sabato 30 ottobre 2010

"Canzone d'autunno"


Indossa i tuoi occhi scuri come la notte

Dipingi la tua faccia con quello che vuoi

Indossa il tuo amore come se fosse fatto di odio

Nato per distruggere e nato per creare

Ora, piccola, cosa hai fatto ai tuoi capelli?

E' semplicemente lo stesso periodo dell'anno

Quando pensi che non t'importa veramente?

Ora piccola, che cosa hai fatto?

Fatto ai tuoi capelli, fatto ai tuoi capelli, fatto ai tuoi capelli, fatto ai tuoi capelli, fatto

Così, quando senti questa canzone d'autunno

Svuota la tua testa e preparati a correre

Così, quando senti questa canzone d'autunno

Ricorda che i tempi migliori devono ancora arrivare

Ora, piccola, cosa hai fatto ai tuoi capelli?

E' semplicemente lo stesso periodo dell'anno

Quando pensi che non t'importa veramente?

Ora, piccola, cosa hai fatto ai tuoi capelli?

Indossa i tuoi occhi scuri come la notte

Dipingi la tua faccia con quello che vuoi

Indossa il tuo amore come se fosse fatto di odio

Nato per distruggere e nato per creare, nato per creare, nato per creare, nato per creare

Così, quando senti questa canzone d'autunno

Svuota la tua testa e preparati a correre

Così, quando senti questa canzone d'autunno

Ricorda che i tempi migliori devono ancora arrivare

Quindi, indossa i tuoi capelli a coda

E la tua giacca comoda

Così, quando senti questa canzone d'autunno

Svuota la tua testa e preparati a correre

Così, quando senti questa canzone d'autunno

Svuota la tua testa e preparati a correre

Così, quando senti questa canzone d'autunno

Ricorda che i tempi migliori devono ancora arrivare
(da Partigiana Sonia)


sabato 23 ottobre 2010

Serenità

Sono felice se c’è il sole,

come un albero

tendo i rami verso il cielo

e lascio i raggi dorati

riscaldarmi a lungo.

Mi piace la carezza del vento,

soffia leggero, con un brusio

mi passa tra i capelli.

Amo la pioggia sottile,

quella che lava la polvere

e lucida le foglie.

Ogni giorno mi godo

la mia Terra

e nutro il mio cuore

di canti di uccelli

che mi fanno compagnia.
Angela

venerdì 22 ottobre 2010

..........

Gli uomini per lo più non sanno quanto sono realmente interessanti, quali cose realmente dicono.Una buona registrazione di loro stessi, una registrazione e valutazione dei loro discorsi, li farebbe stupire profondamente di se stessi e li aiuterebbe a scoprire in se stessi  un mondo del tutto nuovo(Novalis-Frammenti)

domenica 17 ottobre 2010

Foglie

Ed ecco…
le ultime foglie
girano…
secche e
metalliche
roteano…
mulinelli
ondeggianti
...si arruffano
…si schierano
…avanzano
e..…tutte
cominciano
a tremolare…..
aria ricolma
…grandi farfalle
danzano
in uno scrigno
di cielo
….....volano
ultimo essenziale
....respiro
Angela


sabato 16 ottobre 2010

Augurio...

Ti auguro di vivere senza
lasciarti comprare dal denaro.
ti auguro di vivere
senza marca, senza etichetta,
senza distinzione,
senza altro nome
che quello di uomo.
Ti auguro di vivere
senza rendere nessuno tua vittima.
Ti auguro di vivere
senza sospettare o condannare
nemmeno a fior di labbra.
Ti auguro di vivere in un mondo
dove ognuno abbia il diritto
di diventare tuo fratello
e farsi tuo prossimo.

Jean Debruynne

venerdì 15 ottobre 2010

Sono quel mare selvaggio...


"Sono quel mare selvaggio che stai cercando, sono quel vasto spazio vuoto di cui sei andato alla ricerca per mille reincarnazioni. Sono un bambino seduto sulla spiaggia del tempo, che raccoglie conchiglie e pietruzze colorate...sono tremendamente soddisfa...tto. Non so chi sono perché non sono. Si , sono l’inizio di qualcosa di nuovo ma non l’inizio di una religione. Sono l’inizio di un nuovo tipo di religiosità, che non conosce aggettivi, ne confini; che conosce solo la libertà dello spirito, il silenzio del tuo essere, la crescita del tuo potenziale e, alla fine, l’esperienza del divino che ti appartiene non di un dio esterno a te – ma di un divino che trabocca dal tuo intimo." ( Osho )

sabato 9 ottobre 2010

Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza"



Vecchia Maria, stai per morire,
voglio dirti qualcosa di serio:
La tua vita è stata un rosario completo di agonie,
non hai avuto amore d'uomo, salute e denaro,
soltanto la fame da dividere coi tuoi;
voglio parlare della tua speranza,
delle tre diverse speranze
costruite da tua figlia senza sapere come.
Prendi questa mano di uomo che sembra di bambino
tra le tue, levigate dal sapone giallo.
Strofina i tuoi calli duri e le pure nocche
contro la morbida vergogna delle mie mani di medico.
Ascolta, nonna proletaria:
credi nell'uomo che sta per arrivare,
credi nel futuro che non vedrai.
Non pregare il dio inclemente
che per tutta una vita ha deluso la tua speranza.
E non chiedere clemenza alla morte
per veder crescere le tue grigie carezze;
i cieli sono sordi e sei dominata dal buio,
su tutto avrai una rossa vendetta,
lo giuro sull'esatta dimensione dei miei ideali
tutti i tuoi nipoti vivranno l'aurora,
muori in pace, vecchia combattente.
Stai per morire, vecchia Maria;
trenta progetti di sudario
ti diranno addio con lo sguardo
il giorno che te ne andrai.
Stai per morire, vecchia Maria,
rimarranno mute le pareti della sala
quando la morte si unirà all'asma
e consumerà il suo amore nella tua gola.
Queste tre carezze fuse nel bronzo
(l'unica luce che rischiara la tua notte)
questi tre nipoti vestiti di fame,
sogneranno le nocche delle tue vecchie dita
in cui sempre trovavano un sorriso.
Questo sarà tutto, vecchia Maria.
La tua vita è stata un rosario di magre agonie,
non hai avuto amore d'uomo, salute, allegria,
soltanto la fame da dividere coi tuoi.
E' stata triste la tua vita, vecchia Maria.
Quando l'annuncio dell'eterno riposo
velerà di dolore le tue pupille,
quando le tue mani di sguattera perpetua
riceveranno l'ultima, ingenua carezza,
penserai a loro... e piangerai,
povera vecchia Maria.
No, non lo fare!
Non pregare il dio indolente che per tutta una vita
ha deluso la tua speranza
e non domandare clemenza alla morte,
la tua vita ha portato l'orribile vestito della fame
e ora, vestita di asma, volge alla fine.
Ma voglio annunciarti,
con la voce bassa e virile delle speranze,
la più rossa e virile delle vendette,
voglio giurarlo sull'esatta
dimensione dei miei ideali.
Prendi questa mano di uomo che sembra di bambino
tra le tue, levigate dal sapone giallo,
strofina i tuoi calli duri e le nocche pure
contro la morbida vergogna delle mie mani di medico.
Riposa in pace, vecchia Maria,
riposa in pace, vecchia combattente,
i tuoi nipoti vivranno nell'aurora,
LO GIURO

martedì 5 ottobre 2010

Vieni con me


Vieni con me!
Devi affrettarti però -
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini -
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d'oro,
là sogniamo sogni d'argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei -
Vieni con me per boschi e colli!
tieniti forte! Afferro le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce. Hermann Hesse

sabato 2 ottobre 2010

Che cos'è l'acqua

Chi ha detto che l'acqua è incolore, insapore e inodore? Che cos'è l'acqua? Chimicamente H2O. Ossigeno. Idrogeno. Due volte. Mille.Ma questo è tutto? E allora cos'è quest'ebbrezza cui si apre la pelle per condurci a una festa, laggiù, tutt'intorno al corpo, facendoci sentire leggeri come farfalle? L'acqua è la gioia dei sensi e dell'aria che li circonda. L'acqua è aria filtrata, palpabile, percepibile, immersa nella luce. Per questo i profeti hanno spronato i loro popoli ad amare l'acqua: "Abbiamo creato dall'acqua ogni cosa vivente."Ricordo una relazione di viaggio del geografo Ibn Fadlan e provo avversione per l'acqua che, in quel recipiente, era bastata a lavare un intero esercito.Gli scadenti crociati moderni ci hanno tagliato l'acqua, mentre invece Saladino mandava ghiaccio e frutta ai suoi nemici e diceva: "Forse i loro cuori si inteneriranno." Improvvisamente mi metto a ridere per una canzone che dice: "L'acqua disseta l'assetato" e mi domando come abbia fatto il cantante a sapere di questa affascinante scoperta. A Tell al-Za'tar i cecchini tesero un agguato alle donne palestinesi vicino alla fonte d'acqua, sul tubo rotto dell'acqua, come fanno i cacciatori per catturare le gazzelle assetate.Acqua assassina. Acqua mescolata al sangue di gente assetata che rischiava la vita per un sorso d'acqua.Acqua che nell'antichità ha fatto divampare le guerre dei nomadi. Acqua usata per migliorare le condizioni dei negoziati da coloro il cui cuore secco non era commosso dall'acqua.Acqua che ha fatto muovere i sovrani arabi e li ha indotti, per compiere uno scambio vantaggioso, a sopportare il peso di telefonate con il presidente americano: "Prendi il sangue e dacci l'acqua! Prendi il petrolio e dacci l'acqua! Prendici, e dacci l'acqua!La voce dell'acqua è uno schiamazzo di nozze, più alta, più alta della voce degli aerei. La voce dell'acqua è uno specchio per le vene della terra viva.La voce dell'acqua è libertà. La voce dell'acqua è umanità.Mahmud Darwish, Una memoria per l'oblio, Jouvence.

Invito alla vita

Arrabbiati, ti amo arrabbiato e ribelle,
rivoluzione cocente, esplosione.
Ho odiato il fuoco che dorme in te,
sii di brace diventa una vena appassionata,
che grida e s'infuria.
Arrabbiati, il tuo spirito non vuole morire non essere
silenzio innanzi al quale scateno la mia tempesta
.La cenere degli altri mi è sufficiente, tu, invece, sii di brace.
Diventa fuoco ispiratore delle mie poesie.
Arrabbiati, abbandona la dolcezza, non amo ciò che è dolce
il fuoco è il mio patto,
non l'inerzia o la tregua con il tempo
non riesco più ad accettare la
serietà e i suoi toni gravi e tranquilli.
Ribellati al silenzio umiliante
non amo la dolcezza ti amo pulsante e vivo come un bambino
come una tempesta, come il destino assetato di gloria suprema, nessun
profumo può alterare le tue visioni, nessuna rosa...La pazienza?
È la virtù dei morti.
Nel gelo dei cimiteri, sotto l'egida dei versi
si sono addormentati e abbiamo dato calore alla vita
un calore esaltato,
passione degli occhi e delle gote.
Non ti amo oratore, ma poeta il
cui inno esprime ansia tu canti, sebbene alterato, anche se la tua gola
sanguina e se la tua vena brucia.
Ti amo boato dell'uragano nel vasto
orizzonte bocca tentata dalla fiamma, disprezzando la grandine
dove giacciono desiderio e nostalgia.
Odio le persone immobili aggrotta le
sopracciglia, mi annoi quando ridi
le colline sono fredde o calde,
la primavera non è eterna
il genio, mio caro amico, è cupo e i ridenti sono
escrescenze della vita
amo in te la sete eruttiva del vulcano
l'aspirazione della notte profonda a incontrare il giorno
il desiderio della sorgente generosa di stringere le otri
ti voglio fiume di fuoco,
la cui onda non conosce fondo.
Arrabbiati contro la morte maledetta non sopporto più i morti.
Nazik al-Mala'ika (Iraq - 1923-2007)