanotte non mi sono vestita di nero,
ma di bianco, solo di bianco,
per andare  incontro
alla nuova primavera,
ritrovando me stessa,
 il mondo, e il vento non spazzerà più,
istante dopo istante,la mia anima
e questo 21 settembre
non sarà che un giorno come gli altri.
(Angela)