sabato 23 aprile 2011

LE TRE DIMENSIONI DELL'AMORE

Una è la dipendenza, nella quale vive la maggioranza della gente. La moglie dipende dal marito, il marito dipende dalla moglie: si sfruttano e si dominano a vicenda, si possiedono a vicenda e riducono l’altro ad una merce. Questo è ciò che accade nel mond...o nel 99% dei casi. Ecco perché l’amore, che dovrebbe aprire le porte del paradiso, apre soltanto le porte dell’inferno.   La seconda è l’indipendenza. Questo accade una volta ogni tanto. Ma anche questa possibilità porta infelicità, perché il conflitto è costante. Nessun accordo è possibile: entrambi sono assolutamente indipendenti e nessuno dei due è pronto a scendere a compromessi. Essi danno libertà all’altro, ma essa è più simile all’indifferenza che alla libertà. Entrambi vivono nei propri spazi e il loro rapporto sembra solo superficiale. Entrambi hanno paura di penetrare la profondità dell’altro, perchè entrambi sono più attaccati alla propria libertà che non all’amore.   La terza possibilità è l’interdipendenza. Accade assai raramente, ma ogni volta che accade, una parte di paradiso cade sulla terra. Accade tra due persone: né dipendenti, né indipendenti, ma in profonda sincronia tra loro; come se respirassero uno per l’altra, un’anima in due corpi: ogni volta che accade, accade l'amore.   SOLO IN QUESTO CASO E' AMORE. (OSHO)    

venerdì 15 aprile 2011

IL CIELO E' DI TUTTI


Qualcuno che la sa lunga
mi spieghi questo mistero:
il cielo è di tutti gli occhi
di ogni occhio è il cielo intero.

E' mio, quando lo guardo.
E' del vecchio, del bambino,
del re, dell'ortolano,
del poeta, dello spazzino.

Non c'è povero tanto povero
che non ne sia il padrone.
Il coniglio spaurito
ne ha quanto il leone.

Il cielo è di tutti gli occhi,
ed ogni occhio, se vuole,
si prende la luna intera,
le stelle comete, il sole.


Ogni occhio si prende ogni cosa
e non manca mai niente:
chi guarda il cielo per ultimo
non lo trova meno splendente.

Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.

(Gianni Rodari)






mercoledì 6 aprile 2011

Piccolo albero

Sognavi il sole:

ancorato
al suolo
non pensavi
fosse possibile.

Tra fatiche e sofferenza
al cielo giungesti:
le foglie brillavano
luminose e felici,
il sogno guardavi,
la tua luce,
la tua vita,
era tuo
il cielo
e cantavi nel sole
intrecciavi
al tramonto voli
interminabili.


Infelice
in basso
chi ti guardava
e non vedeva la luce,

Sentiva
le foglie
cantare
all’imbrunire
e diceva:
ecco il sogno.


Ma i sogni
spesso finiscono!

Il buio coprì
la luce:
io muoio,
a che serve
vivere
senza un sogno!

Piegasti
la chioma
incominciasti
a morire,
nessun canto
poteva risvegliarti.

Libertà
conquistata
a che serve la vita
se non hai la luce!

Angela

sabato 2 aprile 2011

Il cuore

Il cuore
quando
la notte scende
c’è un sogno
che lo accoglie

… lo conduce
dove
il silenzio
lo abbraccia

… solo resta
ad ascoltare
il battito
del tempo

Angela