martedì 28 giugno 2011

RECESSSIONE

Vedremo calzoni coi rattoppi;
rossi tramonti su borghi vuoti di macchine
pieni... di povera gente
che sarà tornata da Torino o dalla Germania.
I vecchi saranno padroni dei loro muretti
come poltrone di senatori;
e i bambini sapranno che la minestra è poca,
e cosa significa un pezzo di pane.
E la sera sarà più nera della fine del mondo,
e di notte sentiremo solo i grilli o i tuoni;
e forse qualche giovane
tra quei pochi tornati al nido
tirerà fuori un mandolino.
L'aria saprà di stracci bagnati.
Tutto sarà lontano.
Treni e corriere passeranno ogni tanto
come in un sogno.


Le città grandi come mondi
saranno piene di gente che va a piedi,
con i vestiti grigi e dentro agli occhi una domanda
che non è di soldi ma è solo d'amore,
soltanto d'amore.
Le piccole fabbriche
sul più bello di un prato verde
della curva di un fiume
dal cuore di un vecchio bosco di querce
crolleranno un poco per sera,
muretto per muretto,
lamiera per lamiera.
E gli antichi palazzi
saranno come montagne di pietra
soli e chiusi come erano una volta.

E la sera sarà più nera della fine del mondo,
e di notte sentiremo i grilli e i tuoni
e forse qualche giovane
tra quei pochi tornati al nido
tirerà fuori un mandolino.
L'aria saprà di stracci bagnati.
Tutto sarà lontano.
Treni e corriere passeranno ogni tanto
come in un sogno.

I banditi avranno i visi di una volta
coi capelli corti sul collo
e gli occhi di loro madre,
pieni del nero delle notti di luna
e saranno armati solo di un coltello.
Lo zoccolo del cavallo toccherà la terra,
leggero come una farfalla,
e ricorderà ciò che è stato,
in silenzio, il mondo
e ciò che sarà. (La recessione - P. P. Pasolini)

lunedì 27 giugno 2011

SOLO TU

SOLO TU

nessuno può salvarti se non
tu stesso.
sarai continuamente messo
...in situazioni praticamente
impossibili.
ti metteranno continuamente alla prova
con sotterfugi, inganni e
sforzi
per farti capitolare, arrendere e/o morire silenziosamente
dentro.
nessuno può salvarti se non
tu stesso
e sarà abbastanza facile fallire
davvero facilissimo
ma non farlo, non farlo, non farlo.
guardali e basta.
ascoltali.
vuoi diventare così?
un essere
senza volto, senza cervello,senza cuore?
vuoi provare
la morte prima della morte?
nessuno può salvarti se non
tu stesso
e vale la pena di salvarti.
è una guerra non facile da vincere
ma se c'è qualcosa che vale la pena vincere
è questa.
pensaci su
pensa al fatto di salvare il tuo io.
il tuo io spirituale.
il tuo io viscerale.
il tuo io magico che canta e
il tuo io belllissimo.
salvalo.
non unirti ai morti-di-spirito.
mantieni il tuo io
con umorismo e benevolenza
e alla fine
se necessario
scommetti sulla tua vita mentre combatti, fottitene
del prezzo.
fallo!fallo!
allora saprai esattamente di cosa
sto parlando.
Heinrich Karl Bukowski

lunedì 20 giugno 2011

Dalla finestra

"Ognuno di noi sceglie un luogo privilegiato per ascoltare e ascoltarsi,  qui il tempo scorre accompagnato dai profumi  e dalla luce di una  realtà   filtrata  e trasfigurata  dal flusso delle emozioni : la parola visualizza  dal profondo le immagini che guidano l’incontro con il mondo esterno."
 Pubblicato con Unibook.com il libro prende il titolo dalla prima di trenta poesie che mostrano il  viaggio dell'anima attraverso il dolore.
Si può acquistare on line all'indirizzo http://www.unibook.com/ previa visione e lettura di alcune pagine.
Angela

venerdì 17 giugno 2011

La forza della mia fede

"Accetta i tuoi limiti, accetta le tue imperfezioni.
Questo è ciò che significa essere un essere umano!
E accetta te stesso come sei-
con gioia, non con un senso di impotenza.
Perché Dio ti accetta -
... questo è il mio insegnamento di base -
Dio ti accetta,
accetta te stesso;
ama te stesso.
Lascia ci sia una grande ondata di amor proprio.
E da questo amore inizi a diventare creativo;
una persona che ama se stesso è destinata a diventare creativa.
Non sto dicendo che diventerà famoso;
non sto dicendo che sarà un Picasso .... o un Pablo Neruda,
 no - potrà esserlo o no, questo è irrilevante!
La cosa reale è godere della creatività.
Qualunque cosa tu faccia,
falla con gioia,
porta tutta la tua intelligenza in qualunque cosa fai,
sii meditativo in qualunque cosa fai."
OSHO

lunedì 13 giugno 2011

Profezia

Esplodono
voci
e
la piazza
deserta
accoglie
passi incerti
silenziosi...
avanzano
...sono
navi nella notte
incontrate
per caso
su un’unica rotta
è...
un popolo
sognante
di sguardi
velati da
uguali speranze.

I pensieri
sono...
uccelli impazziti
liberi...
volano
fuori dai confini
...hanno rotto
il filo spinato.

Canta il cuore
l’anima
è luce
io e te
noi
sorretti
da una fede
libera...
andiamo
verso il sogno.
Angela



sabato 4 giugno 2011

Ai confini del tempo

Non è solo illusione, utopistico sogno:
forse esiste davvero quella bolla iridata
dove tutto è sospeso in colori sereni,
senza fine o principio in un soffice niente;
forse in questo non luogo ai confini del tempo
ti conobbi già prima d'imboccare la via
dell'amara esistenza ora avviata al tramonto.
Ma perché ho valicato la barriera del sogno
rinnegando l'eterea realtà immateriale?
Anche se tutto — quanto poteva essere eterno —
m'è svanito alle spalle, so che mi riconosci:
ed allora, ti prego, dammi ancora la mano
e riportami indietro ai confini del tempo;
poi — chissà! — troveremo il passaggio alla strada
che si perde nel nulla e regala l’oblio!

http://digilander.libero.it/

giovedì 2 giugno 2011

La nostra eredità

Ogni giorno
senza orario
il primo pensiero è lasciare in eredità quello che non hai.
Ai figli e alle figlie
ai fratelli e alle sorelle
a madri e padri che forse marceranno oltre il tuo tempo.
Alle moltitudini con le quali ti sei confuso
e a quelle lontane anche dal tuo grido e dai tuoi sospiri
dalle tue bandiere
da tamburi che continui a percuotere rifiutando il silenzio
sconfitte e oppressione.
E quello che hai.
E’ da vigliacchi lasciare eredità
solo oltre la propria esistenza.
Dobbiamo farlo ogni istante
in cambio di niente
ogni attimo dobbiamo rinnovare
l’idea di pace, giustizia, ribellione e felicità.
Amore e un progetto di liberazione al plurale.
Non ricchezze.
Nessuna proprietà.
Ne’ il colore dei capelli o degli occhi o della pelle.
Neppure il timbro della voce e i dialetti.
O i difetti.
La bontà e l’ira
le passioni travolgenti e la tolleranza.
L’intelligenza e le capacità.
La malattia e il dolore
e neanche il potere:
invenzione di cinici profittatori
ma la volontà si! il volere anche
il dare l’esempio, unire il dire al fare
conquistare un pianeta e un cielo
che appartengano ai popoli
E la ragione… la ragione si! contro l’oblio.
………
La città di tutti e di tutte non c’è… ancora.
Mediocri e apatici
animali feroci, voraci e ingordi
l’hanno nascosta agli occhi delle genti
ed erbacce sono cresciute ovunque
e hanno messo radici forti e coriacee
mentre le tenebre hanno umiliato i caleidoscopi.
……….
Vecchi libri narrano della genesi e di Gerusalemme,
delle origini, di sacri diritti o diritti sacrosanti,
della creazione e di testamenti,
poi si confondono i suoi testimoni con Darwin
e scoprono l’animale che diventa uomo
che sfida il tempio
che progetta mutazioni radicali:
quella terra ora e’ insanguinata
e macellai senza scrupoli
(già carne di macello i loro avi)
massacrano un popolo intero che difende la sua dignità
e un luogo che da sempre ha visto tutti i colori della razza umana. …………
Il Cristo della Sierra è lontano
o è un simbolo raffigurato su un drappo rosso al vento
E sono migliaia i cristi del deserto: palestinesi.
Palestinesi e curdi
e anche quell’israeliano che getta il fucile.
Il Cristo della Sierra è lontano
o è un simbolo a Cuba
in Argentina e in Colombia
in Ecuador
in Venezuela al fianco di Simon Bolivar
e in Nicaragua con Sandino
o è un rivoluzionario in Brasile.
E sono migliaia i Cristi della savana e della foresta:
nella vicina Africa
verso il Mediterraneo
…………..
Perché dovrei aspettare
perché dovremmo attendere il trascorrere degli anni
per lasciare in eredità all’umanità intera quello che non abbiamo? E quello che abbiamo:
la memoria
la coscienza
la speranza del futuro.
………..
Un imperfetto trasformabile presente.
Prendiamoci le stagioni.
E poi i mesi.
I giorni.
Le ore.
I minuti da riempire con le idee e il rumore di un corteo.
Per un socialismo da inventare…
E non c’e’ cosa che non accada nel tempo.
Non c’e’ agire che non si manifesti nello spazio.
lo spazio ci appartiene.
Prendiamoci ciò che e’ nostro!
La terra rossa,
il nostro sangue rosso
il rosso sole.
E l’acqua da dipingere…
con il fuoco rosso e ardente
delle nostre spontanee passioni.
Ho avuto abbastanza
Per non dividerlo con voi…
per non restituirlo!
(Michele Capuano)